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Listini in stallo. Ferrari va in Borsa

Fca annuncia l’Ipo del Cavallino: il 10% sarà quotato a New York – L’ok greco non rivitalizza i listini- Petrolio e oro tentano un lieve rialzo – L’attenzione è sulle trimestrali: bene Crédit Suisse, Unilever e Daimler – A Milano balza Stm, Equita promuove Buzzi, salgono Mps, Luxottica – Frenata del risparmio gestito

Listini in stallo. Ferrari va in Borsa

A fine mattinata Piazza Affari perde slancio rispetto all’avvio ma rimane in leggero territorio positivo: +0,22%. A rivitalizare il mercato è l’annuncio di Ferrari: depositati i documenti per la quotazione, in Borsa a New York il 10%. Sugli umori dei listini oggi ha inciso il via libera arrivato nella notte del secondo pacchetto di misure richieste dai creditori da parte del Parlamento greco. Ora può iniziare la trattativa per i fondi del terzo programma di aiuti.

Dopo la chiusura debole di ieri sera di Wall Street, così questa mattina anche Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,44%. In Europa Londra è poco sopra la parità +0,10%, Francoforte +0,20% e Parigi a +0,19%. Lo spread Btp-bund è a quota 118,5 punti base.

Sul fronte macroeconomico si segnala il dato sul tasso di disoccupazione spagnolo del secondo trimestre sceso al livello più basso dal 2011. Il tasso è al 22,37% e i disoccupati sono 5,15 milioni. In Europa la bilancia commerciale extra Ue ha segnato a giugno un avanzo commerciale di 2,3 miliardi. Ora nel pomeriggio si guarda alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione Usa, all’indice anticipatore di giugno americano, all’indice di fiducia dei consumatori di luglio dell’Eurozona.

Intanto petrolio e oro rialzano leggermente la testa. Il Brent sale dello 0,14% a 56 dollari al barile e l’oro dello 0,92% a 1.101,5 dollari l’oncia. L’oro era arrivato ad archiviare cali per dieci sedute consecutive, circostanza che non si verificava da vent’anni.

Gli occhi sono però anche sulle trimestrali con gli investitori che, dopo le delusioni su diversi titoli high tech dei giorni scorsi, sono stati favorevolmente sorpresi dai numeri di Credit Suisse, Unilever e Daimler. In Italia reagisce Stm che dopo i cali di ieri convince il mercato con i conti del trimestre e rimbalza del 5,94%.

Il Ftse Mib è poi trascinato al rialzo da Buzzi Unicem +3,31% dopo la promozione di Equita, da Bmps +1,61%, Luxottica +1,38% e Intesa Sanpaolo +0,91%.

Pesano sull’indice invece Azimut -1,75% in attesa della pubblicazione dei conti trimestrali, Enel -1,7% dopo il verdetto di Citi: il gruppo dell’energia, per gli analisti, è sopravvalutato dal mercato in quanto gli spazi di crescita del cash flow sono limitati e la conferma dell’attuale politica dei dividendi dovrà passare da un aumento del pay-out con effetti sull’indebitamento. Il broker preferisce quindi A2A, Terna e Snam. In fondo all’indice anche Tod’s -0,89%, Mediolanum -0,79% e Atlantia -0,55%.

A giugno le gestioni di portafoglio hanno registrato una brusca frenata: secondo i dati Assogestioni il mese si è chiuso con una raccolta netta in aumento di 7,8 miliardi di euro dopo +16,5 miliardi a maggio e +15,8 miliardi in aprile. Da inizio anno il saldo netto totalizza 95,5 miliardi. 

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