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L’Orso calpesta la Borsa di Milano: i titoli bancari sul precipizio

di Ugo Bertone – Milano ancora una volta la peggiore piazza finanziaria d’Europa (-2,4%) – Nell’occhio del ciclone le banche: Intesa Sanpaolo (-8,3%) e Mps (-7,6) – Fiat Industrial controcorrente (+5%) – La forbice con il bund risale a quota 282 – Balla Saipem, grazie alle commesse, ma s’inabissa di nuovo Maire Tecnimont

L’Orso calpesta la Borsa di Milano: i titoli bancari sul precipizio

L’ORSO CALPESTA LA BORSA DI MILANO
I TITOLI BANCARI SCENDONO A PRECIPIZIO

 Le banche italiane tornano ad essere il bersaglio preferito della speculazione. A causa della pioggia di vendite sul settore finanziario, a sua volta legate alla discesa dei titoli di Stato, Milano amplia le perdite: -2,48, per l’indice Ftse/Mib a quota 18.979 punti, seguita da Madrid -2%. Assai peggio delle altre Borse europee: Londra -0,4%, Parigi -0,4%, mentre Francoforte viaggia in terreno positivo a +0,25%. La causa scatenante della nuova alluvione ribassista è stata l’annuncio, da parte dell’agenzia Moody’s, del taglio del rating della Grecia a Ca da Caa1 (tre livelli), soltanto un gradino sopra la soglia del “default”. Venerdì scorso era stata Fitch a bocciare a caldo il piano di salvataggio della Grecia. L’accordo di Bruxelles, secondo l’agenzia Usa, non solo non risolve i problemi di Atene (che comunque non riuscirà a far fronte ai suoi impegni) ma pone una pesante ipoteca sulla salute finanziaria delle aree forti della Ue, vedi Francia e Germania, che domani potrebbero trovarsi coinvolte in imprese ancor più gravose, tipo il salvataggio di Irlanda e Portogallo. Il clima di incertezza continua a favorire gli acquisti dei cosiddetti beni rifugio. L’oro ha superato quota 1.620 dollari per la prima volta nella storia, ora passa di mano a 1,619. L’euro è stabile contro il dollaro a 1,436, mentre cede contro il franco svizzero a 1,154 (-1,8%).

LA FORBICE CON IL BUND RISALE A QUOTA 282
BOLLORE’ PER MEDIOBANCA PUNTA SU GROUPAMA

Ma, in particolare, alla vigilia delle aste del Tesoro, desta preoccupazione la congiuntura per Bot e Btp. Sul mercato obbligazionario, infatti, si allargano tutti gli spread: quello con il Btp decennale risale a 282 punti base dai 258 di venerdì mattina. Il differenziale con il bond spagnolo supera di nuovo i 300 punti base. In Piazza Affari i bancari allargano le perdite con Unicredit che cede il 7%, vendite anche su Intesa Sanpaolo -8,3%, Mps -7,6%. La Bpm lascia il 7,3%, il Banco Popolare cede il 6,8%, Nel resto del comparto finanziario, Fonsai lascia il 5,1%, Unipol il 5,3% Generali il 4%. Non si è fatta attendere la mossa di Vincent Bolloré, dopo le riunioni del patto di sindacato in Mediobanca (-1.37%). Il quotidiano francese Les Echos scrive, senza riportare la fonte, che il Banco Santander vuole vendere la sua quota dell’1,8% in Mediobanca. Interessato a comprare, e legittimato dai patti parasociali vigenti (prima delle modifiche all’esame dell’assemblea di fine ottobre) sarebbe il gruppo assicurativo Groupama che porterebbe così la sua quota dal 3,1% attuale al 4,9%. Perdono terreno anche gli asset manager: Azimut -2,6%, Mediolanum -3,3%.

GIORNATA D’ORO PER I TRATTORI FIAT INDUSTRIAL
JP MORGAN PROMUOVE FIAT A QUOTA 8,1 EURO

Strappa FiatIindustrial a Piazza Affari dopo l’annuncio dei risultati del primo semestre e la revisione al rialzo dei target 2011. Il titolo sale del 5%. Il gruppo ha chiuso la trimestrale con risultati sopra le attese e alzato gli obiettivi per il 2011. E ha riportato i risultati trimestrali sopra le attese grazie innanzitutto ai buoni conti della controllata americana Cnh. Nel dettaglio, il gruppo che produce macchine per l’agricoltura, le costruzioni e veicoli commerciali ha chiuso il trimestre con 239 milioni di euro di utile netto, in crescita dai 130 milioni dell’anno prima e sopra il consensus degli analisti a 225 milioni di euro. L’utile della gestione ordinaria (trading profit) è stato pari a 530 milioni di euro, in crescita del 53,2%. Gli analisti lo attendevano a 449 milioni di euro. I ricavi sono risultati pari a 6,3 miliardi di euro, in aumento del 10,6%. L’indebitamento netto industriale è risultato pari a 1,7 miliardi. La società ha rivisto al rialzo gli obiettivi 2011: i ricavi sono attesi a 24 miliardi di euro, l’utile della gestione ordinaria a 1,5 miliardi e l’indebitamento netto a 1,6 miliardi di euro. Domani Fiat (+0,2%) annuncerà i risultati, secondo il consensus degli analisti il trading profit si attesterà a 485 milioni di euro. Jp Morgan ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 8,1 euro, ma ha scritto che il settore auto non è più da sovrappesare in portafoglio. Tra gli industriali buona anche la performance di Pirelli +1,2%, che ha girato in rialzo dopo un avvio debole. E di Campari (+1,7%), al nuovo massimo storico a 5,95 euro.

BRILLA SAIPEM (+1,4%) GRAZIE ALLE COMMESSE
S’INABISSA DI NUOVO MAIRE TECNIMONT (-9,42%)

Brilla Saipem (+1,3%) dopo contratti da 800 mln dollari. Poco mossi altri titoli, male Edison e rinnovabili all share in Sud America e Africa. Deboli gli altri titoli del settore, che fanno pero’ meglio del Ftse Mib,(-1,28%). Piatte Enel, Enel Green Power, Eni e Tenaris. Perdite per A2A con un -0,85%. Perde colpi Edison (-1,4%) causa una trimestrale peggiore del previsto. Stamane il sottosegretario Stefano Saglia si è espresso contro il rinvio del chiarimento con Edf, già fissato per il 15 settembre: nelle more di una decisione, ha ammonito, le società sono destinate ad andar sempre peggio. Maire Tecnimot torna ad essere il titolo peggiore di Piazza Affari: -8,9%.

LA MINACCIA DEFAULT PESA SUI T BOND
MA WALL STREET NON SOFFRE PAURA

 I problemi della periferia d’Europa, agli occhi dei mercati, continuano a pesare di più del braccio di ferro sul default Usa. Dopo un avvio negativo, infatti, gli indici americani hanno ridotto la perdita: Dow Jones fa -0,30%, il Nasdaq viaggia in terreno positivo. Di rilievo la performance di Cnh (gruppo Fiat) che mette a segno un balzo del 10%. Il timore di un default degli Stati Uniti comincia però a incrinare la solidità dei Treasury bond. Il rendimento sul 30 anni è salito di sette punti base al 4,33% rispetto all’apertura. Le prospettive incerte dell’economia globale pesano sulle commodity. Il greggio tipologia Wti (West Texas Intermediate) perde lo 0,7% a 99,2 dollari al barile, dopo quattro settimane di guadagni.

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