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Licenziamenti, proroga del blocco solo per il settore tessile

Lo ha stabilito la cabina di regia del Governo – Sospeso il cashback e prorogato di altri due mesi (fino al 31 agosto) l’invio delle cartelle esattoriali e fino al 20 luglio i pagamenti dell’Iva

Licenziamenti, proroga del blocco solo per il settore tessile

Per il blocco dei licenziamenti arriva una proroga fino al 31 ottobre, ma stavolta solo selettiva: a beneficiarne sarà esclusivamente il settore tessile (comprese le industrie della pelletteria e delle calzature), che quindi potrà usufruire per altri quattro mesi della cassa integrazione gratuita. Lo ha deciso lunedì la cabina di regia del governo, all’interno della quale è passata la linea Draghi-Orlando.

Si tratta di un compromesso fra le due posizioni opposte interne alla maggioranza: da una parte Pd, M5S e Leu, che – con il clamoroso appoggio del ministro forzista Renato Brunetta – spingevano per un’estensione generalizzata del blocco dei licenziamenti; dall’altra Lega e Italia Viva, che sostenevano le ragioni delle imprese.

Sempre sul fronte del lavoro, l’esecutivo ha deciso di concedere altre 13 settimane di cassa straordinaria a una novantina di imprese in crisi che stanno negoziando ai tavoli del ministero dello Sviluppo economico, delle Regioni e delle Prefetture i processi di riorganizzazione.

Insieme, i due interventi per tessile e aziende in crisi tutelano dal licenziamento circa 250mila lavoratori, per un costo che si aggira intorno al mezzo miliardo di euro.

Raggiunta anche un’intesa fra governo, sindacati e associazioni imprenditoriale che impegna le aziende a usare tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione prima di arrivare ai licenziamenti.

Dal primo luglio, invece, sarà di nuovo possibile licenziare nelle imprese manifatturiere e dell’edilizia, mentre il blocco rimane fino al 31 ottobre (come già stabilito) per le piccole imprese dei servizi.

A sorpresa, il governo ha deciso anche la sospensione del cashback nonostante la resistenza del Movimento Cinque Stelle, l’unica forza politica ancora legata alla misura introdotta da Giuseppe Conte ai tempi della maggioranza gialloverde. I primi sei mesi del 2021 sono stati un successo, arrivando a registrare 9 milioni di partecipanti, ma il provvedimento pesa per 4,7 miliardi sul biennio 2021-22 e, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, non ha dato prova di efficacia alla lotta all’evasione. Così Draghi ha proposto di non rinnovare il cahsback per i prossimi sei mesi, malgrado fosse previsto che la misura proseguisse almeno per un altro anno.

Confermato, infine, il blocco per altri due mesi (fino al 31 agosto) dell’invio delle cartelle esattoriali e il rinvio al 20 luglio dei versamenti per le partite Iva (Isa e forfettari).

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