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Ftse Mib e Covid: la ripresa è già iniziata

Secondo un’analisi dell’area studi Mediobanca, dopo la debacle del primo trimestre (-86 miliardi), nel secondo le società di Borsa Italiana hanno recuperato metà del terreno perduto – Ecco la classifica dei settori: alcuni hanno chiuso il periodo in positivo

Ftse Mib e Covid: la ripresa è già iniziata

A causa della pandemia di Covid-19, nei primi sei mesi del 2020 a Piazza Affari sono stati bruciati 42 miliardi di capitalizzazione. La ripresa, tuttavia, è già iniziata: se infatti nel primo trimestre sul Ftse Mib erano andati in fumo ben 86 miliardi (-22,9%), nel secondo oltre la metà della perdita è stata recuperate (+44 miliardi, per una crescita del 15,1%). È quanto emerge da un’analisi dell’area studi Mediobanca pubblicata il 7 agosto.

Nel dettaglio, lo studio rileva che fra gennaio e giugno solo le società energetiche hanno visto aumentare il proprio valore in Borsa (+2,5%), mentre il settore petrolifero ha subìto il colpo maggiore (-38,9%). Giù anche la manifattura (-10,8%) e i servizi (-18,5%).

Se restringiamo la lente sulle singole società, i titoli migliori sono quelli di DiaSorin (+45,9%), Recordati (+17,9%) e Stm (+10,4%), seguiti da Enel (+8,4%), Inwit (+8,2%), Ferrari (+7,2%) e Terna (+2,7%). Tutti gli altri titoli del Ftse Mib hanno chiuso il primo semestre con cali più o meno gravi.

A livello di fatturato, nei sei mesi si è registrata una perdita cumulata di oltre 50 miliardi su base annua. Ancora una volta, ad essersela cavata meglio sono le utilities, che hanno registrato il calo più contenuto (-14,9%), mentre il petrolifero con Eni (-40,4%) e la manifattura (-26,0%) sono al capo opposto della classifica.

Sempre in termini di ricavi, tra le società brillano Inwit (+46,4%, grazie anche all’incorporazione di Vodafone Towers), DiaSorin (+8,6%) e Terna (+7,7%), seguite da Snam (+3,3%), Recordati (+2,3%), Stm (+1,9%) ed Hera (+0,9%). Per tutte le altre società il periodo si è chiuso con fatturato in calo.

Lo studio analizza anche il fatturato di oltre 150 colossi industriali dal peso globale. In generale, la contrazione dei ricavi è pari al 6,6% su base annua, ma la media nasconde al proprio interno forti squilibri settoriali: volano le WebSoft (+17,6%) e corre la Gdo (+9,6%) con il consolidamento del canale dell’e-commerce e dal settore elettronico (+5,6%); bene anche il comparto farmaceutico (+1,3%), quello alimentare (+0,7%) e quello dei pagamenti digitali (+0,4%); nel baratro, invece, le multinazionali petrolifere (-33,8%), i produttori di aeromobili (-31,8 %), la moda (-28,4%) e l’automotive (-26,9%). Limitano i danni i settori Media & Entertainment (-10,0%), Drinks (-8,2%) e Telco (-3,9%).

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