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L’economia Usa corre, mezzo flop per T-bond, occhio ad Atlantia

Non bene l’asta dei titoli di Stato Usa, mentre in Borsa continua la rotazione dalla new economy alla old economy – A Piazza Affari riflettori puntati su Atlantia: i Benetton vogliono vendere a Cdp ma i fondi esteri si oppongono

L’economia Usa corre, mezzo flop per T-bond, occhio ad Atlantia

L’occupazione sale, l’economia accelera. “E mettetevi in testa – sillaba un gestore intervistato da Reuters – che data la situazione l’aumento dei rendimenti dei T bond è una buona notizia”. La pensa così anche Wall Street, dove continua la rotazione tra i titoli “value” che si prendono la rivincita sui “growth”: la Borsa americana chiude così in rialzo nel giorno dell’asta più temuta sui Treasury. E non a torto, visto che l’offerta dei titoli a sette anni si è conclusa con un mezzo flop: i 62 miliardi di dollari di obbligazioni sono state emesse a 1,30% di rendimento, 11 punti base in più di quella precedente con la stessa durata. Il bid to cover, l’indicatore della forza della domanda, è stato sotto la media delle ultime operazioni simili.

L’INDICE ASIA PACIFIC +1,1% IN SETTIMANA

I mercati, per ora, vedono il bicchiere mezzo pieno. L’Asia chiude la settimana in terreno positivo confortata dai dati Usa. L’indice MSCI Asia Pacific guadagna l’1,1%. Il Nikkei di Tokyo, +1,6% nel finale di seduta, si avvia a chiudere la settimana con un calo dell’1,3%. L’Hang Seng di Hong Kong, stamattina in rialzo dell’1,5%, perde l’1,5% nella settimana. Grazie al +2% di oggi, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen dovrebbe chiudere la settimana con un rialzo dell’1%. Il BSE Sensex di Mumbai, +1% in avvio di seduta, su questi livelli perde lo 0,7% rispetto a cinque sedute fa.

A WALL STREET IL DOW BATTE IL NASDAQ

Il future dell’indice S&P500 di Wall Street è in rialzo dello 0,3%: la seduta di ieri si è chiusa con un guadagno dello 0,5%; Meglio il Dow Jones (+0,62%) del Nasdaq (+0,12%).

A condizionare l’andamento dei listini sono anche le vendite obbligate di azioni da parte degli Etf passivi, che devono riequilibrare il portafoglio (in genere 60% bond, il resto in azioni). Dopo l’ascesa del decennale entro la fine del trimestre i gestori hanno un sacco di bond da comprare e di azionario da liquidare.

Perde colpi Nike (-3,4%), investita dal boicottaggio dei compratori cinesi.

I SOLDI DEL TESORO STAVOLTA NON FINISCONO IN BORSA

Trova conferma la sensazione che i trader stavolta abbiano tradito le previsioni che davano per scontato un forte aumento delle transazioni dei piccoli, grazie all’assegno in attivo dal Tesoro. Al contrario, la scarsa domanda di opzioni call (al rialzo), dimostra che famiglie americane non pensano alla borsa. Salgono le prenotazioni di Airbnb, volano i titoli delle catene di ristoranti, soprattutto c’è il boom di acquisti per la casa. Il future di riferimento per il legname da costruzione è alle stelle: negli ultimi 12 mesi si è circa triplicato.

Il petrolio WTI è in rialzo dell’1%, a 59,3 dollari il barile, mentre le petroliere, così come molte navi cargo, sono tornate a girare intorno all’Africa, perché il Canale di Suez sarà probabilmente bloccato ancora per molti giorni. C’è da mettere in conto una carenza di merci di ogni tipo: soffrono i chip, indispensabili per l’auto, ma anche la polpa di legno per la carta igienica, ieri oggetto di un warning da parte dei produttori.

EUROPA DIVISA SUI VACCINI, BIDEN RADDOPPIA

Il Consiglio europeo sui vaccini non ha portato a un accordo sulla ridistribuzione delle dosi di vaccini: le posizioni dei governi sono ancora lontane e servirà più tempo per decidere quale metodo adottare. Il presidente francese Emmanuel Macron fa autocritica sulla strategia Ue: “L’Europa si è mossa come un diesel”. Mario Draghi è tornato a parlare di Eurobond.

