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Lockdown nazionale: 3 settimane per accelerare i vaccini?

Il governo potrebbe mettere tutto il Paese in zona rossa per tre settimane così da concentrare tutte le forze sulla vaccinazione di massa – Oggi le riunioni decisive: Pd e M5S favorevoli a una nuova stretta, centrodestra contrario – Ok al vaccino Astrazeneca per gli over 65

Lockdown nazionale: 3 settimane per accelerare i vaccini?

Tre settimane di lockdown in zona rossa per tutta Italia con un duplice obiettivo: abbassare la curva dei contagi, in crescita continua a causa delle varianti, e concentrare tutte le forze sulla vaccinazione di massa. È questa una delle ipotesi che oggi sarà sul tavolo della riunione straordinaria fra il capo del Cts, Agostino Miozzo, il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo, e i ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Al termine dell’incontro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà il punto con la cabina di regia della maggioranza per decidere il da farsi. Martedì è atteso il parere del Cts.

Il lockdown totale in stile 2020, quindi, non è più un tabù (anche se si parla di escludere i territori dove i contagiati sono meno di 50 per 100mila abitanti). Lo scopo principale sarebbe accelerare con decisione sul fronte della campagna vaccinale, visto che da qui in avanti le consegne delle dosi saranno regolari e abbondanti (conferme in questo senso arrivano da Bruxelles, dalle case farmaceutiche e dall’intelligence italiana). Entro marzo le Regioni riceveranno 9 milioni di dosi, che saliranno a 26 milioni entro il mese successivo. Nel trimestre aprile-giugno sono attese in tutto 52milioni e 477mila dosi, quindi 17,5 milioni all’incirca al mese. Per questo, entro la metà del 2021, “puntiamo a raggiungere circa la metà della popolazione”, ha detto Speranza.

La campagna sarà facilitata anche da una nuova arma. Il ministero della Salute italiano, in scia a quelli di Francia e Germania, ha autorizzato l’inoculazione di Astrazeneca anche a chi ha più di 65 anni, esclusi però i soggetti “estremamente vulnerabili” per particolari patologie. “Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili – si spiega nella circolare del ministero della Salute – non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SARS-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di COVID-19”, afferma il ministero in una circolare. La priorità è completare il prima possibile la vaccinazione del personale scolastico (fin qui 385 mila immunizzati su un milione) e delle forze armate, per poi passare agli over 80 (vaccinati 1,3 milioni su 4,4) e agli over 70. Il tutto, però, conservando le fiale di Pfizer, Moderna e probabilmente anche Johnson & Johnson per i pazienti fragili.

Il via libera al lockdown nazionale, in ogni caso, è tutt’altro che scontato, viste le divergenze all’interno dell’Esecutivo. Se Pd e M5S sono favorevoli a un’ulteriore stretta delle misure anti-contagio, infatti, il centrodestra continua a dirsi contrario.

(Ultimo aggiornamento: ore 15.17 dell’8 marzo).

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