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Le Borse scommettono che la Yellen non toccherà i tassi Usa

Mercati sempre più convinti che domani la Fed non rialzerà i tassi – Il dollaro si rafforza sull’euro – Ieri Milano alla testa dei recuperi delle piazze azionarie – Presto il Btp indicizzato – Mps a caccia di un partner che per ora non c’è – Il nucleare tedesco spaventa le utilities – Fca accelera – Missione Brasile per Telecom – Exploit di Prada.

Le Borse scommettono che la Yellen non toccherà i tassi Usa

Gli ultimi dati sull’economia americana sui consumi e sulla produzione industriale di agosto (-0,4% contro attese di -0,2%) segnalano un rallentamento della crescita. Un indizio debole, ma che ha convinto i mercati che la Fed, da oggi in conclave a Washington, rinvierà il rialzo dei tassi. Di qui il rialzo dei listini che, comunque vada a finire, festeggiano la fine di una lunga fase di incertezza (che i mercati odiano). Tra gli investitori, inoltre, sembra farsi strada l’opinione che, qualunque cosa faccia, la Yellen troverà il modo di tranquillizzare i mercati, come ha fatto nella grande maggioranza delle precedenti occasioni. 

Da qui la reazione positiva dei mercati azionari, che però non coinvolge le valute: il cambio euro/dollaro vede la moneta Usa rafforzarsi a 1,126, in contrasto con uno scenario di tassi invariati. In calo anche yen, rupia indiana e dollaro di Hong Kong. Sull’obbligazionario, intanto il rendimento del Treasury decennale chiude sui massimi giornalieri al 2,25% e quello del biennale su livelli che non si vedevano dal 2011 allo 0,78%. 

A New York l’indice Dow Jones e lo S&P 500 si sono apprezzati dell’1,4% e il Nasdaq dell’1,1%. Seduta positiva anche a Tokyo. L’indice Nikkei avanza dell’1%, trainato dalla brillante performance dell’auto: Honda +4,4%, Toyota +2,6%, Nissan +2,7%. Poco mosse le Borse cinesi, dopo due giorni di forti ribassi (-6,1%). Shanghai segna +0,1%, Shenzhen +1,5%. Hong Kong +1,2%. 

MILANO GUIDA I RECUPERI. PRESTO IL BTP 15 ANNI INDICIZZATO

Il toro è comparso in Europa nel pomeriggio, sull’onda dell’ottimismo di Wall Street, cancellando gli effetti della frenata dell’indice Zew, relativo alla fiducia tedesca e, soprattutto, gli effetti della notizia (poi smentita) di un pesante aumento degli oneri di smaltimento del nucleare per le tedesche Rwe e E.on.

La Borsa di Milano ha accelerato nel finale di seduta, l’indice FtseMib chiude così in rialzo dell’1,6%. Anche le altre piazze europee sono positive, ma registrano guadagni più contenuti: Parigi +1,1%, Francoforte +0,5%, Madrid +1%. 

La responsabile della gestione del debito pubblico italiano Maria Cannata ha ribadito che il Tesoro sta monitorando da vicino il mercato in vista dell’emissione di un nuovo Btpei a 15 anni, mentre quest’anno non ci sarà il collocamento di un secondo Btp Italia. Lo stop è legato al buon andamento della raccolta, che rende superfluo un nuovo ricorso a questo strumento. Ma ha comunque sottolineato che il Btp Italia non è un prodotto che andrà a scemare nei prossimi anni.

BANCHE OK, MPS A CACCIA DI UN PARTNER (CHE NON C’E’) 

Molti gli spunti positivi in una riunione vivace (ma dai volumi ridotti). Il rimbalzo del comparto bancario, in particolare, spiega la buona performance dell’indice. Dopo 37 mesi di calo l’andamento dei prestiti all’economia da parte del sistema bancario italiano è tornato positivo facendo registrare, a fine agosto 2015, su anno +0,3% per il settore privato e +0,6% per l’intero sistema italiano.

Avanzano le due banche principali: Unicredit +2,4% e Intesa +2,1%. Banca Pop. Emilia +2,5%. Monte Paschi +1,76%. Massimo Tononi è da ieri il nuovo presidente della Banca Mps e resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2017. Toccherà a lui individuare un partner in vista di un’aggregazione che per ora non sembra all’orizzonte. 

L’ad Fabrizio Viola, nel corso dell’assemblea, ha detto che “per fare un’aggregazione bisogna essere in due, fino a quando non ci saranno opzioni concrete continueremo a lavorare come stiamo facendo”. Viola ha così ribadito che la scelta di andare verso un’aggregazione non è solo una richiesta della Bce, ma anche una scelta fatta dal Cda nel 2014. “Non abbiamo cambiato rotta”, ha concluso. Il titolo perde il 7% da inizio 2015.

