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Le schiarite su Grecia e Ucraina incoraggiano i mercati. I casi Mps e Mediaset

Gli spiragli di intesa sulla Grecia dopo l’apertura della Merkel a un compromesso e la tregua raggiunta per l’Ucraina piacciono ai mercati – Tassi svedesi sotto zero – A Piazza Affari tengono banco i casi Mps e Mediaset: il Tesoro è pronto ad entrare nel capitale della banca senese da luglio e Fininvest vende il 7,7% di Mediaset – Groupama esce da Mediobanca

AUTO E BANCHE SPINGONO L’EUROPA IN RIPRESA. OGGI DUE TEST: IL PIL 2014 E IL RATING DI MOODY’S

L’accordo in Ucraina, l’ottimismo (non si sa quanto motivato) sul possibile accordo con la Grecia e la mossa a sorpresa della banca entrale svedese, che ha abbassato il tasso di sconto sotto zero, hanno permesso alle Borse di risalire in terreno positivo.

Chiudono così la settimana in lieve rialzo i listini asiatici, con l’eccezione di Tokyo, in lieve calo. Indici in rialzo a Wall Street: Dow Jones +0,62%, l’S&P 500 +0,9% e Nasdaq +1,18% grazie anche all’avanzata di Apple +1,27% a 126 dollari e il balzo di Cisco +9% grazie all’ottima trimestrale.

Il rimbalzo del petrolio (Wti in rialzo a 51,21) ha premiato Exxon e Chevron, in progresso di circa il 2%. Stesso copione in Europa: Eni ha guadagnato il 2,5%, Saipem +2%,Tenaris +1,9%. Total +0,85%, nel giorno dei risultati. Da segnalare il forte recupero dell’euro a quota 1,1423, massimo della settimana.

PIAZZA AFFARI AL TOP. IN SERATA IL GIUDIZIO SUL RATING

La prospettiva di un percorso di pace in Ucraina e il segnale in arrivo dalla Bce, che ha aumentato da 60 a 65 miliardi i fondi Ela (a disposizione per l’emergenza di Atene) hanno permesso ai listini del Vecchio Continente di mettere a segno cospicui rialzi: l’indice Eurostoxx è ai massimi dal 2007.

Oggi si profilano due test impegnativi. Innanzitutto, la pubblicazione dei dati preliminari del pil dell’Eurozona: è previsto un modesto +0,2%. Ancor più importante per l’Italia l’aggiornamento del rating da parte di Moody’s che sarà pubblicato a Borsa chiusa.

Nel frattempo Piazza Affari ha chiuso la giornata di ieri  con un bel rialzo del 2,1%, migliore risultato fra le Borse europee, tutte in forte progresso dopo l’annuncio dell’accordo a Minsk per una tregua in Ucraina. La Borsa di Londra ha guadagnato lo 0,2%, Parigi +1%, Francoforte +1,5%, Madrid +1,7%. 

IL BTP TENTA IL SORPASSO SULLA SPAGNA. TASSI SOTTO ZERO IN SVEZIA

Partenza difficile, finale in crescendo per il mercato del debito pubblico. Lo spread Btp/Bund, salito fino a quota 138, si è poi ritirato fino a 127 dopo le notizie sul negoziato per l’Ucraina. Solo tre centesimi separano il titolo italiano dl Bono spagnolo. A segnare la giornata anche la drastica mossa della banca centrale svedese che si è allineata al QE europeo: il tasso sui repo, cioè il tasso principale, scende a -0,10% da zero, in coincidenza e ha annunciato un programma di acquisto di titoli di Stato per 10 miliardi di corone. Stoccolma ha aggiunto di essere pronta a fare di più se necessario per salvaguardare il suo target di inflazione.

Il Tesoro ha potuto così completare con pieno successo l’asta sui titoli a medio lungo termine: tassi ai minimi e collocamento di titoli per 8 miliardi, cioè l’intero importo in offerta. Il nuovo Btp a 7 anni (4 miliardi) è stato assegnato a un rendimento di 1,23% da 1,29% di metà gennaio. Il Btp a 3 anni, offerto per 2-2,5 miliardi, è stato assegnato per 2,5 miliardi, a un tasso pari a 0,44% (0,61% l’asta precedente). Il 15 anni è stato infine collocato per 1,5 miliardi con un rendimento a 2,10% da 2,46%.

