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Liberi Professionisti: Italia record in Ue, aumentano le donne

In Italia fra 2009 e 2017 gli indipendenti sono diminuiti del 10%, ma il numero di liberi professionisti rimane il più alto in Europa – Fra questi, aumenta l’incidenza della componente femminile

I lavoratori indipendenti crollano in Italia, ma un loro sottoinsieme – quello dei professionisti – resiste. È quanto emerge dal IV Rapporto sulle libere professioni in Italia realizzato da Confprofessioni, associazione che rappresenta tutti i soggetti collettivi, ordinistici e non.

Nel dettaglio, fra il 2009 e il 2017 il comparto degli indipendenti (che raccoglie tutti i non-dipendenti, dagli autonomi agli imprenditori, passando per i professionisti) ha visto l’occupazione cadere a picco, passando da 5 a 4,7 milioni di lavoratori, ovvero da 86 a 77 unità per ogni mille abitanti. Il calo complessivo è del 10% (con una flessione media annua dell’1,2%), quasi il triplo della diminuzione registrata nello stesso periodo a livello Ue (-3,5%).

In questo scenario, però, i liberi professionisti italiani sono rimasti sostanzialmente stabili, più o meno intorno a un milione. Si tratta di un numero elevatissimo, considerando che la categoria comprende in tutta Europa 5,7 milioni di lavoratori.

Non a caso, l’Italia è il Paese con il maggior numero di professionisti nel Continente (1,08 milioni nel 2018), seguita da Gran Bretagna, Germania e Francia (tutte nettamente sotto il milione di occupati).

Di particolare interesse l’incidenza fra i professionisti italiani del lavoro femminile, che dal 2009 al 2018 è passato dal 37% al 42%. Un incremento notevole, anche se su questo fronte il nostro Paese rimane ancora lontano dalla media europea, che è al 48%.

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