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L’Europa attende il taglio dei tassi mentre Apple annuncia uno storico buy back

Le mosse della Bce tonificano Borse e titoli di Stato – Anche l’imminente soluzione della crisi italiana fa bene ai mercati – Btp decennale sotto il 4% – Banche, Fiat, Telecom, Stm e Finmeccanica in forte rialzo – Cucchiani non esclude nulla su Telco e Alitalia – Apple: 55 miliardi ai soci per risarcirli della caduta del titolo – Milano parte bene

L’Europa attende il taglio dei tassi mentre Apple annuncia uno storico buy back

APPLE DISTRIBUISCE AI SOCI 55 MILIARDI DI DOLLARI

VOLA L’EUROPA IN ATTESA DEL TAGLIO DEI TASSI

Volano le Borse, volano i titoli di Stato del Sud Europa.

Per paradosso, il propellente del rialzo sono stati i dati deludenti dell’economia tedesca che hanno acceso negli investitori la speranza di un calo dei tassi e di altre iniziative “innovative” da parte della Bce per stimolare la crescita. Già la settimana scorsa il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, aveva aperto alla possibilità di una riduzione del costo del denaro nella zona euro. 
Ad accelerare la ripresa, naturalmente, anche la speranza che l’interminabile crisi politica italiana sia agli sgoccioli.

In Piazza Affari l’indice FtseMib è salito del 2,9%, Londra ha guadagnato il 2%, balzo di Parigi +3,5%, Francoforte  +2,4%.

ASIA IN RALLY, BUY BACK STORICO DELLA MELA

La carica del Toro prosegue oggi sui listini asiatici. Guida la corsa Tokyo +1,7%, cui giova l’indebolimento dello yen. In terreno positivo anche Hong Kong +1,3% e Shanghai +0,7%. Il rapporto P/U è pari a 13,9 volte per il paniere Msci Asia Pacific, 14,3 volte per lo Stndard & Poor’s 500. Per lo Stoxx Europe 600 il dato è pari a 12,7 volte.

Buy back storico in arrivo da Apple. La società di Cupertino ha annunciato che per ora distribuirà agli azionisti, cash, la bellezza di 55 miliardi di dollari. Mai un’azienda si era avvicinata ad una cifra del genere. E’, per giunta,  solo una prima tranche perché, entro il 2015, Apple verserà nelle tasche dei soci 100 miliardi di dollari in tutto, attingendo ai 159 miliardi di liquidità di cui dispone. Il mercato ha apprezzato: negli scambi del dopo Borsa il titolo ha guadagnato il 5,9% rimbalzando fino a 430 dollari.

 In questo modo l’azienda guidata da Tim Cook vuole “risarcire” i soci per la crisi del titolo: da settembre la Mela ha perso 280 miliardi di valore in Borsa, una frana che ha preceduto la ritirata di Apple di fronte all’offensiva di Samsung e Google. Nel trimestre che si è appena concluso le vendite si sono attestate sui 35 miliardi (contro una previsione di 38,5 miliardi), l’utile è stato di 9,55 miliardi (-18% rispetto ad un anno fa). Ma l’utile per azione (10,09 dollari) è stato di 2 cent superiore alle stime degli analisti.     

In crescita Wall Street, galvanizzata dal dato, in forte aumento, relativo alla costruzione di nuove case: Dow Jones +1,05%, S&P 500 +1,04%, Nasdaq +1,11%. A New York la seduta è stata agitate da un falso tweet:  l’account dell’Associated Press è stato violato da pirati informatici che hanno diffuso la notizia senza fondamento di due bombe esplose alla Casa Bianca e del ferimento del presidente Barack Obama. Immediata la smentita, ma in due minuti (tanto è durato l’effetto bufala) i mercati sono arrtreati di 136 miliardi, subito recuperati,

IL RENDIMENTO DEL DECENNALE SOTTO IL 4%

La novità “storica” italiana riguarda il debito sovrano: il rendimento del Btp decennale è sceso sotto la soglia del 4% finendo al 3,93%. Non accadeva dal novembre 2010. Lo spread è a quota 267 (-14 punti base). Il rendimento del Btp a due anni è al minimo storico all’1,14% (durante la giornata è sceso all’1,12%). 

