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Logistica agroalimentare: il settore punta anche sulla sostenibilità per accrescere la competitività

Oggi la logistica sostenibile non è solo una scelta virtuosa, ma anche un fattore chiave per ottimizzare la distribuzione: in modo da migliorare l’efficienza operativa e beneficiare di una maggiore competitività.

Logistica agroalimentare: il settore punta anche sulla sostenibilità per accrescere la competitività

I cambiamenti climatici, i vari modelli produttivi e la crescente domanda di beni di qualità hanno introdotto nuove sfide nel settore agroalimentare, già caratterizzato da sistemi di distribuzione complessi e obiettivi estremamente diversificati. In questo contesto così articolato, sempre più orientato verso la sostenibilità, la logistica dell’agroalimentare ha assunto un ruolo strategico, spingendo molte aziende del comparto a aderire a modelli a basso impatto per il pianeta.

L’impatto della sostenibilità nella logistica agroalimentare 

Favorire la sostenibilità nella logistica dell’agroalimentare ha l’obiettivo di minimizzare l’impatto che la gestione delle fasi della catena di approvvigionamento può avere sul benessere dell’ambiente.

La sua influenza è un tema centrale nella competitività delle aziende agroalimentari, che proprio da una migliore coordinazione delle funzioni organizzative possono ottenere un vantaggio competitivo

Al fine di impattare meno sull’ambiente è quindi essenziale adoperarsi per ridurre gli sprechi e le inefficienze lungo tutta la filiera. Per farlo, è possibile affidare la gestione della supply chain agroalimentare a quegli operatori specializzati che, come nel caso di un punto di riferimento come STEF, stanno evolvendo la propria operatività per propendere verso un modello di logistica alimentare sempre più sostenibile.

Al centro della strategia vi è soprattutto la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra: un obiettivo fondamentale nel settore logistico agroalimentare, che si traduce nella mitigazione dell’impatto che l’intera rete dei trasporti può avere in termini di inquinamento.

In quest’ottica, il ricorso a mezzi di trasporto refrigerati a basso impatto ambientale e l’ottimizzazione dei carichi e dei percorsi risultano decisivi per migliorare l’efficienza della rete di distribuzione. Anche lo stile di guida degli autotrasportatori può incidere significativamente sull’efficienza, garantendo una riduzione dei consumi e con essi anche le emissioni complessive.

Naturalmente, alla luce di una rete di distribuzione che si avvale anche di un ampio network di infrastrutture a temperatura controllata, è necessario ottimizzare anche l’approvvigionamento energetico. Tra le pratiche ecologiche più interessanti, in questo caso si segnalano soprattutto il ricorso a forme di energia completamente pulita proveniente da fonti certificate rinnovabili, così come l’integrazione di impianti fotovoltaici nelle strutture esistenti, che permettono di alimentare i magazzini con energia rinnovabile autoprodotta.

Logistica agroalimentare: il valore delle scelte green

L’adozione di pratiche ecologiche non è solo fine a sé stessa, ma è volta a garantire alla logistica dell’agroalimentare una maggiore efficienza operativa; efficienza che scaturisce dalla possibilità di ottimizzare le risorse esistenti, di migliorare i processi, di puntare su forme di auto produzione per ridurre i consumi di energia e le emissioni inquinanti L’efficienza operativa, a sua volta, offre l’opportunità di ottimizzare aspetti come il trasporto, lo stoccaggio e la gestione dei prodotti deperibili lungo l’intera supply chain, riducendo anche i tempi – del tutto fondamentali nella qualità dell’agroalimentare -che intercorrono dal prelievo presso lo stabilimento di produzione alla consegna verso il luogo di destinazione.

Preservando dagli sprechi alimentari, una logistica sostenibile contribuisce inoltre a ridurre le perdite di beni deperibili che si registrano lungo la catena. Inoltre una logistica sostenibile è anche attenta alla riduzione degli sprechi attraverso la collaborazione con enti del Terzo Settore che aiutano le persone in difficoltà. Questo vale in tutti i casi in cui si riscontrano prodotti in buone condizioni e completamente salubri che – per diverse motivazioni – non possono essere destinati ai canali distributivi. La triangolazione tra aziende di produzione, operatori logistici del food e associazioni dedicate alle persone in difficoltà permette di donare una seconda possibilità a quei prodotti alimentari che altrimenti si trasformerebbero in spreco.

Tutto questo fa della sostenibilità nelle operazioni logistiche un elemento chiave nella competitività delle aziende agroalimentari: un asset che offre non solo vantaggi economici significativi, ma anche un elevato valore strategico. E in un settore così competitivo, che deve adattarsi costantemente a nuove dinamiche di mercato, la sostenibilità può essere un fattore abilitante per la creazione di valore a lungo termine.

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