Condividi

“Matisse. Arabesque”, per la prima volta di Mattarella alle Scuderie del Quirinale

Il neo presidente della Repubblica mercoledì 4 marzo inaugurerà la sua prima mostra alle Scuderie del Quirinale nelle vesti di Capo dello Stato – Il piano di Mattarella per aprire il Quirinale al pubblico tutti i giorni.

“Matisse. Arabesque”, per la prima volta di Mattarella alle Scuderie del Quirinale

C’è Henri Matisse per la prima volta di Sergio Mattarella. Questo mercoledì, infatti, il neo presidente della Repubblica inaugurerà “Matisse. Arabesque“, la sua prima mostra alle Scuderie del Quirinale nelle vesti di Capo dello Stato. Mattarella terrà la sua visita privata alle 12 di mercoledì, e il giorno dopo l’esposizione aprirà al pubblico.

Proposta dalle Scuderie del Quirinale, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo, la mostra è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre e catalogo a cura di Skira editore.

In esposizione oltre cento opere di Matisse con alcuni capolavori assoluti – per la prima volta in Italia – dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni. 

A curare la mostra è Ester Coen, assieme ad un comitato scientifico composto da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen. “Matisse. Arabesque, vuole restituire un’idea delle suggestioni che l’Oriente ebbe nella pittura di Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un vero spazio plastico e offre un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della “somiglianza” per aprire a uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa fondata sull’idea di superficie pura.

“La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.”

Per Mattarella non si tratta, però, dell’unica iniziativa volta a favorire ed incoraggiare la fruizione delle opere d’arte a Roma. Il nuovo inquilino del Quirinale, infatti, ha presieduto nei giorni scorsi un gruppo di lavoro chiamato a definire le modalità attraverso le quali il Palazzo, “luogo simbolo dell’Italia”, potrà diventare sempre più accessibile al pubblico, che avrà la possibilità di visitarlo quotidianamente.

Il gruppo è composto da Alessandro Zuccari, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Roma Sapienza; Mario De Simoni, direttore generale dell’Azienda speciale Palaexpo, Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale; Francesca Cappelletti, professore associato di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Ferrara e componente del Consiglio superiore dei Beni culturali (Mibact); il professor Louis Godart, Consigliere del presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico; Gianfranco Astori, consigliere del presidente per l’informazione.

Il piano di Mattarella è facile a dirsi, anche se, chiaramente, di complessa attuazione. Per il Capo dello Stato l’obiettivo è quello di aprire la massima quantità possibile di spazi del Quirinale al pubblico, prevedendo orari simili a quelli degli altri musei italiani, togliendo anche spazio agli uffici.

Il Quirinale, infine, non dovrebbe ospitare opere provenienti da altre istituzioni, ma rimanere “se stesso”, ovvero un grande museo di storia italiana, ricco di cultura e di straordinarie opere d’arte, a partire dai venti arazzi medicei.

Commenta