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Matrimonio 2.0, ecco come cambiano e come si organizzano le nozze per chi decide di sposarsi oggi

Nella splendida cornice di Villa Brasini, a Roma è andata in scena una 4 ore di approfondimenti, degustazioni, sfilate, musica e make-up per le spose, tutte dedicate al tema del matrimonio e all’organizzazione dell’evento nuziale. Tra gli ospiti: influencer del settore, stilisti, artisti del make-up e il Presidente dell’Associazione “Consumerismo” che ha analizzato il matrimonio moderno dal punto di vista della destinazione del budget e dell’organizzazione finanziaria

Matrimonio 2.0, ecco come cambiano e come si organizzano le nozze per chi decide di sposarsi oggi

“Matrimonio 2.0, dal menù al dress-code: ecco tutte le novità del 2023-24”, era questo il titolo dell’evento organizzato a Villa Brasini a Roma che non lasciava certo dubbi sui temi che si sarebbero affrontati durante lo svolgimento della kermesse. Il punto di partenza è stato il racconto dell’evoluzione che la festa matrimoniale contemporanea ha subito nel tempo e, in effetti, di cambiamenti in questo senso ce ne sono stati molti, soprattutto considerando il periodo dal 2000 in poi.

Le statistiche sui matrimoni

A guardare i dati, il primo e più significativo cambiamento è quello che riguarda la tipologia della cerimonia: ad oggi si può affermare, ad esempio, che il rito religioso sia decisamente “passato di moda”. Se nel 1940 il 98,7 per cento dei matrimoni avveniva in chiesa, il 1977 è senz’altro l’anno che può essere identificato come l’inizio della “discesa” percepibile dei numeri dei riti religiosi. Complice forse la legge sul divorzio, è da allora che la percentuale scende – per non farvi più ritorno – sotto il 90 per cento. Il calo prosegue lento, ma continuo. Nel 1990 i matrimoni religiosi sono l’83,2 per cento, mentre già nel 2010 scendono al 63,5. Oggi sono al 47,4 per cento.

La fuga dal rito religioso è in realtà conseguenza di una più generale “fuga dalla formalizzazione” del rapporto di coppia perché ad essere in calo sono i matrimoni in senso globale. Diminuiscono perfino le unioni civili fra persone dello stesso sesso, nonostante la recente progressiva apertura all’inclusività. Per contro, nell’arco di vent’anni le cosiddette libere unioni sono più che quadruplicate e oggi un bambino su tre ha i genitori non sposati.

E i divorzi? Il numero dei divorzi si è assestato dopo il boom dovuto all’introduzione del cosiddetto “divorzio breve” del 2015 e di una legge della fine del 2014 che ha permesso di non passare per il tribunale in caso di consensualità. Da mercoledì 18 ottobre, tra l’altro, chi vorrà separarsi e divorziare utilizzando un unico procedimento potrà farlo senza intoppi per effetto di una sentenza della Cassazione che si è espressa su una questione sollevata dal Tribunale di Treviso. Fino ad ora, infatti, il divorzio veloce era stato sperimentato da alcuni Tribunali, ma avversato da altri. Adesso tutti dovranno seguire le stesse regole e consentire alle coppie sposate che intendono lasciarsi di separarsi e divorziare in “un colpo solo”.

Sono sempre i dati (Istat) a dirci inoltre che ci si sposa sempre più tardi. Nel 2019 l’età media degli sposi al primo matrimonio – prendendo in considerazione gli sposi con meno di cinquant’anni – è di quasi 32 anni per le donne e quasi 34 per gli uomini. Nel 1980 l’età media era circa 8 anni in meno per le donne e circa 7 anni in meno per gli uomini.

Questi dati, che sono stati illustrati durante l’evento dalla voce esperta di Luigi Gabriele – presidente dell’associazione no profit “Consumerismo” – si ripercuoto chiaramente sulla domanda e sull’offerta del settore. Inutile dire che, a plasmare le scelte per organizzare il matrimonio sono anche i cambiamenti dovuti all’informatizzazione delle reti sociali e alle dinamiche che si sono venute a creare all’interno di queste reti.

Non a caso, le ultime novità in materia di dress code per nubendi e invitati sono dettate dai fashion blogger e dagli influencer. E non si tratta dell’unico aspetto regolato dalle tendenze online, perché lo stesso destino è capitato anche ai menù del giorno delle nozze, alla location, all’allestimento, alla colonna sonora, alla tipologia di intrattenimento (sia per adulti che per bambini).

I nuovi punti di riferimento per l’organizzazione del matrimonio

Chi si trova a dover organizzare un matrimonio, il proprio o quello dei propri clienti, sa che ognuno di questi elementi rappresenta un’opportunità per gli sposi di trasformare una celebrazione bella, ma spesso standardizzata in un appuntamento cucito su misura da ricordare per tutta la vita, che comunichi esattamente le loro personalità e i loro gusti. Per questo motivo, i migliori wedding planner si rivolgono alla dinamicità degli influencer di settore, plasmando poi le tendenze con il gusto e la personalità dei committenti.