In buon rialzo Azimut (+3,1%). Generali +0,5% a 16,32 euro. La compagnia di assicurazione ha completato la cessione della controllata BSI (Banca della Svizzera Italiana) alla brasiliana Banco BTG Pactual. In linea con i termini dell’accordo sottoscritto in data 14 luglio 2014, il corrispettivo finale per la cessione è pari a 1.248 milioni di franchi svizzeri, composto da circa 1 miliardo di franchi in contanti e la parte restante in strumenti azionari di BTG, quotati alla Borsa di San Paolo. L’operazione rafforza il Solvency I ratio di gruppo di 8 punti percentuali al 164%, e il pro-forma internal model Economic Solvency ratio di 8 punti percentuali al 200%, entrambi calcolati al 30 giugno 2015. La cessione della banca, inoltre, riduce notevolmente le attività non assicurative di Generali. 

IL NUCLEARE TEDESCO FA VIVERE UNA MATTINA NERA A ENEL CHE RECUPERA

Nelle Borse europee il settore migliore è stato quello dei titoli petroliferi (Stoxx +1,3%). A Milano Eni è salita del 2,2%. Grande balzo di Saipem (+4,3%). Tenaris (+2,8%) recupera il terreno perduto lunedì (-1,7%). Sul titolo è intervenuta Kepler-Cheuvreux, che ha avviato la copertura con una raccomandazione Buy e un target price di 13 euro. Riprende anche la corsa di Saras (+1,9%). 

Assai agitato il comparto delle utilities. Il settore è stato messo in subbuglio dal tracollo dei big tedeschi del settore: Rwe e E.On sono arrivati a perdere oltre il 10% scendendo sui nuovi minimi storici dopo la notizia, pubblicata dallo Spiegel, che le due società dovranno investire ulteriori 30 miliardi per lo smaltimento delle scorie nucleati. La notizia è stato poi in parte smentita. Rwe ha limitato il ribasso a -3,8%. 

In mattinata le vendite “per simpatia” avevano colpito anche Enel (minimo a -2,5%) che ha poi corretto la rotta chiudendo a +0,84%. Bene anche Enel Green Power (+1,9%) che, con un poderoso rimbalzo dai minimi della mattina, ha recuperato oltre 5 punti percentuali. 

SALGONO LE VENDITE IN EUROPA, FCA ACCELERA

Le buone vendite in Europa e le notizie in arrivo dal salone di Francoforte spingono l’automotive. Fiat Chrysler +2,8%. A luglio le vendite del gruppo in Europa sono salite del 16%, un risultato nettamente migliore dell’andamento del mercato nel suo complesso, che nello stesso mese ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 9,5% a 1,18 milioni di veicoli.

Intanto il direttore commerciale e marketing di Ferrari, Enrico Galliera, nella conferenza stampa di presentazione al Salone dell’auto di Francoforte ha detto che il marchio ha subito un impatto limitato dalla crisi in Cina, con vendite nell’area stabili grazie al miglioramento a Hong Kong e Taiwan. 

“La Cina vale il 6-7% dei nostri volumi. E’ importante, ma non così significativa” e ha aggiunto “per una Cina che rallenta, ci sono altri mercati come Hong Kong e Taiwan che vanno molto bene”. 

Fra gli altri titoli industriali si sono messi in luce Prysmian (+1,6%) e StM (+2,1%). Brembo +1,8%.

TELECOM ITALIA RECUPERA. IN VISTA DELLA MISSIONE BRASILE

Telecom Italia (+3%) si è ripresa dal brutto colpo di lunedì (-3%). Il titolo ha assorbito gli effetti del taglio del rating del settore da parte di Nomura. Gli analisti guardano alle novità in arrivo dal fronte del Sud America, in attesa della trasferta oltre Oceano del Cda. Si segnalano in particolare indicazioni positive sul fronte del mercato brasiliano.

Il Cfo di Tim Brasil ha detto che la società non sta perseguendo l’ipotesi di una fusione in modo aggressivo, ma che si ritiene ben posizionata per approfittare al meglio di un consolidamento del settore. Per quanto riguarda i numeri, il margine Ebitda dovrebbe restare stabile nei prossimi trimestre e migliorare l’anno prossimo.

IL LUSSO RIPARTE AL RIMORCHIO DI PRADA 

Tutti i titoli del Lusso hanno riguadagnato terreno dopo la pubblicazione dei risultati di Prada che hanno evidenziato un calo dei profitti inferiore alle attese nel primo semestre. Il titolo è esploso stamattina a Hong Kong con un rialzo dell’8,74% a 33,60 dollari HK.

Il gruppo del lusso ha registrato nel primo semestre un utile netto di 188,6 milioni di euro, in calo del 23% rispetto ai 244,8 milioni dello stesso periodo del 2014. Il robusto controllo dei costi ha bilanciato il calo delle vendite in Asia. I ricavi, il cui dato era già stato annunciato, si sono attestati a 1,82 miliardi (+4,2%). 

“Continueremo, sul piano operativo, un’articolata revisione dei processi per migliorarne l’efficienza”, ha osservato il numero uno Patrizio Bertelli, il quale ha aggiunto: “Lo scenario globale resterà improntato all’incertezza”.

Guadagnano terreno anche Ferragamo (+1,2%) e Moncler (+2,4%), grazie ai risultati migliori delle attese pubblicati nel pomeriggio da Prada. 

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