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L’Ocse colpisce le Borse ma il Nasdaq corre: attesa per la Fed

Dopo le previsioni dell’Ocse sulla recessione, tutti in rosso i listini azionari, tranne il Nasdaq dove i big dell’high tech continuano a correre – Attesa per l’intervento di Powell ma la Fed non modificherà i tassi – Piazza Affari perde lo 0,86%: crolla Cnh, in controtendenza Moncler, Fineco, Tim, Diasorin e Nexi

L’Ocse colpisce le Borse ma il Nasdaq corre: attesa per la Fed

Le banche zavorrano anche oggi Piazza Affari (-0,86%, 19.758 punti) che chiude in calo una seduta volatile, in un contesto globale incerto, prima delle indicazioni di Jerome Powell, oggi, al termine della due giorni della Federal Reserve.

In Europa chiudono in rosso Francoforte -0,65%; Parigi -0,82%; Madrid -1,15%. Meglio Londra -0,18% dopo il tonfo della vigilia. Wall Street, dopo un avvio in rialzo si sta muovendo contrastata. Il Nasdaq continua a stupire e a muoversi in rialzo, dopo aver perso però la soglia record dei 10mila punti. Tesla (+7,5%) tocca un nuovo massimo storico, superando i 1.000 dollari per la prima volta, dopo che il Ceo del produttore di veicoli elettrici, Elon Musk, ha detto che è giunto il momento di iniziare la ‘produzione in serie’ di camion elettrici. Continua intanto la corsa ai vaccini contro il Covid: anche Johnson & Johnson (+1,5%) ha annunciato che avvierà la sperimentazione sull’uomo nella seconda metà di luglio, due mesi prima del previsto. 

A frenare gli acquisti è la crisi economica mondiale, che potrebbe peggiorare in modo drammatico secondo l’Ocse in caso di una seconda ondata di contagi da coronavirus. Si fa sentire sui mercati inoltre il calo del petrolio, benché l’umore migliori paradossalmente dopo il balzo a sorpresa delle scorte settimanali americane. Il greggio texano al momento perde lo 0,5% e si muove intorno ai 38,70 dollari dollari al barile. Brent, -0,4%, 41 dollari al barile.

Le notizie più interessanti del giorno però arriveranno più tardi, quando la Fed alzerà il velo su tassi, previsioni economiche e possibili misure per controllare i tassi dei T-Bond. Un’eventualità, quest’ultima, che spaventa il dollaro. Nell’attesa l’euro resta ben intonato contro il biglietto verde e il cambio si muove in area 1,35. L’oro è positivo, intorno a 17023 dollari l’oncia.

L’avversione al rischio penalizza la carta italiana, in un contesto di offerta abbandonate di titoli di Stato. Lo spread fra decennale italiano e tedesco sale del 4,33% a 184 punti base e il rendimento del Btp arriva all’1,5%.

Dal fronte europeo arriva però una buona notizia per il Recovery Fund, alla viglia della riunione dell’Eurogruppo. La Danimarca ha un parziale ripensamento: “Il nostro compito non è mettere il veto, ma trovare una soluzione – dice la premier  Mette Frederiksen – il governo è a favore del fondo per aiutare i Paesi più colpiti” dalla pandemia. ”Dobbiamo restare uniti in Ue e questo è il punto di partenza del governo per questi negoziati”. Anche se: ”Sono una fervente sostenitrice della cooperazione europea ma sono anche una frugale del Nord e penso che sia giusto pagare i propri debiti da soli”.

In Piazza Affari le vendite si abbattono anche oggi sul settore bancario, messo sotto pressione dal rischio di non poter distribuire dividendi quest’anno e dallo stop dell’Antitrust all’operazione Intesa-Ubi, da parte dell’Antitrust. Bper lascia sul campo il 5,03%. Scrive Reuters che, secondo indiscrezioni di stampa, Intesa (-1,01%) potrebbe trasferire ulteriori 100 filiali a Bper sostanzialmente allo stesso prezzo, rispetto alle 400-500 previste, per facilitare il via libera dell’Antitrust alla propria offerta su Ub (-1,12%)i. Un trader rileva che questo potrebbe comportare un maggiore esborso da parte di Bper rispetto a quanto stimato fino a oggi”

Unicredit -3,31%. Sul fronte industriale vanno a picco le azioni Cnh -5,27%, dopo il balzo di ieri; Fca -2,7% sui timori emersi ieri sul fronte Antitrust Ue in merito alla fusione con Psa per il settore dei furgoni.; di conseguenza Exor -2,81%. In controtendenza nel gruppo Ferrari +0,75%.

I titoli petroliferi affondano con Saipem -2,5%.

Tornano invece gli acquisti su Moncler +3,63%. Il risparmio gestito è in evidenza con Finecobank +3,5%. Recuperano ancora Nexi +1,61% e Diasorin +1,55%. Progressi per Telecom, +0,81%, che secondo alcune fonti sarebbe vicina a un accordo con un consorzio di fondi capitanati da Ardian che acquisiranno una quota di minoranza della holding dove l’ex monopolista farà confluire la sua partecipazione in Inwit (+2,2%).

Snam, +0,47% dopo la doppia acquisizione nell’efficienza energetica.

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