VOLA MPS: PIACE LO STATO NEL CAPITALE

Le banche italiane ieri hanno tirato la volata all’indice di settore europeo (Stoxx +1,8%). Sotto i riflettori l’incredibile seduta di Monte Paschi. Dopo un avvio in netto ribasso, con un minimo a 0,4045 euro, l’istituto ha invertito la rotta ed è andata a chiudere con un guadagno del 12,8% a 0,4843 euro. 

Il cambio di rotta, dopo l’annuncio delle perdite d’esercizio e dell’aumento di capitale a 3 miliardi, è legato a due fattori: l’accelerazione del governo sulla bad bank, come ha anticipato il premier Matteo Renzi.

Secondo, il ministero dell’Economia entrerà nel capitale della banca per effetto della conversione in azioni Montepaschi della cedola in scadenza nel 2015 dei Monti bond. I termini prevedono che il pagamento in azioni avvenga quando la banca chiude in perdita e ciò è esattamente quanto avvenuto nel 2014. L’importo a favore del Tesoro sarà di 243 milioni di euro di interessi maturati sul 2014. Dopo il previsto aumento di capitale da 3 miliardi, in agenda entro la metà del 2015, il ministero dell’Economia potrebbe avere il 5% circa del capitale.

GROUPAMA FUORI DA MEDIOBANCA. INTESA SPICCA IL VOLO

Brillante la giornata dell’intero settore del credito, con l’eccezione di Unicredit in ribasso dello 0,5% nonostante la chiusura della cessione di Uccmb al gruppo Fortress. Grande performance di Intesa che ha guadagnato il 5%. Ubi +3,5%, Banco Popolare +4,5%, Mediobanca +3,3%, e Pop.Milano +3,1%. Sale anche Mediobanca +3,3%. Groupama ha ceduto il 4,9% detenuto nell’istituto con un’operazione di accelerated book building presso operatori istituzionali.

Algebris, la società di Davide Serra, ha precisato in serata la sua posizione nelle banche Popolari, in risposta ai rumours provocati dall’indagine Consob sui movimenti sospetti dei titoli in prossimità dell’annuncio della riforma. Algebris, tra l’1 ed il 19 gennaio, non ha comprato titoli del settore. Ha però venduto (con minusvalenza)  un pacchetto di 5.254.928 di azioni del Banco Popolare,acquistati nel 2014. Algebris precisa di non avere mai fatto operazioni su Banca Popolare dell’Etruria ieri sospese dopo il commissariamento da parte della Banca d’Italia.

Positive anche le assicurazioni: Generali +1,1%, UnipolSai +1,3%. 

RENAULT SUPERSTAR, FCA LA TALLONA

Il settore principe in Europa è stato l’Automotive (Stoxx europeo del comparto +2,3%), trainato da Renault +11,5% dopo avere annunciato una crescita dell’utile netto del 30%, largamente al di sopra delle attese degli analisti.

Volkswagen è salita del 2%, Peugeot +2,8%. Fortissima la performance di Fiat Chrysler, in rialzo del 4,5%. Dall’inizio di gennaio l’incremento del titolo è stato del 30%. Cnh Industrial ha guadagnato il 3,2%, Pirelli +2,3%. 

MEDIASET, FININVEST HA VENDUTO IL 7,79%

Fininvest ha venduto il 7,79% di Mediaset attraverso un accelerated bookbuilding per istituzionali italiani ed esteri. Fininvest detiene ora il 33,4% della società televisiva. L’importo dell’operazione dovrebbe aggirarsi sui 390 milioni con una plusvalenza nell’ordine dei 270-290 milioni. 

L’ACCORDO IN UCRAINA METTE LE ALI A BUZZI E SARAS

L’accordo per l’Ucraina ha messo le ali ad alcune società particolarmente esposte nell’area, come Buzzi +5,6%. Saras, di cui il colosso petrolifero russo Rosneft è il secondo azionista con il 21% del capitale, ha guadagnato il 5,3%. A favore del titolo contribuiscono le note positive per il business della raffinazione: la recente caduta dei prezzi del greggio ha spinto il margine medio oltre i 4 dollari dollari/barile, sui livelli più alti da almeno un anno. Il titolo guadagna il 23% dal primo gennaio 2015. Riflessi positivi anche per De’ Longhi +4,3% e Recordati +4,2%.

UTILITIES ANCORA IN RIALZO. PERDE COLPI CAMPARI

In rialzo le utilities al traino della sentenza della Corte Costituzionale che ha abrogato la Robin Tax. Avanza Iren +3,35% davanti a Falck Renewables +3,07%, Hera +3% e Acea +2,6%. Unici segni negativi nel paniere principale quelli di Atlantia eCampari, quest’ultima zavorrata da un downgrade di Goldman Sachs.

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