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Manovra, il no dei calciatori infuria Calderoli

I giocatori non vogliono pagare di tasca loro l’imposta di solidarietà prevista nella manovra-bis e chiedono sia il club a farlo. Il ministro della Semplificazione non riesce a contenersi e minaccia di raddoppiare l’aliquota.

Manovra, il no dei calciatori infuria Calderoli

”I calciatori fanno i capricci: non so se sia giusto o meno il contributo di solidarietà, ma se c’è qualcuno che dovrebbe pagarlo sono proprio loro, che rappresentano la casta dei viziati”. Lo ha dichiarato il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli che ha aggiunto: “Se dovessero continuare a minacciare scioperi o ritorsione proporrò che, come ai politici, anche ai calciatori venga raddoppiata l’aliquota del contributo di solidarietà”.

I calciatori hanno ipotizzato uno sciopero apparentemente legato alla richiesta da parte delle società di calcio che siano loro stessi a pagare l’eventuale contributo di solidarietà previsto della manovra-bis – che prevede un contributo del 5% per chi guadagna più di 90mila euro lordi l’anno e del 10% per chi ne guadagna più 150mila lordi l’anno. 

Già l’anno scorso Calderoli aveva proposto una riduzione degli stipendi dei giocatori con l’introduzione di un salary cap e la rinuncia ai premi in caso di vittoria in Sudafrica. 

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