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Le tensioni Usa-Cina frenano ma non arrestano le Borse

Tutti in positivo, tranne Madrid, i principali listini azionari anche se le mosse di Trump innervosiscono i mercati – A Piazza Affari exploit di Nexi ma anche le performance di Diasorin, Unipol, Fineco e Interpump sono ok.

Le tensioni Usa-Cina frenano ma non arrestano le Borse

Grazie a un piccolo scatto pomeridiano Piazza Affari chiude la seduta in rialzo dello 0,21%,a 19,516 punti, dopo le perdite della prima parte della giornata. Sono poco mossi gli altri listini europei. Il Dax di Francoforte è il migliore, +0,61%; tiepide Parigi +0,09%; Madrid -0,08%; Londra +0,07%. La cautela domina anche Wall Street, in lieve calo, benché il Nasdasi si muova ancora oltre gli 11mila punti raggiunti nuovamente ieri. Viaggia in ordine sparso il comparto tech: Facebook è in progresso, mentre sono in perdita Apple e Microsoft.

D’altra parte sale la febbre dei rapporti Usa-Cina, aggravata dalla nuova mossa del presidente americano Donald Trump che, ieri sera, ha deciso di vietare transazioni statunitensi con i gruppi cinesi proprietari delle app WeChat e TikTok. Di contro Pechino ha minacciato azioni legali e avvisato Washington che dovrà “subire le conseguenze” delle sue azioni, perché le società cinesi avrebbero rispettato le norme americane.Luci ed ombre proiettano anche gli attesi numeri sull’occupazione.

Per il dipartimento del Lavoro a luglio c’è stato un aumento degli occupati non agricoli pari a 1,76 milioni, un numero superiore alle attese ma inferiore al record di 4,8 milioni di giugno. Segno che il Covid-19 non ha fatto nuovi danni, ma che la ripresa non è esattamente dietro l’angolo.Il dato favorisce in ogni caso il rafforzamento del dollaro. L’euro cede lo 0,7% e orbita in area 1,178. Sul mercato valutario si registra anche l’intervento del presidente Recep Tayyip Erdogan nel tentativo di difendere la lira turca, dopo i recenti scivoloni contro euro e dollaro.

“Sono convinto che si stabilizzerà – ha detto durante una conferenza stampa a Istanbul – Questi fenomeni sono temporanei e le cose cambiano con il tempo”. “La Turchia è solida – ha aggiunto Erdogan – e che nessuno provi a indurre il nostro popolo in errore. Proseguiremo sulla nostra strada e ci rafforzeremo”. Al momento però il cambio con i biglietto verde è piatto, intorno ai minimi toccati ieri (7,23).Innesta la retromarcia l’oro, ma dai livelli record raggiunti e quindi il contratto ottobre 2020 si muove intorno a quota 2033 dollari l’oncia.

Viaggia in rosso il petrolio, Brent -1,35%; 44,48 dollari al barile. Sul fronte epidemico resta alta la preoccupazione, per il dilagare del coronavirus nel mondo che ha superato ormai ampiamente i 19 milioni di contagiati e i 700mila morti. Anche in Europa si registra un incremento dei casi, mentre in Italia l’Rt (il tasso di contagiosità) è risalito oltre l’1 in molte regioni. Oggi c’è stato un balzo di nuovi positivi: 552, di cui 183 solo in Veneto. Il rischio di una seconda ondata si fa sentire, anche alla luce degli enormi danni provocati dalla prima.

In Borsa la pandemia è costata 42 miliardi di capitalizzazione alle blue chips quotate sul listino principale di Milano. Lo rivela uno studio di Mediobanca sull’impatto del Covid 19 sull’andamento dei principali settori economici e delle grandi aziende quotate. La perdita è il frutto di uno tzunami che nei primi tre mesi è costato 86 miliardi (-22,9%), parzialmente rientrato nel secondo trimestre grazie a un recupero di 44 miliardi (+15,1%).Con queste nuvole sulla testa, Piazza Affari si concentra sui risultati delle grandi società in questa prima parte dell’anno.

Oggi ha presentato i conti la galassia Unipol e le cose sono andate meglio del previsto. Unipol (+2,54%) e Unipolsai (+2,08%), hanno archiviato i primi sei mesi rispettivamente con un utile in crescita del 74% a 617 milioni e del 48% a 560 milioni. Ieri a mercati chiusi ha comunicato la semestrale anche Banco Bpm, -1,85%, chiusa con un utile netto pari a 105,2 milioni, in contrazione dell’82,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel solo secondo trimestre l’istituto ha registrato un perdita di netta di 46,4 milioni rispetto al risultato positivo di 447,5 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.

Le azioni arretrano oltre il 3%, nonostante l’ad, Giuseppe Castagna, abbia aperto alla prospettiva di operazioni straordinarie. Fra le banche perde quota Bper, -1,9%, dopo i recenti guadagni. Crolla Mps, -6,49%, con la perdita choc annunciata ieri. Il settore appare debole, ma migliora ulteriormente lo spread: 143 punti base, -2,04%, e il tasso del decennale italiano limi al ribasso a 0,92%. Tornando all’azionario: sono in progresso Nexi +2,94%, Diasorin +2,72%, Finecobank +1,82%. Male Pirelli -3,47% ed Eni -1,71%.

Fuori dal paniere principale s’inabissa la Roma, -25,05%, che potrebbe lasciare Piazza Affari a seguito del probabile lancio dell’Opa obbligatoria sul 13,4% del capitale della squadra di calcio conseguente all’operazione annunciata dal miliardario texano Dan Friedkin, che rileverà la maggioranza del club capitolino per un importo di 591 milioni di euro. A incidere sui corsi anche l’eliminazione dall’Europa League ieri sera dopo la sconfitta con il Siviglia.

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