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L’industria tiene a galla la Borsa

Exor, Prysmian, Stm e Ferrari i migliori di titoli di Piazza Affari che chiude poco sopra la parità – Perdono Bper, Leonardo e Ubi – Scintille per i titoli del polo delle torri tv – Contrastati anche i listini europei.

Piazza Affari recupera nel finale e chiude in parità, +0,03%, 19.455 punti base, in una giornata priva di grandi emozioni, con i principali listini europei tendenzialmente deboli o piatti. Fanali accesi sulla galassia Fiat, con l’ad Sergio Marchionne che prevede l’avvio di un dialogo con Volkswagen. La cassaforte di famiglia Agnelli, Exor, risulta miglior titolo del Fste Mib: +1,22%. Il peggiore è Bper: -4,2%.

Per quanto riguarda le altre piazze: Francoforte +0,06%, Madrid -0,02%, Londra -0,15%, Parigi -0,35. Wall Street apre in rosso, con Snap (-9,5%) di nuovo in caduta libera, dopo il tonfo del -12% di ieri e i titoli biotecnologici fiaccati da un tweet di Donald Trump, sulla competizione nel settore farmaceutico. “I prezzi per il popolo americano scenderanno di molto”, annuncia il presidente.

Sul fronte obbligazionario lo spread fra decennale italiano e tedesco ritocca al rialzo, portandosi a 186.30 punti base, 2,19% il rendimento. Oggi il Tesoro ha completato, via sindacato, anche il collocamento del nuovo Btpei maggio 2028 per l’importo di 3 miliardi di euro, a fronte di richieste per circa 6,4. Il pricing del nuovo titolo è a 11 punti base sul rendimento del Btpei settembre 2026, in area 1,30%.

Ancora al palo la crescita dell’economia italiana, secondo l’Ocse: stabile all’1% l’anno fino al 2018 e nel 2017 l’incremento del Pil tricolore sarà il più basso fra i maggiori paesi membri. In questo quadro riprende quota l’ipotesi di un’Europa a più velocità, mentre si attendono a metà settimana le indicazioni della Bce, anche alla luce di un’inflazione salita al 2%, a febbraio, nell’Eurozona.

Euro praticamente invariato sul dollaro, -0,08, scambiato a 1,057. Brent spento, 56,01 dollari al barile. Oro sempre più opaco, a 1.218,43 dollari l’oncia, -0,78%, una discesa correlata al rafforzarsi delle probabilità di una stretta monetaria della Fed a metà marzo.

Titolo peggiore del Ftse Mib risulta Bper, -4,2%, dopo che Goldman Sachs ha rimosso il titolo dalla Conviction buy list e ne ha abbassato la raccomandazione a Neutral. Fra i bancari perde terreno Ubi, -2,33%, che avrebbe conferito ad alcune banche d’affari un mandato per curare il lancio di un bond subordinato Tier2 in euro e che entro giugno dovrebbe avviare un aumento di capitale da 400 milioni. Positive Intesa +0,26% e Unicredit +0,66%. Per il resto le vendite colpiscono Leonardo,-2,23%, penalizzata dalle indiscrezioni di stampa che vorrebbero l’ad Mauro Moretti in uscita. Fra le utilities arretrano Terna, -1,53%, A2a, -1,49% e Snam -1,45%, che ha rivisto il piano industriale al 2021 e ritoccato gli investimenti complessivi a 5 miliardi di euro, di cui 4,7 in Italia, con un incremento di 400 milioni; la società  prevede un dividendo 2017 di 0,2155 euro e un utile netto superiore al miliardo dal 2020. Bene Enel +0,34% e Italgas, +0,62%, che ha lanciato una nuova obbligazione in euro a sette anni, di importo benchmark. Nuovo scivolone di Ynap -2,48%

Fra i titoli col segno più: Prysmian +1,11%, Stm +0,97%, Luxottica +0,81%. Nella galassia Agnelli: brilla Ferrari, +1,06%; guadagna Exor +1,22%; avanza leggermente Fiat +0,1%. Molte le esternazioni di giornata dell’ad Sergio Marchionne, al salone dell’auto di Ginevra. “Mi aspetto che Volkswagen a un certo punto si presenti da noi per parlare” risponde a chi chiede commenti sull’acquisizione di Opel da parte di Psa. La creazione del secondo gruppo europeo potrebbe far ripartire le danze fra gli altri protagonisti del settore e, benché Gm resti la prima opzione di Fca, un dialogo con Volkswagen potrebbe rivelarsi una buona alternativa. 

Seduta esuberante infine per Ei Towers +5,33% e Rai Way +5,29%, fuori dal paniere principale. Ad alimentare gli acquisti le indiscrezioni secondo cui quest’ultima avrebbe dato mandato a Citigroup di studiare un’aggregazione con la controllata di Mediaset. Boom di Pininfarina, +19,67%, che in due giorni a messo a segno un rialzo del 51,64%. L’azienda italiana di design, controllata dagli indiani di Mahindra, si è messa in luce anche la scorsa settimana, dopo la sigla di un accordo di partnership con la società cinese Hybrid Kinetic Group, per la produzione dell’auto elettrica. La commessa per Pininfarina ha un valore di 65 milioni.

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