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Le notizie incoraggianti dall’economia Usa e l’attesa sul taglio dei tassi Bce sostengono le Borse

Piazza Affari guadagna ancora l’uno per cento – Bene le banche ma anche la scuderia Fiat – Si attende il taglio dei tassi di Draghi e da Wall Street arrivano buone notizie – Domani la Merkel a Roma – Il rischio di un raffreddamento delle tariffe penalizza invece Snam, Terna ed Enel – Lo spread scende ancora: è a 409 punti base

Le notizie incoraggianti dall’economia Usa e l’attesa sul taglio dei tassi Bce sostengono le Borse

Dopo SuperMario Monti in Europa, i mercati tornano a guardare a un altro SuperMario: l’attesa è che il presidente della Bce Mario Draghi tagli i tassi di interesse sotto l’1% nella riunione di giovedì dell’Eurotower. Le Borse europee archiviano così un altra giornata di ottimismo e accelerano sul finale, supportate anche dai buoni dati macro arrivati dagli Usa: Milano chiude a +1,30%, Francoforte +1,26%, Parigi +0,96%, Londra +0,83%. A Wall Street il Dow Jones alla chiusura dei mercati europei sale dello 0,51% e il Nasdaq dello 0,61%. Il cambio euro dollaro sale a 1,2610 e balza anche il petrolio a 87,4 dollari al barile. Lo spread Btp-bund scende fino a 409 punti base con rendimento al 5,62% dopo un’apertura a 420 punti. Il differenziale Bono-bund chiude a 471 punti.

Negli Stati Uniti gli ordini all’industria sono saliti dello 0,7% in maggio, il dato batte le attese per un incremento dello 0,1%. Allo stesso tempo l’indice Ism di New York è sceso leggermente a 49,7 punti a giugno da 49,9 punti del mese precedente. Un andamento che però lascia pensare a una stabilizzazione dopo che a maggio era crollato di 11 punti dai 61,2 di aprile. Invita a non abbassare la guardia però Christine Lagarde a capo del Fmi. La ripresa americana è tiepida e restano rischi di battuta d’arresto, anche a causa di fattori esterni, come un rischio di contagio da un potenziale intensificarsi della crisi dell’Eurozona. Per il Fmi gli Stati Uniti rimangono “vulnerabili al contagio di un intensificarsi della crisi debitoria nell’Eurozona”, dal momento che gli istituti finanziari americani hanno esposizione limitata alla periferia dell’Eurozona ma forti legami finanziari con i Paesi core più importanti. Sul mercato si sta rafforzando l’idea che la Fed possa alla fine intervenire a sostegno dell’economia.

Prima dell’appuntamento di giovedì della Bce, i mercati guardano però all’incontro di domani tra Mario Monti e Angela Merkel, in attesa di capire come verranno concretizzate le decisioni prese nel summit Ue di settimana scorsa. Non senza poca confusione. Dopo le nuove bizze di Olanda e Finlancia che dall’alto del loro rating tripla A hanno minacciato di bloccare lo scudo anti spread, anche Angela Merkel ha alimentato la confusione: “Le decisioni di ogni singolo Paese meritano rispetto”, ha affermato. “Il percorso verso l’adozione dei meccanismi di stabilizzazione dell’area euro “assolutamente non è finito perché da questa dichiarazione al vertice Ue importante, articolata ma ancora di massima adottata bisognerà passare alla formulazione nell’Eurogruppo del 9 e forse anche del 20 luglio, per cristallizzare e consolidare il tutto”, ha avvertito Monti nel suo intervento al Senato di oggi aggiungendo che “Finlandia e Olanda hanno una certa sofferenza verso questi meccanismi di stabilizzazione e hanno delle obiezioni che cercheremo di sormontare”.

A Piazza Affari ingrana la marcia Fiat +5,09% sulla scia del record di vendite messo a segno da Chrysler. Il gruppo Usa ha registrato in giugno una crescita del 20% delle vendite, il miglior giugno dal 2007. E aumenta la presa di Fiat sull’americana Chrysler: oggi il Lingotto ha comunicato l’esercizio dell’opzione di acquisto da Veba su una quota del 3,3% di Chrysler salendo così al 61,8%. In un contesto di forte calo, ieri il gruppo Fiat ha comunicato un risultato delle immatricolazioni di giugno in Italia leggermente migliore del mercato (aumentando così la quota di mercato): un calo del 23,4% rispetto a giugno 2011 a fronte del calo del mercato del 24,4%. Nella galassia Agnelli brilla anche Exor +4,8%. Bene anche Azimut +4,26% e conferma i rialzi della giornata Buzzi Unicem +4,22%, tonica insieme al settore del cemento europeo. Invariata invece Impregilo. Tra i migliori del Ftse Mib anche Tenaris +3,49%. Il rialzo del petrolio favorisce anche Eni +3,35% e Saipem +2,37%.

Positive le maggiori banche: Unicredit +2,65%, Intesa +2,27%, Mps +0,45% Ubi +0,85%.In leggero rosso il Banco popolare -0,10%.

In fondo al Ftse Mib le utilities sui timori di un blocco delle tariffe da parte del Governo alle prese con la spending review: Snam -2,43%, Terna -1,48% Atlantia -0,68%. In giornata sono giunte smentite da fonti di governo ma nessuna presa di posizione formale sull’argomento. Si indebolisce in chiusura la corsa Acegas-Aps + 4,7% balzata al rialzo oltre l’8% con tanto di sospensione sull’attesa di novità sull’esito delle trattative in esclusiva con l’emiliana Hera per una fusione. In calo anche Enel -0,55%, Campari -1,35% e Generali -1,30%.

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