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L’exploit grillino e l’enigma Brexit al test della Borsa

La Borsa fa i conti con l’onda grillina alle elezioni nelle maggiori città italiane ma soprattutto con Brexit, che sembra in ribasso dopo l’assassinio della Cox a pochi giorni dal referendum britannico, senza dimenticare il problematico voto spagnolo di domenica prossima – Via all’Opa Rcs di Bonomi

La settimana dei mercati si apre nel segno dei risultati delle amministrative e dell’attesa di altri due appuntamenti politici: il Referendum sulla Brexit il 23 giugno e il ritorno alle urne della Spagna il 26 giugno.

A Roma Virginia Raggi ha raccolto il 67,2% delle preferenze, diventando il primo sindaco donna della Capitale. A Torino un’altra donna, Chiara Appendino, ha battuto Piero Fassino con il 54,6% dei voti. Dilaga il Movimento 5 stelle, sorvegliato speciale dai mercati, che si guadagna la prima pagina della testata online Bloomberg: “I candidati Cinque Stelle dominano le competizioni di Roma e Torino”. A Milano vince Giuseppe Sala con il 51,7%.

I politici d’Oltremanica e i pragmatici mercati finanziari stanno facendo invece i calcoli sugli effetti che avrà sul voto il tragico omicidio della parlamentare Cox. E oggi la sterlina sembra reagire nella direzione di un allentamento delle tensioni, registrando una delle sue migliori sessioni dal 2009, dopo che alcuni sondaggi hanno mostrato che la campagna per la permanenza della Gran Bretagna in Europa è in vantaggio di tre punti percentuali.

Sull’allentamento delle tensioni legate alla Brexit, le Borse asiatiche hanno aperto in rialzo, con l’indice Msci Asia Pacific che guadagna l’1,6% grazie agli acquisti su materie prime ed energia. Il Nikkei giapponese balza del 2,35% in scia all’indebolimento delle yen (-0,5%), che perde terreno insieme agli altri porti sicuri come l’oro (-1,16%).

In mattinata è stato pubblicato il dato sulla bilancia commerciale giapponese di maggio, che è risultata in deficit di 40,7 miliardi di yen, contro un surplus di oltre 800 miliardi di yen del mese precedente e contro attese di un surplus di 70 miliardi. Sul dato ha pesato il nuovo calo delle esportazioni, scese per l’ottavo mese consecutivo: l’export ha segnato un -11,3% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, mentre le importazioni sono diminuite del 13,8%.

Il petrolio Brent sale dello 0,77% e il Wti dello 0,92%. I mercati guardano anche ai discorsi dei presidenti di Bce e Fed, Mario Draghi e Janet Yellen, impegnati martedì a intervenire l’uno al Parlamento europeo e l’altra al Senato americano.

Sul fronte macroeconomico oggi sono in agenda i prezzi alla produzione della Germania di maggio e la produzione nelle costruzioni e i costi di costruzione di aprile in Italia.

A Piazza Affari l’allentamento delle tensioni dovrebbe favorire il settore bancario. Occhio poi al via dell’Opa di Bonomi e dei quattro azionisti storici su Rcs, dopo che venerdì Cairo ha migliorato l’offerta mettendo sul piatto 0,16 azioni per ogni azione ordinaria Rcs contro le 0,12 offerte in precedenza, proponendo inoltre l’aggregazione tra la casa editrice di La7 e Rcs. La nuova proposta valorizza il titolo di via Solferino a 0,69 euro, un centesimo meno di quanto proposto da Bonomi in un’offerta che però è interamente in contanti. Entro venerdì anche Bonomi dovrà decidere se rilanciare.

Oggi Anima lascia il Ftse Mib mentre entra Recordati.

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