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L’instabilità politica fa male a tassi e spread italiano: oggi asta dei Bot. Milano inizia positiva

Le tensioni politiche fanno salire lo spread (la Spagna ci ha sorpassato) e i tassi del Bot annuale che oggi affronta il test dell’asta – Il miglioramento del contesto internazionale (Siria e Cina) sostiene le Borse: Milano stamani inizia positiva – Riflettori puntati su Mps e su Fiat Industrial e ovviamente su Telecom – Volano Banca Generali, Yoox e Safilo.

L’instabilità politica fa male a tassi e spread italiano: oggi asta dei Bot. Milano inizia positiva

Allarme. In chiusura, sul mercato grigio il nuovo Bot annuale in asta oggi è stato trattato al rendimento dell’1,345%, contro l’1,053% dell’asta di un mese fa: siamo ai massimi da dicembre dell’anno scorso (1,456%). La “febbre” provocata dalle tensioni politiche contrasta con l’ottimo stato di salute dei Bonos spagnoli: ieri, il Financial Times riferiva dell’intenzione di Madrid di procedere l’anno prossimo ad emettere un titolo a 50 anni.

Intanto ieri pomeriggio, dopo un anno e mezzo, i titoli italiani sono tornati a rendere più di quelli spagnoli. Ieri i rendimenti dei benchmark decennali nostrano e iberico – rispettivamente maggio 2023 e ottobre 2023 – si sono riallineati poco sotto il 4,50%, per poi terminare la seduta con un divario di un punto base: 4,53% quello italiano, 4,52% quello spagnolo.

La novità cade alla vigilia delle aste del Tesoro italiano: si parte oggi con l’offerta di 11,5 miliardi di euro di Bot – 8,5 a 12 mesi e 3 di flessibili’ a 101 giorni. Giovedì sarà invece la volta dei collocamenti a medio lungo, tra cui spicca il lancio del nuovo Btp triennale novembre 2016, cedola 2,75%, con un’offerta compresa tra 3 e 4 miliardi. Ci saranno poi fino a 1,5 miliardi della riapertura del 15 anni settembre 2028 e fino a 2 miliardi complessivi sui due Ccteu marzo 2018 e novembre 2018.

Ultima nota inquietante: il Tesoro italiano ha annunciato che chiederà al parlamento l’autorizzazione ad incrementare il tetto delle  emissioni nette per il 2013, da 80 a 98 miliardi di euro.

L’emergenza politica italiana è l’unica nota negativa di una situazione internazionale in rosa: s’allenta la tensione siriana, dalla Cina arrivano segnali di forte ripresa, in Europa le aziende rivedono le stime al rialzo.

ASIA

La Borsa degli Stati Uniti è in rialzo: indice Dow Jones +0,7%, indice Nasdaq +0,6%, indice S&P +0,6%. Ieri il Dow Jones ha messo a segno la miglior seduta dall’11 luglio scorso (+0,94%). L’S&P sale da cinque sedute consecutive. Grandi novità in vista per il paniere Dow Jones. A partire dalla seduta del 21 settembre, entreranno  a far parte del ristretto club (30 azioni) del Dow Jones Visa +2,5%  Nike +1,7% e Goldman Sachs +3%. Faranno posto a questi tre titoli Alcoa -0,9%, Bank of America +0,9% e Hewlett-Packard  -1,2%. Sensibile il rialzo di Francoforte +2,2%, di Parigi +1,9% e di Madrid +1,8%.

Il Bund scende di prezzo ed il suo rendimento si porta al 2,03% (+7 punti base), sui massimi degli ultimi 17 mesi. Avanza, ma con il freno a mano tirato dalla politica, Piazza Affari: l’indice Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,51%.

I FLOP

1/ MONTE PASCHI

Pesante tonfo di Banca Monte Paschi -4,81%, sospesa ieri al ribasso. A pesare è il probabile aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, quasi pari all’attuale capitalizzazione di Borsa del titolo, di cui si comincerà a parlare nel cda di domani assieme alle linee guida del piano industriale concordato con la Ue che sarà approvato il prossimo 24 settembre. 

In seguito, il piano verrà trasmesso al Tesoro per il successivo invio alla Commissione europea. Un piano di ristrutturazione che potrebbe comportare ulteriori tagli dei costi, incluso l’ennesimo snellimento delle filiali.

2/ FIAT INDUSTRIAL

Sergio Marchionne ha disertato il salone di Francoforte non per chiudere l’annosa pratica Chrysler bensì, pare, per preparare il debutto di Cnh Industrial che avverrà entro la fine di settembre sul mercato Usa con un amministratore delegato del gruppo (carica oggi  non coperta).

A Milano, intanto, il titolo Fiat Industrial ha ceduto il 2,47%  perché Ubs che ha ridotto la raccomandazione da neutral a sell e il target price da 8,5 a 8 euro (a questo prezzo l’azione tratterebbe a 10 volte l’eps 2014). “Vediamo un rischio consistente di ribasso delle stime del consenso a causa di una domanda più debole del previsto per le macchine agricole negli Stati Uniti e per i camion in Brasile”, spiegano gli analisti di Ubs. Gli analisti del gruppo elvetico si aspettano profitti più bassi del 10% anno su anno, in quanto la domanda di macchine agricole è sotto pressione a causa dei prezzi del mais più bassi. Al contempo la redditività di Iveco continuerà a soffrire con i volumi che risentono della debolezza del mercato brasiliano dei camion. 

INSIDE PIAZZA AFFARI

Continua la marcia  di Unicredit +1,1%, terzo giorno consecutivo di rialzo. Intesa +2,4%. Tra gli assicurativi è proseguito il buon momento di Fondiaria Sai +1,9%. Generali +0,5%. Nel segmento del risparmio gestito, Azimut -0,6%, Banca Generali +5,3%, Mediolanum +0,2%. Mediaset invariata, in una seduta molto volatile che ha visto il titolo del biscione salire anche del 3%.

Tra i titoli dell’industria. Fiat -0,6% dopo il balzo della vigilia. Pirelli +3,4%. L’indice Stoxx delle società dell’automotive sale del 2,7%. Fiat Industrial -2,5%. Ubs ha tagliato il giudizio a “sell” da “neutral”. Enel+2,2%. A2A +0,4%. Enel Green Power -1,7%. In evidenza il lusso:  Ferragamo +4%, Tod’s +0,5%.

Fuori dal paniere principale vola Safilo +4,6%. Berenberg ha avviato la copertura con “buy” e target price a 16,5 euro.Yoox +5,3% dopo un accordo di partnership con Harper’s Bazar. Brunello Cucinelli +1,5%, ha segnato nuovi massimi storici.

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