Al summit virtuale ha partecipato anche Joe Biden, che ha parlato del rilancio delle relazioni transatlantiche, di lotta ai cambiamenti climatici e della collaborazione sui vaccini, ma senza prendere impegni precisi. Il presidente ha alzato l’obiettivo delle vaccinazioni da 100 a 200 milioni di dosi nei suoi primi cento giorni alla Casa Bianca.

LISTINI EUROPEI IN PARITÀ, EURO AI MINIMI DA 5 MESI

Ieri i mercati, già in rosso, hanno recuperato nella seconda metà del pomeriggio per poi chiudere praticamente in pari. Ma nel corso della giornata c’è stata parecchia volatilità. Piazza Affari, che ha chiuso a +0,04%, era arrivata a perdere l’1% e a guadagnare lo 0,3%. Il recupero è arrivato quando da Wall Street è giunta notizia che gli indici si erano riportati a ridosso della parità dopo un avvio non proprio esaltante. L’euro non ci ha nemmeno pensato a recuperare, terminando sotto 1.18, sui minimi da quasi 5 mesi contro il dollaro.

ANCHE H&M E ADIDAS NEL MIRINO DELLA CINA

Poco mossi anche gli altri listini: Francoforte +0,1%; Parigi +0,08%; Madrid -0,41%; Amsterdam -0,12%; Londra -0,54%.

La svedese H&M (-2,3%) e la tedesca Adidas (-4,3%) accusano pesanti ribassi di fronte alla prospettiva del boicottaggio cinese per rappresaglia alle dichiarazioni sugli Uiguri.

Cineworld -11,3%: il più importante network di sale cinematografiche europeo ha riportato una perdita di 3 miliardi di dollari per il 2020 e chiederà agli azionisti di approvare un aumento del tetto del debito.

DEL VECCHIO PENSA A MILLERI PER DELFIN. E FA SHOPPING NEGLI USA

EssilorLuxottica ha siglato un accordo per acquisire negli Usa i laboratori Walman, che hanno una rete di 35 siti tra laboratori di rifinitura di lenti graduate e prodotti per la cura della vista. Nello statuto di Delfin, la cassaforte di Leonardo Del Vecchio, è stata introdotta una modifica che consente all’industriale milanese di la facoltà di scegliere quale suo successore un manager esterno alla famiglia. Crescono le chances di Francesco Milleri, amministratore delegato di EssilorLuxottica.

IL BTP SHORT DEBUTTA A -0,39%. OGGI L’ASTA BOT

Il Btp ha chiuso poco mosso la seduta che ha visto il debutto del Btp “short term”, che sostituisce il Ctz. In chiusura lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è stato fissato a 97 punti base dai 95 della vigilia.

Il tasso del decennale si attesta in area 0,59%, invariato rispetto ad apertura e finale della seduta precedente. Il Bund tedesco chiude a -0,38%, meno 2 punti base.

Il Tesoro ha collocato 4 miliardi di euro nel nuovo Btp ‘short’, con scadenza novembre 2022, al tasso di -0,39% rispetto al -0,308% del collocamento di febbraio per il Ctz settembre 2022. Oggi si tiene l’asta Bot in cui via XX Settembre metterà a disposizione 6 miliardi nel Buono semestrale.   

PETROLIO E BUZZI FRENANO LA BORSA

La blue chip peggiore del listino di Piazza Affari è stata Buzzi (-4,37%), che nel corso della seduta ha accelerato al ribasso dopo la diffusione dei conti 2020, chiusi con un utile netto di gruppo in rialzo del 45,2%, a 560 milioni, e con la proposta di una cedola a 25 centesimi sul 2021. A deludere gli analisti è stata la previsione di una probabile diminuzione del margine operativo lordo ricorrente.

Ribassi anche per i petroliferi, trascinati dai cali del greggio: Tenaris ha perduto il 2,67%, Saipem -1,37%, Eni -1,31%.

LA ROTAZIONE PREMIA LE UTILITY. VOLA HERA

Le utility, premiate dalla rotazione degli investimenti, registrano invece le performance più interessanti. In luce in particolare Hera (+3,4%), dopo che i conti del gruppo hanno mostrato una crescita del 2,4% dei ricavi, a 7,1 miliardi di euro. Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 3,6 euro. Gli analisti citano i conti 2020 “buoni” e “la migliorata politica del dividendo”. In scia crescono A2a (+1,27%), Terna (+1,11%) e Snam (+0,97%).

