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L’Europa vuole proteggere il mare con nuove norme. Ce la farà prima del voto di giugno ?

Dopo una prima intesa tra Parlamento e Consiglio sugli impatti ambientali delle navi si attende l’approvazione della nuova legge. Due nuove direttive aumentano controlli e sanzioni .

L’Europa vuole proteggere il mare con nuove norme. Ce la farà prima del voto di giugno ?

La nave carica di fertilizzanti affondata nel mar Rosso dopo gli attacchi degli Houti ha riproposto anche il tema della sicurezza ambientale. L’area critica del mar Rosso è speculare al Mediterraneo per traffico mercantile e gli attacchi terroristici con droni e bombe hanno effetti anche sulla qualità delle acque. La flora e la fauna sono minacciate e gli esplosivi diventano elementi aggiuntivi a quelli degli scarichi delle navi e tante altre insidie marittime.

Su quest’ultimo versante l’Europa si è posta il problema di una maggiore tutela del mare. In che modo? Preparando nuove norme che i parlamenti nazionali dovranno recepire dopo l’approvazione da parte del parlamento europeo. È giunto il momento che anche il trasporto marittimo si adegui a principi comunitari sull’ambiente e il Mediterraneo è il laboratorio più adatto. Tutto entro giugno.

Acque protette da ogni minaccia


Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto l’intesa su due direttive che modificano norme del 2009. Il punto critico è che Parlamento di Strasburgo deve approvare le nuove disposizioni per poi affidarne l’applicazione ai parlamenti nazionali. Per il parlamento europeo è una corsa a ostacoli, prima della fine della legislatura e si spera che si faccia in tempo a licenziare la legge. Nel frattempo si muoveranno le compagnie di navigazione che dovranno sicuramente investire denari per non avere i,n circolazione navi a rischio sostenibilità.

Le nuove norme superano quelle in vigore del 2009 e introducono il rispetto di obblighi da parte dello Stato di bandiera della nave ma rafforzano anche i controlli da parte dello Stato di approdo. Si apre la porta ad adeguamenti strutturali delle flotte se sono indietro. Gli armatori hanno una buona capacità negoziale e la forza per indirizzare processi che riguardano il trasporto merci. Qualche buona notizia ogni tanto arriva per quanto riguarda la riduzione delle emissioni dei carburanti

La direttiva sullo Stato di approdo, è importante perché aumenta il livello di ispezione sulle navi straniere in tutti i porti dell’Unione con la peculiarità sul livello di rischio di ciascuna nave. I parametri ambientali dovranno essere rispettati ma non al punto da bloccare la navigazione. Si intuisce che è stato raggiunto un compromesso pro tempore prima dell’approvazione definitiva.

Controlli e sanzioni

Sulle sanzioni è prevedibile che ci saranno ancora mediazioni. Ma se da una nave vengono scaricate illegalmente sostanze inquinanti le pene devono essere dissuasive e proporzionate, dice l’accordo, ma Il senso di questi due termini large lo chiarirà la legge. È un principio universale quello di non scaricare in mare materiali sporchi, eppure accade.

Ogni anno ci sono circa 2 mila incidenti tra navi mercantili con conseguenze nefaste. Spesso non vengono nemmeno segnalati per ragioni assicurative e per questo bisognerà ricorrere al controllo digitale di tutti i sinistri attraverso il sistema satellitare europeo CleanSeaNet. “Il nostro ambiente marino sarà meglio protetto e gli standard più elevati nel trasporto marittimo saranno adeguatamente preservati attraverso l’uso di strumenti moderni e una maggiore cooperazione tra le autorità competenti”, è stato il commento di Paul Van Tigchelt, vice primo ministro belga all’indomani dell’intesa tra Parlamento e Consiglio. Resta il countdown dell’approvazione della legge prima delle elezioni di giugno.

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