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M5S, tutti i plagi del suo programma

In un articolo pubblicato oggi, mercoledì 7 febbraio, Il Post di Luca Sofri ha analizzato il programma elettorale del Movimento 5 Stelle scoprendo che ben 11 capitoli dei 20 che lo compongono “risultano contenere plagi” – Uno spezzone deriverebbe addirittura da una vecchia interrogazione parlamentare del Pd.

M5S, tutti i plagi del suo programma

In un articolo pubblicato oggi, mercoledì 7 febbraio, Il Post ha analizzato il programma elettorale che il Movimento 5 Stelle propone in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Un appuntamento chiave per il nostro Paese grazie al quale Luigi Di Maio, candidato Premier e nuovo capo politico dei 5S, aspira a conquistare Palazzo Chigi.

Il giornale diretto da Luca Sofri spiega che “nei documenti pubblicati online ci sono molti passaggi e intere pagine copiate da Wikipedia, da articoli di giornale e anche da testi del PD”. Da sottolineare che non si parla di poche frasi o di citazioni effettuate indicando i riferimenti e le fonti originali,  ma “ben 11 dei 20 capitoli tematici risultano contenere plagi”. Una mole cospicua di materiale che addirittura, in un caso, proviene da un un’interrogazione parlamentare del 2012 presentata dal senatore Giorgio Roilo del Pd, il partito rivale nella corsa verso il Governo, da sempre considerato dal Movimento 5 Stelle “l’emblema di ogni male”.

Un’analisi del programma elettorale del Movimento 5 Stelle mostra che molte sue parti – in alcuni casi intere pagine – sono state copiate da altri documenti di tutt’altra natura, senza alcuna indicazione della loro provenienza. Tra le fonti ricopiate ci sono studi scientifici, articoli di giornale, pagine di Wikipedia, oltre a numerosi dossier e documenti prodotti dal Parlamento, in alcuni casi scritti da esponenti di partiti avversari del Movimento 5 Stelle: per esempio nella parte del programma sullo “Sviluppo economico” c’è un lungo paragrafo copiato da un’interrogazione parlamentare di un senatore del Partito Democratico.

Il sito del Movimento 5 Stelle sostiene che il programma elettorale sia stato scritto ed elaborato dagli attivisti tramite la cosiddetta piattaforma “Rousseau”, cioè il sito controllato da Davide Casaleggio su cui si svolgono le votazioni interne al partito. «È la prima volta che una forza politica si presenta alle elezioni nazionali con soluzioni che sta scegliendo insieme ai cittadini», è scritto con solennità: «In Italia sta nascendo il primo e unico programma politico, basato sulla partecipazione e sulla democrazia diretta online grazie al Sistema Operativo Rousseau». L’impressione è però che una parte significativa del programma sia stata prodotta attingendo altrove a elaborazioni che non c’entrano niente con questo percorso.

In tutto, ben 11 dei 20 capitoli tematici risultano contenere plagi. In quello sullo “Sviluppo economico” almeno dieci paragrafi sono stati copiati senza che venisse specificata la provenienza del testo originale: ci sono brani di un’interrogazione parlamentare fatta nel 2012 dal senatore PD Giorgio Roilo, di uno studio IEFE Bocconi e di un articolo del 2010 scritto dall’economista Jean-Paul Fitoussi, le cui parole sono riprodotte come se fossero idee del M5S. C’è anche un’intera intervista di Carlo Sibilia all’attivista svedese Helena Norberg-Hodge, senza che però i nomi di Sibilia e Norberg-Hodge vengano segnalati da nessuna parte.

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