Un esempio di questa nuova forma di partecipazione al business dei matrimoni era presente all’evento con uno stand di luci e specchi per la prova del make-up da sposa di Emma Moretti, luxury bridal stylist e make-up & hair artist. Un QR code come biglietto da visita e link diretto per vedere immediatamente dal proprio cellulare cosa è in grado di fare questa artista in mille situazioni diverse, con la possibilità di rimanere in contatto tramite ogni tipo di social network.

In giro per le stanze della Villa, adibite a showroom per l’occasione, l’attenzione poteva poi essere catturata dalla musica soave di un violino, chiaramente declinata in chiave moderna, quella della performance di “Shanti and Son(g)s“: uno stupefacente intreccio di addobbi floreali, abiti da sera, strumenti tecnologici e presenza femminile. Questo perché non si dimentichi che, durante la cerimonia, è importante considerare anche l’accompagnamento musicale, che oggi non ha davvero più punti fermi: si va dal dj in grado di suonare un’arpa fatta di luci psichedeliche fino alla coppia di artiste in grado di cantare dal vivo pezzi da discoteca riempipista.

Che la tecnologia sia ormai sempre e comunque protagonista, anche in questi casi, lo si capisce dalla presenza costante dei riferimenti all’online, a tutto quello che si può fare evitando di stampare pezzi di carta, manifesti o altro. Così il tableau è online, la partecipazione è un QR code da inquadrare, il menù è solo una sezione del sito appositamente concepito per il matrimonio. Ci sono le indicazioni per raggiungere il luogo della cerimonia o quello dei festeggiamenti da inviare al navigatore, la timeline per far sapere agli invitati quali sono gli orari e i posti in cui trovarsi, la newsletter per rimanere aggiornati sull’avanzamento dell’organizzazione e infine la lista di nozze online.

“Con questa serata abbiamo voluto anticipare le più importanti tendenze e novità del 2024”, ha sottolineato Edolo Ghirelli, proprietario e direttore generale di Villa Brasini, “si tratta solo della prima di una serie di appuntamenti che ci accompagneranno nel corso dell’anno con l’obiettivo, da un lato, di valorizzare Villa Brasini, da sempre maestra nell’accoglienza e nell’organizzazione di eventi prestigiosi, dall’altro di favorire un’occasione di aggiornamento e confronto per le giovani coppie che entreranno in contatto diretto con i migliori professionisti del settore”.

E le spese? Il trend per il 2023/24 oscilla di 15.000 euro e comprende le più economiche soluzioni “fai da te” che si aggirano intorno ad una spesa totale di 15.000 euro e quelle con qualche consulenza di professionisti del settore in più, che arriva fino a 30.000 euro.

Ed è proprio dei professionisti del settore che si è parlato durante l’intervento di Annamaria Tossani, giornalista, conduttrice televisiva ed esperta di costume e galateo, che ha aperto un dibattito sulla figura del wedding planner, in antitesi a chi sceglie di occuparsi in prima persona di ogni singolo aspetto della cerimonia e dei festeggiamenti a seguire.

Oltre a Tossani anche Nadia La Bella, fashion blogger e protagonista del format #BellaMa’ in onda su Rai Due, ha preso la parola per dare la sua testimonianza del cambiamento in atto. “Solo per pochi aspetti – ha detto – i protagonisti del look da sposa sono rimasti invariati. Ad esempio, il bianco della sposa rimane la quintessenza del matrimonio”.

Dopo l’ascolto degli speech, l’esperienza diretta della musica e la sfilata perpetua degli abiti da sposa di diversi stilisti invitati all’evento (era, ad esempio presente l’Atelier Ceraunavolta di Sarah Taschin), la serata si è quindi conclusa con quella che è forse l’esperienza regina per chi va incontro all’organizzazione di un matrimonio: la scelta enogastronomica. Così, il corporate chef di Villa Brasini ha deciso di far conoscere le ultime tendenze culinarie in maniera diretta, attraverso una degustazione di un menu matrimoniale realizzato secondo la tradizione italiana, ma declinata in chiave moderna e originale.

Ben 4 le aree di degustazione: l’orto di stagione, con prodotti autunnali elaborati in differenti consistenze e forme, le paste fresche, con un live cooking di pasta ripiena, la griglia, con una cottura sulle braci in stile “Asado”, il norcino, con una serie di selezioni del territorio, tra cui la porchetta.

Infine, Villa Brasini: sicuramente una delle realtà più importanti di Roma nel settore: un castello in stile neobarocco costruito nel 1938 dal talento dell’architetto Armando Brasini, nel cuore della capitale, a pochi passi dallo storico quartiere di Ponte Milvio. La Villa di 500 metri quadri, con tre ambienti principali decorati da stucchi e affreschi antichi, marmi e pavimenti pregiati, può contare anche su un giardino di oltre 1500 metri quadrati che preserva lo stile romano antico, con pini e glicini secolari. In passato anche sede di un prestigioso ristorante, dal 2017 Villa Brasini ha iniziato a ospitare eventi di prestigio al suo interno e in poco tempo la sua formula di successo, fatta di lusso e accoglienza in un’oasi di stile, ha raggiunto i 100 eventi all’anno. Tra questi, ovviamente, molti matrimoni.

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