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L’Inter verso lo scudetto, Atalanta seconda, la Juve frena

La squadra di Conte non si ferma mai e batte anche il Verona (1-0) andando ormai a un passo dalla conquista matematica dello scudetto – La Juve non vince a Firenze contro i gigliati che, guidati da Ribery, impongono il pareggio – L’Atalanta balza al secondo posto – Oggi Torino-Napoli e Lazio-Milan

L’Inter verso lo scudetto, Atalanta seconda, la Juve frena

L’Inter non si ferma mai e batte anche il Verona, con gol di Darmian a un quarto d’ora dalla fine, avvicinandosi fortemente allo scudetto, che potrebbe arrivare perfino domenica prossima o quella successiva. Naturalmente i comandanti per vincere devono essere bravi ma anche fortunati e Antonio Conte, il vulcanico mister dell’Inter lo sa: infatti l’arbitro ha ingiustamente annullato un gol dell’ex Faraoni che avrebbe potuto regalare il pareggio al Verona. Ma tant’è, la sostanza non cambia: l’Inter domina da mesi il campionato e merita di vincerlo.

Chi invece ha deluso ancora una volta è stata la Juve che a Firenze non è andata oltre il pari (1 a 1) dopo un primo tempo disastroso in cui i viola sono andati in vantaggio con un rigore calciato dal solito Vlahovic. Solo all’inizio della ripresa un golasso di Morata, appena entrato al posto dell’evanescente Dybala, ha permesso ai bianconeri di pareggiare ma non di più. Ecco perchè, malgrado le frasi di circostanza del ds Paratici, il rischio di non centrare l’ingresso in Champions sta diventando un incubo per la Juve e la panchina di Pirlo traballa sempre di più mentre l’ombra di Allegri si avvicina.

L’Atalanta si prende invece il secondo posto. In attesa del super lunedì di campionato (Torino-Napoli alle 18.30, Lazio-Milan alle 20.45) sono i nerazzurri a fare il passo più deciso, rifilando un sonoro 5-0 al Bologna (gol di Malinovskyi, Muriel su rigore, Freuler, Zapata e Miranchuk) e mandando un segnale forte e chiaro a tutte le concorrenti per la zona Champions. A 5 giornate dalla fine non ci sono certezze, ma sensazioni sì: una di queste ci dice che la Dea, per gioco e calendario, è la maggiore indiziata per prendersi la medaglia d’argento. Con un posto nell’Europa che conta già assegnato (Inter) e un altro ipotecato (Atalanta), la lotta diventa ancora più serrata, visto che gli altri due se li contendono Milan, Juventus, Napoli e Lazio: due di queste, a meno di un tracollo della squadra di Gasperini, resteranno fuori, con tutte le conseguenze del caso. Il pari dei bianconeri a Firenze fa sì che oggi siano proprio loro a rischiare di più, o quantomeno a guardare i due posticipi con maggior interesse.

Se il Napoli dovesse vincere li aggancerebbe in classifica, mentre un successo del Milan a Roma allontanerebbe un’altra squadra dalla loro portata. La pressione però non ce l’ha solo la Juve, anzi: la partita dell’Olimpico ha tutta l’aria di essere un vero e proprio spareggio, una sorta di finale per la zona Champions. Il discorso, classifica alla mano, vale soprattutto per la Lazio, che dopo la sconfitta di Napoli non può far altro che vincere, altrimenti il distacco dal quarto posto diventerebbe troppo ampio. Anche il Milan però, pur avendo un margine d’errore superiore, non può permettersi un altro passo falso, pena rischiare seriamente di rovinare una stagione sin qui molto buona. Insomma, partita per cuori forti, come confermato dai Pioli e Inzaghi nelle conferenze della vigilia.

“Queste 32 giornate hanno detto che ci meritiamo la Champions, siamo stati più forti di tutti tranne che dell’Inter – ha spiegato il tecnico rossonero – Questo con la Lazio è uno spareggio, gli scontri diretti valgono doppio e noi ne abbiamo tre. Se vincessimo faremmo uno scatto in avanti ancora più importante”.

“È una partita da dentro o fuori – ha ribadito il collega biancoceleste, guarito dal Covid e dunque pronto a tornare in panchina – Purtroppo siamo stati penalizzati dal girone d’andata, dove abbiamo perso parecchi punti per via delle partite europee. Poi abbiamo fatto una grande rimonta, vincendo 12 partite su 16: dobbiamo continuare a crederci”.

Entrambe le squadre si avvicinano alla sfida con diversi dubbi di formazione, dovuti alle condizioni non perfette di alcuni big come Luis Alberto e Leiva da una parte, Hernandez e Tomori dall’altra. La certezza è che all’Olimpico non ci sarà Ibrahimovic, il cui rientro avverrà solo sabato prossimo contro il Benevento. Pioli comunque conta di recuperare tutti gli altri, per poter schierare un 4-2-3-1 con Donnarumma in porta, Calabria, Tomori, Kjaer e Hernandez in difesa, Kessié e Bennacer a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic alle spalle dell’unica punta Mandzukic, preferito a Leao. Anche Inzaghi spera di avere tutti i big a disposizione, per rispondere con un 3-5-2 con Reina tra i pali, Marusic, Acerbi e Radu nel reparto arretrato, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic in mediana, Correa e Immobile in attacco.

A mettere ulteriore pressione su Lazio e Milan potrebbe esserci il risultato di Torino, dove i granata di Nicola riceveranno il Napoli di Gattuso. Sfida delicatissima, tra due squadre con obiettivi molto diversi ma con la stessa necessità di punti: il Toro sogna di rimandare il Cagliari a distanza di sicurezza, gli azzurri di agganciare la Juventus a quota 66 punti. Entrambe, pur con le evidenti differenze tecniche, stanno attraversando un ottimo momento, ma è chiaro che sia il Napoli a partire favorito, tanto più dopo la splendida prova di giovedì contro la Lazio.

L’occasione per rientrare in zona Champions è ghiotta e Gattuso vuole sfruttarla con il 4-2-3-1 tipo, eccezion fatta per l’infortunato Ospina e lo squalificato Manolas, dunque Meret in porta, Di Lorenzo, Koulibaly, Rrahmani e Mario Rui in difesa, Fabian Ruiz e Demme a centrocampo, Politano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Mertens, preferito nuovamente a Osimhen. Tutti a disposizione invece per Nicola, che risponderà con il consueto 3-5-2 con Sirigu tra i pali, Izzo, Nkolou e Bremer nel reparto arretrato, Singo, Rincon, Mandragora, Verdi e Ansaldi in mediana, Belotti e Sanabria in attacco.

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