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L’economia allarma i mercati e l’Italia teme Fitch

Le Borse segnano il passo dopo i ripetuti segnali di rallentamento dell’economia – Nuova asta del Tesoro in vista del verdetto di Fitch sul rating dell’Italia – Patto Tim-Vodafone sul 5G – Exploit degli editoriali a Piazza Affari

L’economia allarma i mercati e l’Italia teme Fitch

Le trattative sui dazi procedono bene, al punto che già si discute sui dettagli. Le banche centrali, l’ultima conferma arriva dai verbali della Bce, si preparano a fornire nuovo ossigeno ai mercati. Ma, a mortificare l’ottimismo, ci pensano i dati: l’economia perde colpi un po’ ovunque, dall’Asia all’Europa, ma l’America non fa più eccezione. E le borse prendono atto che a rilanciare i profitti non basterà la sola medicina delle misure che prenderanno le banche centrali. E così, nell’attesa del rating di Fitch sull’Italia, la settimana finanziaria si avvia a chiudere in tono dimesso.

Deboli i listini asiatici: il Nikkei di Tokyo arretra dello 0,3%. Hang Seng di Hong Kong -0,3%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,1%. Kospi di Seoul -0,1%.

Rallenta la vendita di nuove case in Cina, non cresce l’inflazione in Giappone. Stesso copione ieri a Wall Street: Dow Jones -0,4%, S&P 500 -0,39%. Nasdaq -0,35%. Segnali di frenata dell’economia arrivano sia dalla Fed di Philadelphia che da quella di Atlanta.

LE NIKE (-1%) SI SFASCIANO IN DIRETTA TV

Trova ampio risalto nelle cronache la disavventura di Nike (-1%): dopo soli 22 secondi di gioco, si sono staccate in diretta tv le suole delle sneaker indossate dalla star del basket Zion Williamson.

Nel Nasdaq, Alphabet ha perso l’1,7%, sulla notizia che un altro grande investitore pubblicitario, il colosso della telefonia AT&T, ha deciso azzerare la propria presenza su YouTube. Secondo indiscrezioni, se ne sono andate anche Disney, Nestlé, Kellogs e molte altre, contrariate dal fatto che i sistemi di diffusione dei contenuti della piattaforma video non proteggano a sufficienza i post dei minori.

AUMENTANO LE SCORTE, MA IL PETROLIO TIENE

La EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che le scorte settimanali di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 3,7 milioni di barili, un dato sopra le attese del consenso (2,6 milioni) e sopra le previsioni dell’Api (1,3 milioni). Si tratta della quinta settimana di incremento consecutiva.

Malgrado il dato negativo, il Brent si mantiene poco sopra i 67 dollari il barile, sui massimi da metà novembre.
Positive a Piazza Affari Saipem (+0,4%) e Tenaris (+1%), che ha recuperato le perdite iniziali.

EURO FERMO, LA MAY CHIEDE PIÙ TEMPO

Stabile stamane l’euro fermo rispetto al dollaro a 1,133. Novità sulla Brexit in arrivo da Bloomberg: pare che Theresa May si accinga a chiedere all’Unione Europea altri tre mesi per dare il tempo al Parlamento di legiferare sui nuovi termini del divorzio.

Dalle minute dell’ultima riunione della Bce è emerso un giudizio cupo sull’economia della zona euro durante l’ultima riunione di politica monetaria, sollecitando l’avvio di prestiti più a buon mercato alle banche. Lo mostrano i verbali della riunione. La Bce si riunirà il prossimo 7 marzo e si prevede che i responsabili della politica monetaria discuteranno i nuovi prestiti bancari, anche se una decisione definitiva potrebbe richiedere ancora mesi.

Intanto l’indice Pmi manifatturiero è sceso a 49,2 punti dai 50,5 di gennaio (50,5 punti in consenso). Grazie al buon andamento dei servizi l’indice composito si è attestato a 51,4 punti, in aumento rispetto ai 51 di gennaio e al di sopra delle aspettative di consenso a 50,9 punti.

Dopo la partenza negativa, la carta italiana cambia direzione in una seduta in cui gli scambi sottili hanno amplificato le oscillazioni dello spread Italia-Germania e del tasso del decennale di riferimento.

SPREAD A 270, RENDIMENTO AL 2,83%

In chiusura la forbice dei rendimenti tra Btp e Bund sul segmento decennale si è fermata a 270 punti base dopo oscillazioni comprese tra 268 e 280. Analogamente il tasso del benchmark decennale ha chiuso la seduta a 2,83% anche in questo caso dopo un massimo di seduta a 2,90% e un minimo a 2,80%.

