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L’intesa sui dazi e la sconfitta di Corbyn danno sprint ai mercati

La pace sui dazi e la sconfitta del massimlalismo dei laburisti inglesi più che la Brexit fanno volare le Borse – A Piazza Affari in grande spolvero la galassia Agnelli in vista delle nozze tra Fca e Peugeot

L’intesa sui dazi e la sconfitta di Corbyn danno sprint ai mercati

Le Borse celebrano con un forte rialzo la schiacciante vittoria di Boris Johnson assieme all’esito positivo dei colloqui sui dazi tra Cina e Usa che ha scongiurato l’aumento delle tariffe per 160 miliardi di dollari. 

L’indice MSCI Acwi (acronimo di All Country World Index) ha toccato ieri a quota 553 punti il nuovo record storico, dopo un inseguimento durato 21 mesi. Il precedente record risaliva infatti al 2 febbraio 2018 ed era stato segnato a 550 punti. 

Piazza Affari +0,76% accelera al rialzo ma è il fanalino di coda tra i listini europei: Parigi +1,19%, , Madrid + 1,64%. Il Dax di Francoforte (+1,26%) si è spinto a meno di tre punti percentuali dal record storico; l’Eurostoxx 50 (+1,5%) si è portato sui top dal 2015. 

Londra avanza dell’1,86% sull’onda del trionfo di Boris Johnson che ha annunciato la Brexit “senza se e senza ma” entro il 31 gennaio. Ma ci due ostacoli: in Scozia, dove i separatisti hanno guadagnato posizioni, in Irlanda del Nord, dove il partito cattolico ha ottenuto un buon risultato.

Positiva la risposta di Eurolandia. 

Il cambio euro sterlina è in calo dell’1% a 0,835, sui minimi degli ultimi tre anni e mezzo. L’euro dollaro si apprezza a 1,117, massimo da agosto.

È in forte calo il Bund decennale tedesco il cui rendimento sale a -0,23% (+5 punti base). Lo spread Btp/Bund scende ai minimi da inizio novembre fino a 144 punti base. Dopo il minimo di ieri a 1,16% il tasso del decennale italiano agosto 2029 scambia a 1,21%.

La Bundesbank ha dimezzato le previsioni di crescita della Germania per il 2020 allo 0,6% dall’1,2% stimato a giugno, ma prevede un rimbalzo dal 2021 grazie al sostegno delle politiche monetarie e all’export. In base alle nuove stime, la Buba prevede ora un aumento dell’1,4% del Pil tedesco per gli anni 2021 e 2022, sulla scia di una crescita del settore industriale stimolata dalla domanda estera. 

A ottobre c’è stato un rimbalzo tecnico per fatturato e ordini dell’industria italiana. L’Istat ha stimato che il fatturato dell’industria è aumentato nel mese in termini congiunturali dello 0,6%. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice complessivo è, invece, diminuito dello 0,6% rispetto alla media dei tre mesi precedenti. 

Il petrolio Brent è sui massimi da settembre a 65,2 dollari il barile, in rialzo dell’1,5%. Nigeria Lng ha siglato un contratto della durata di 20 anni per la fornitura di gas con la società petrolifera statale Nnpc. La società si aspetta di siglare altri accordi simili con Eni, Shell e Total. 

L’oro è poco mosso a 1.468 dollari l’oncia. In Europa salgono le banche (Stoxx +3%), le assicurazioni (Stoxx +2%) e tutto il comparto retail. In quest’ultimo ambito, la tedesca Delivery Hero guadagna l’8% dopo aver acquisito per 4 miliardi la coreana Woowa. Con questa espansione, il gruppo della consegna del cibo a casa, potrà sfidare meglio il colosso Uber.

Unicredit +1,5% è la migliore: la banca sta preparando la prima tranche da 500 milioni del buyback annunciato per complessivi 2 miliardi, una mossa che dovrebbe sostenere il corso delle azioni in vista di future operazioni M&A. 

Peugeot +3,04% ha convocato per martedì prossimo un consiglio di sorveglianza per esaminare l’accordo quadro della fusione con Fiat Chrysler +2,1%.

Brillano gli industriali sulle attese positive per il negoziato Usa-Cina. Le migliori sono Stm +3%, e Cnh Industrial a +3,4%.

Tra i gruppi più esposti alla sterlina avanza Leonardo (il 15% dell’Ebitda è legato al Regno Unito) +1,3%, Ferrari (13% dei ricavi) +1%, Technogym (12% dei ricavi) +1,3% e Falck Renewables [25% dell’Ebitda) +1%. 

Ancora in calo Safilo -3%. 

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