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Le opere “in plastica” di Vittor a Palermo

Una mostra realizzata con materiale riciclato con i ragazzi delle suole. Apertura fino al 2 novembre.

Le opere “in plastica” di Vittor a Palermo

Maria Badalamenti, nome artistico Vittor, arriva all’Arsenale Maria Regia di Palermo con l’originale mostra ‘Plastica – Il riciclo, le forme, il colore’. Un progetto culturale creato dal basso con gli alunni delle scuole medie con l’ambizione di diffondere più educazione alla tematica ambientale.Quaranta piccole sculture in plastica riciclata, sforzo collettivo nato dallo stimolo familiare della figlia dell’artista siciliana. Perché anche gli artisti sono sensibili alle “voci di dentro” , come diceva Eduardo De Filippo.

Fino al prossimo 2 novembre nella struttura palermitana si potranno vedere lavori generati dal recupero di bottiglie, tappi, flaconi , raccolti in 24 mesi. In casaBadalamenti avevano visto un documentario sull’invasione della plastica nella vita quotidiana. Da quel documentario è scattatta la molla che ha toccato Vittor. Si è messa al lavoro per far scoprire ai ragazzi che le cose che “ si buttano via, possono prendere nuova forma e nuova vita”. Ci è riuscita.

Lo spazio espositivo , spiega l’artista, deve lanciare emozioni , la  sensazione di trovarsi in mezzo al mare. Un mare stratificato, creato giorno dopo giorno dalla voracità dei consumi e dalla indifferenza delle persone. Ma qualcosa sta cambiando e i ragazzi palermitani con l’entusiasmo della loro età guidati dall’artista, sono testimoni di questo cambiamento. Tutto ciò che viene esposto è frutto di una presa di coscienza educativa , non  esaurita. Palermo e la Sicilia combattono la battaglia per la raccolta differenziata e la tutela dell’ambiente. Il contesto in cui si è sviluppato il progetto è stimolante. Le istituzioni locali che hanno il potere di fare e disfare , hanno da apprendere da questi progetti. L’arte dal basso ha un grande valore didattico. La sperimentazione nelle aule scolastiche , guidata da artisti legati alla propria terra , accresce la consapevolezza nei  giovani di difendere e tutelare l’habitat. Di combattere per affermare giuste ragioni.

E’ giusto includere tra gli effetti della contaminazione artistica  tutte le espressioni che hanno come tema l’ambiente e la tutela del paesaggio.I giovani hanno bisogno dei linguaggi e delle rappresentazioni dell’arte. Qui a Palermo, contemporaneamente alla mostra , si lavora anche ad  un workshop creativo per nuove sculture da donare alle scuole. Si produrranno nuovi simboli per facilitare la conoscenza dei problemi.

Le tematiche ambientali catturano l’interesse di artisti italiani e stranieri in un crescendo vorticoso. Decine di mostre e pubblicazioni che  elevano  le sensibilità. Ai giovani bisogna dedicare attenzione per dargli la possibilità di fare ciò che le generazioni precedenti non sono riuscite a compiere adeguatamente. I linguaggi dell’arte li aiutano. Molti di loro vivono in quartieri degradati , afflitti da scarsa manutenzione urbana, da disagi esistenziali dove l’arte nelle sue molteplici espressioni , purtroppo , è negata. Negata in una quotidianità  che, invece, può essere rovesciata grazie a progetti come questo ideato da Maria Badalamenti.

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