EXOR -0,87%. FERRARI È L’ASSET CHE VALE DI PIÙ

Una perdita pari a 30 milioni di euro condizionata dai risultati negativi delle partecipate Cnh Industrial e Juventus. Ma anche un sensibile aumento del valore delle partecipazioni, che al 31 dicembre 2020 era salito a 29,5 miliardi di dollari, rispetto ai 26,1 di dodici mesi prima. Tra le partecipate, Ferrari (8,3 miliardi) supera la quota in Partner Re. È questa, in sintesi, la fotografia dei conti di Exor (-0,87%), che nel 2021 incasserà dividendi per oltre un miliardo di euro dalle aziende del gruppo. La fetta più consistente arriva naturalmente dal dividendo straordinario di 827 milioni di euro deliberato da Fca nell’ambito della fusione con Psa.

ANCORA VENDITE SU LEONARDO. RIMBALZA STELLANTIS

Rialzi anche per Stellantis (+1,41%) nonostante le difficoltà dell’approvvigionamento dei chip. Il sindacato anticipa la chiusura di una linea dello stabilimento di Melfi. Il prossimo 15 aprile si terrà un coordinamento sindacale a Torino degli stabilimenti italiani.

Continuano le vendite su Leonardo (-1,02%), all’indomani di un pesante tonfo dovuto alla sospensione del progetto Ipo per la controllata Usa Drs, in quanto le avverse condizioni di mercato non ne hanno consentito un’adeguata valutazione.

RETE UNICA E AUTOSTRADE: S’AVVICINA LA STRETTA

Telecom si apprezza dello 0,99%. Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha sollecitato le parti coinvolte nel progetto della rete unica a fare chiarezza “prima di Pasqua”.

Intanto, il governo Draghi pensa a una legge per la banda larga. Questo piano straordinario di interventi preciserà in quali aree del Paese la fibra ottica va portata e con quali tecnologie d’avanguardia; indicherà il 2026 come termine ultimo per la realizzazione della infrastruttura e, infine, le velocità di navigazione che le famiglie, le imprese e gli uffici pubblici dovranno trovare, usando Internet. La realizzazione di questi obiettivi verrà affidata a una nuova società nazionale della rete, non necessariamente a maggioranza pubblica, che sarà obbligata a rispettare la tabella di marcia.

ATLANTIA: BENETTON VUOLE VENDERE, I FONDI ESTERI NO

Svolta in vista per Atlantia (-0,41%). Entro sabato dovrebbe arrivare da parte di Cdp una nuova offerta su Aspi: secondo indiscrezioni potrebbe essere decisamente superiore alla valutazione di 9,1 miliardi fatta a febbraio. Ma ieri si è consumata la rottura tra i soci di Atlantia e i suoi manager, assieme ad alcuni soci esteri, tra cui Tci, che ha raccolto il 10% del capitale. La famiglia Benetton e la Fondazione Crt si presenteranno all’assemblea di lunedì votando contro una proroga del progetto di scissione di Autostrade da Atlantia e sollecitando la chiusura della trattativa per la cessione di Autostrade alla cordata guidata da Cassa depositi Prestiti.

MOODY’S PROMUOVE LE BANCHE ITALIANE

Deboli le banche: frenano Banco Bpm (-0,77%) e Bper (-0,75%), possibili protagoniste di un merger. Sale invece Cattolica assicurazioni (+1,73%). Moody’s ha rivisto al rialzo l’outlook sul sistema bancario italiano a ‘stabile’ da ‘negativo’. La decisione, spiega l’agenzia di rating, riflette le aspettative che l’economia tricolore torni a crescere quest’anno dopo la forte contrazione del 2020 innescata dalla pandemia di coronavirus.

INVESTINDUSTRIAL LANCIA L’OPA SU GUALA

Tra le mid cap, denaro su Guala Closures (+2,55%). GCL Holding Sarl e Peninsula Capital, entrambi azionisti della società, hanno sottoscritto un patto parasociale sul 33,09% dei diritti di voto e 24,08% del capitale sociale. In serata Spsi (controllata da Investindustrial) ha lanciato un’Opa al prezzo di 8,20 euro: le azioni già detenute più quelle oggetto di impegno rappresentano già il 53% del capitale. Sull’Aim ha brillato Gibus (+26,37%). Il leader nelle tende da sole ha chiuso il 2020 con un utile netto in crescita del 97%.

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