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L’ottobre nero delle Borse finisce in rosa: occhio a Cina e Apple

L’ultima seduta di Borsa di ottobre, che sarà archiviato come un mese di pesantissimi ribassi, è finita in rally a Wall Street e in Europa e anche la Cina spinge il Toro – Ora i mercati sperano che le trimestrali di Apple e Amazon possano avviare la corsa di fine anno ma l’Italia avanza con il freno tirato e apre in leggero calo – La sterlina vola in vista dell’accordo su Brexit

L’ottobre nero delle Borse finisce in rosa: occhio a Cina e Apple

L’ottobre 2018, che sarà ricordato come un mese nero per le Borse, segnato dalla più pesante striscia di ribassi dal 2012, ha regalato un finale in rosa. Da Wall Street all’Europa i listini hanno archiviato il mese con una serie di rialzi, a partire dal Nasdaq che nelle ultime due sedute ha messo a segno un rimbalzo dei 3,6%. Ma il bilancio resta pesante. A Wall Street l’indice S&P500 è sceso nel mese del 6,9%, il Nasdaq del 9,6%. Nonostante il rimbalzo di ieri, il calo dei listini europei oscilla intorno al -7%. È andata peggio all’Asia: -10,2% sotto la pressione dello scontro sui dazi tra Usa e Cina.

È finita qui? Gli ottimisti si affidano alla speranza che i conti dei due pesi massimi, Apple ed Amazon, in uscita stasera a Borsa chiusa, possano cancellare le preoccupazioni e dare via al rally di fine anno. Sia l’andamento delle trimestrali che della crescita (+3,7% per il 2018) ridimensionano il rischio recessione. Ma sarà decisivo l’atteggiamento della Fed.

I mercati stanotte hanno preso atto con soddisfazione che la Cina, frenata dalla guerra commerciale, si è schierata con decisione con il Toro. Nel comunicato diffuso al termine della riunione del Politburo presieduta da Xi Jinping, si segnala che il partito comunista ha segnalato che le condizioni macroeconomiche sono peggiorate, per cui c’è bisogno di intervenire con nuovi strumenti.

Le Borse della Cina sono in rialzo dopo le anticipazioni sull’arrivo di nuove misure di sostegno all’economia arrivate ieri dalle autorità politiche di Pechino. Hong Kong +2%, Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +2%.

Le tensioni sui dazi hanno lasciato il segno. Ristagna l’attività dell’industria, come conferma l’indice PMI elaborato da Caixin, salito comunque in ottobre a 50,1 da 50 di settembre, leggermente meglio del previsto Nel corso della notte la stessa Caixin ha diffuso i propri indicatori previsionali relativi alle principali economie dell’area Asia Pacifico, nella maggior parte dei casi sono sotto le attese o segnalano un rallentamento dell’espansione economica.

Lo yuan si sta rafforzando lievemente a 6,96 su dollaro, ma siamo sempre in prossimità dei minimi di periodo.

Ritraccia Tokyo (-0,5%) dopo due giorni di rialzo che hanno permesso il parziale recupero del listino.

GM (+9,1%) OFFRE UNA BUONUSCITA AI DIPENDENTI

In recupero ieri i mercati Usa: Dow Jones +0,97%, S&P 500 +1,09. Forte rimbalzo del Nasdaq (+2,01%).

Brilla Facebook (+3,8%) dopo aver annunciato che i problemi sulla privacy sono ormai superati. Scaldano i muscoli in attesa dei conti di stanotte Amazon (+ 4,4%) e Apple (+2,9%).

Da segnalare la mossa di General Motors (+9,1%) dopo i conti: il gruppo di Detroit ha deciso di offrire una buonuscita ai dipendenti con almeno 12 anni di servizio nell’obiettivo di abbassare il costo del lavoro.

Le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate pari a 426,004 milioni di barili, in salita di 3,217 milioni di barili rispetto alla settimana precedente. Il consenso si attendeva una salita di 4,1 milioni di barili.

Petrolio mai così basso negli ultimi due mesi circa: stamattina il Brent tratta a 74,4 dollari il barile, in calo dell’1,4%. Positivi i titoli del settore in Piazza Affari: Eni (+2,1%) non sarà coinvolta nell’operazione Alitalia. Sale Saipem (+2,4%). Ancora meglio ha fatto Tenaris (+3%). La società della famiglia Rocca ha annunciato stanotte i conti del trimestre: l’utile netto si è attestato a 247 milioni di dollari, di parecchio sopra le stime degli analisti.

VOLA LA STERLINA: IN ARRIVO L’ACCORDO SULLA BREXIT

Anche l’Europa si è concessa un dolcetto/scherzetto in occasione di Halloween. Con l’eccezione di Piazza Affari, sempre alle prese con l’incantesimo dello spread. A favorire la spinta dei listini di Eurolandia hanno contribuito alcune brillanti performances aziendali.

Alla Borsa di Parigi (+2,3%) il make up è stato garantito da L’Oreal, +6,4% nel giorno della presentazione dei dati del trimestre: hanno reagito le società del lusso, come Kering (cui fa capo Gucci) +4,5%.

In ascesa anche Madrid (+1%) spinta dal Banco de Santander, +3% dopo i dati del trimestre: l’utile sfiora quota 2 miliardi di euro, molto meglio del previsto. L’indice settoriale delle banche europee è in rialzo dell’1%.

Bene anche Francoforte (+1,4%) dove ha trovato conferma il rally dell’auto. Volkswagen (+1%) ha annunciato il lancio di un taxi a guida autonoma l’anno prossimo in partnership con l’israeliana Mobileye (controllata da Intel).