Stasera, quando il Tesoro sarà alle prese con l’asta di Ctz e dei Btpei per un massimo di 3,5 miliardi, a breve Via XX Settembre renderà noti i quantitativi del Bot a 6 mesi che andrà in asta martedì 26 febbraio.

In chiusura sul secondario il Ctz novembre 2020 ha offerto un rendimento di 0,660% mentre il mese scorso è stato assegnato a 0,366% segnando il minimo da maggio.

PIAZZA AFFARI IN ROSSO, RIPARTE FRANCOFORTE

Piazza Affari, unica in Europa, ha chiuso in rosso: -0,47% a 20.209 punti. Dopo un avvio debole insieme alle altre borse europee, l’indice principale milanese ha accelerato al ribasso in tarda mattinata.

Chiusura positiva per Francoforte (+0,19%) per il terzo giorno consecutivo, al livello più alto da inizio dicembre. L’indice guadagna l’8% da inizio anno (Piazza Affari +10%). A spingere gli acquisti sono state anche le indiscrezioni sul nuovo piano di stimolo della Bce che dovrebbe essere indirizzato anche alle finanziarie legate alle società finanziarie del settore Automotive.

Invariata Parigi. Sale Madrid (+0,19%). Londra -0,87% mentre si fa sempre confusa la situazione politica. Tre parlamentari Tories contro la Brexit hanno raggiunto la pattuglia di ex laburisti sostenitori del Remain.

Barclays (+3,5%) ha archiviato il 2018 con un utile inferiore alle attese, a causa di accantonamenti su eventuali perdite per la Brexit e a un quarto trimestre difficile sul fronte del trading. Anche Hsbc e Rbs hanno preso una decisione analoga.

JUVENTUS -11%: LA SCONFITTA DI MADRID VALE 150 MILIONI

Hanno pesato la frenata della produzione industriale, la nuova bocciatura in Europa della politica economica del governo gialloverde. Incombe il giudizio, senz’altro non benevolo, di Fitch. Ma, più di tutto Piazza Affari ha pagato la severa sconfitta della Juventus in Champions League che ha fortemente ridimensionato la caratura internazionale della matricola d’oro della Borsa italiana. Il calo, -11,11%, più volte sospeso, e sceso a 1,288 euro, è stato forte anche perché l’azione è reduce da una performance molto forte in borsa negli ultimi mesi. Il club bianconero ha registrato la peggior performance dell’intero listino milanese. Forte anche la perdita di capitalizzazione: oltre 150 milioni

ANCORA GUAI PER PRYSMIAN IN GALLES

Giornata nera anche per Prysmian (-9,5%). Il cavo WesternLink, una linea elettrica sottomarina tra Galles e Scozia, si è interrotto temporaneamente, a causa di un problema che la società sta prontamente cercando di identificare e risolvere “con il minimo impatto possibile”. Un incidente analogo era già accaduto in precedenza. Mediobanca ha abbassato la raccomandazione a Neutral da Outperform abbassando il target price a 21,3 euro da 23,7. Banca Akros ha invece tagliato il prezzo obbiettivo a 23 euro da 26,5, confermando il giudizio accumulate.

NASCE SUL 5G IL PATTO TIM-VODAFONE

Tim +1%. La società ha annunciato un accordo con Vodafone, la concorrente storica: i due gruppi hanno fatto sapere che “intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, per valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e per ampliare l’attuale accordo di condivisione passiva”. E’ anche prevista “l’aggregazione in un’unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22 mila torri in Italia”. La comunicazione è arrivata al termine del cda di Tim, nel corso del quale sono stati approvati il piano industriale ed i conti chiusi con un rosso da 1,4 miliardi causato da 2,6 miliardi di svalutazioni.

MONCLER AVANZA CON “GENIUS”, PROMOSSA SNAM

Seduta di debolezza per i bancari. Unicredit perde il 2,5% sottoperformando l’indice di settore italiano in discesa dell’1,4%. Male anche Banco Bpm e Bper in calo di circa l’1%.

Da segnalare Snam (+0,62%): Banca Imi ha abbassato il rating da buy a add, alzando il prezzo obiettivo a 4,8 euro da 4,6.. Positive le altre utility: Terna ha chiuso a +1,09%, seguita da A2A (+0,66%), Enel (+0,27%) e Italgas (+0,12%). Atlantia avanza dell’1,57%.

Tra gli spunti positivi anche Moncler (+1,8%) dopo la presentazione della seconda edizione del progetto Genius. Ancora acquisti sugli editoriali con Il Sole 24 Ore in asta di volatilità dopo un balzo dell’11,5% e Class Editori in rialzo di oltre il 12%.

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