Intanto la Spagna ha collocato 3 miliardi di titoli di Stato, di cui 855 milioni di titoli a tre mesi a un rendimento dello 0,128%, in deciso calo dallo 0,285% della precedente asta. La domanda è stata pari a 3,2 miliardi. Inoltre sono stati collocati 2,15 miliardi di titoli a sei mesi e il tasso spuntato è stato pari allo 0,787% in calo dall’1% del precedente collocamento. La domanda per questa tranche è stata pari a 5,1 miliardi di euro

INSIDE PIAZZA AFFARI

Fra le blue chip milanesi si è messa in luce Fiat che è salita del 6,1% dopo l’upgrade di Ubs che ha alzato il giudizio a “buy” da “neutral”.

Fra gli altri titoli industriali, Finmeccanica è salita del 4,6% sulle indiscrezioni di un negoziato finale con la coreana Doosan per la vendita di Ansaldo Energia. 

StM ha fatto un balzo del 9,1% dopo i risultati trimestrali annunciati nella notte. Piace la novità della delibera del dividendo ogni sei mesi e non su base annua. La distribuzione della cedola continuerà ad avere cadenza trimestrale.

Enel è avanzata del 4,4%, A2A +2,8%.
 
Forte rialzo di  Telecom Italia  +6,3%, in attesa di novità su 3Italia e separazione della rete. 

Eni è salita dell’1,3% nonostante la discesa del petrolio: il Brent è in calo dello 0,4% a 99,9 dollari il barile. Wti a 89 dollari (-0,1%).

In rialzo le banche: Unicredit +5,1%, Intesa +3,1%, MontePaschi +2,7%, Mediobanca [MDBI.MI] +5,3%, Pop.Emilia +6,9%. 

In salita, nonostante il clima di guerra anche Bpm+1,57%. Dopo il presidente Filippo Annunziata si sono dimessi altri tre membri del consiglio di sorveglianza già nominati dal presidente Andrea Bonomi. Al contrario, affilano le armi i rappresentanti dei sindacati, uniti contro la proposta di voto elettronico da casa e la trasformazione in spa. Sabato 27 si preannuncia l’ennesima assemblea rovente dell’istituto. 

Nel risparmio gestito, Azimut ha guadagnato il 4,2%, Mediolanum +5,6%.

Acquisti anche sul settore lusso: Luxottica +2,3% e Tod’s +2,9%. Cucinelli ha azzerato le perdite iniziali ed è salita dell’1,9% dopo la notizia che Mediobanca ha piazzato 1,1 milioni di azioni. Ha chiuso in calo Moleskine -2,7%.

Tra le mid/small caps, forte rialzo di Safilo +13% dopo la trimestrale. 

Balzo di Rcs  +11%. 

“Verranno considerate tutte le opzioni nessuna esclusa, si dovranno valutare le opzioni concrete”. Così l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, a chi gli chiedeva se la banca puo’ valutare anche la dismissione di alcune partecipazioni. Ai cronisti che gli chiedevano se, anche per le quote in Telco-Telecom e Alitalia, potesse eventualmente essere valutata anche la vendita, Cucchiani ha risposto: ‘Non escludo nessuna opzione, purche’ sia conveniente, ovviamente’. 

Cesare Piovene si e’ dimesso dal consiglio di sorveglianza di Bpm. Ad annunciarlo e’ stato Filippo Annunziata, presidente fino a ieri sera del cds di Bpm. “Ci stanno inoltre pensando altre due persone: una della stessa lista di Piovene, l’altro non so se sia della stessa lista’. Annunziata ha partecipato all’assemblea di Mediolanum, societa’ per la quale e’ consulente da anni.

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