Londra +1,31%. Ma la notizia più gradita riguarda la sterlina: la valuta britannica ha invertito in serata la rotta, e si apprezza a 0,778 su dollaro (+0,65%) sull’arrivo di indiscrezioni riguardanti un prossimo accordo tra Unione Europea e Gran Bretagna: Bloomberg riporta che il 21 novembre potrebbe essere il giorno della firma dell’intesa sulla Brexit che consentirà, tra l’altro, alla City di continuare a svolgere il ruolo di polo finanziario del Vecchio Continente. Oggi si riunirà il direttorio della Bank of England.

Stamane l’euro rimbalza, dai minimi dell’ultimo anno toccati ieri: il cross su dollaro sale dello 0,4% a 1,134.

PIAZZA AFFARI +0,26%, SPREAD ANCORA SOPRA I 300 PB

In questa cornice Milano fa la figura del parente povero con uno striminzito +0,26%.

La propensione al rischio ha frenato i Bund e premiato l’obbligazionario italiano: il rendimento del decennale scende al 3,43%, mentre il differenziale con il Bund si ferma a 304.90 punti base (-2,24%).

VISCO: CONSEGUENZE GRAVI DALLO SPREAD. TRIA: I CONTI TORNANO

A settembre, il tasso di disoccupazione in Italia è risalito a 10,1% da 9,8% di agosto, mentre le attese erano per una risalita più contenuta a 9,9%, per effetto di un calo degli occupati (-34.000) e degli inattivi (-43.000), mentre i disoccupati sono cresciuti di 81.000 unità.

Sul fronte macro da segnalare che l’inflazione nell’area euro a ottobre, secondo la lettura preliminare, è cresciuta del 2,2% a livello annuale, in lieve accelerazione rispetto al 2,1% anno su anno di settembre e in linea con il consenso degli economisti.

Il rialzo dello spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi riflette il rischio di default e di ridenominazione del debito pubblico e il suo perdurare può avere conseguenze gravi per banche, imprese e famiglie. A ribadirlo con forza è stato ieri il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, che ha avvertito, in occasione della Giornata del risparmio, che il debito pubblico italiano “è sostenibile, ma deve essere chiara la determinazione a mantenerlo tale, ponendo il rapporto tra debito e prodotto su un sentiero credibile e di riduzione duratura”. Visco ha ricordato che nel 2019 dovranno essere collocati sul mercato 400 miliardi di titoli di Stato.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha ribadito che l’indebitamento netto non salirà nel 2019 oltre il 2,4% programmato, perché il governo ha fissato i saldi di finanza pubblica basandosi sul livello tendenziale del Pil. L’esecutivo stima una crescita dell’1,5%, a fronte di un +0,9% tendenziale, anche grazie a un aumento dell’indebitamento di 1,2 punti rispetto all’1,2% a legislazione vigente.

STM IN RECUPERO, BENE CNH E PRYSMIAN

In netto recupero sul listino di Piazza Affari Stm (+4,3%) in scia al rally del settore in Usa. Giornata di riscatto anche per altri industriali, a partire da Cnh Industrial (+2,4%) e da Leonardo (+2,3%), che celebra lo scampato pericolo: la società non sarà coinvolta nell’acquisto di Alitalia. Graziata anche Poste Italiane (+2,3%).

Bene anche Prysmian (+2,3%) e nel lusso Moncler (+1,7%) e Luxottica (+0,6%).

SOFFRE FCA: MEDIOBANCA TAGLIA I GIUDIZIO A NEUTRAL

La nota negativa riguarda Fiat Chrysler (-3%) che non approfitta del rimbalzo del comparto automotive. Gli analisti hanno aggiornato le valutazioni per tener conto dell’abbassamento della guidance sulla cassa netta a fine anno anche se nel complesso i target restano ben al di sopra degli attuali livelli di Borsa. Il mercato non appare sollevato dalla distribuzione di una cedola straordinaria da 2 miliardi a primavera 2019. Mediobanca ha abbassato il giudizio a Neutral.

In terreno positivo Ferrari (+2,6%). Pirelli (-0,4%) ha pagato l’effetto dei risultati deludenti di Nokian (-10% alla Borsa di Helsinki), interpretato come un campanello d’allarme per il settore. Ma a Francoforte continua il recupero di Continental (+1,7%).

BANCHE, DOMANI GLI STRESS TEST

Domani saranno pubblicati i risultati degli stress test dell’Eba sul settore bancario. Per Carlo Messina, l’ad di Intesa (-1,96%), premiato quale quarto miglior banchiere al mondo dalla Harvard Business Review, non ci sono problemi per l’istituto. Giù anche Unicredit (-0,35%) ma, nonostante resti alta la pressione dello spread, è proseguito il rimbalzo di Banco Bpm (+1%) e Ubi (+0,26%).

FINCANTIERI IN CROCIERA. FUMO ELETTRONICO A RISCHIO PER GIMA

Nel resto del listino si distingue Fincantieri (+2,8%) che ha annunciato la firma di un contratto con Virgin Voyages del valore di circa 700 milioni di euro per la costruzione di una quarta nave da crociera.

Male invece GimaTT (-7,59%) che ha pagato i timori di possibili maggiori ostacoli regolamentari per le sigarette elettroniche negli Usa. Mediobanca Securities ha inoltre tagliato il rating sull’azione a neutral. Giù anche la controllante Ima (-5,2%).

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