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Le Borse rimbalzano: petrolio e Ocse oscurano Evergrande

Le Borse provano a mettersi alle spalle la crisi Evergrande e centrano il rimbalzo – Debutto col botto per Universal ad Amsterdam – L’Ocse rivede al rialzo le stime sul Pil Italiano – Corrono petrolio e petroliferi

Le Borse rimbalzano: petrolio e Ocse oscurano Evergrande

Dopo aver bruciato 2.200 miliardi in una sola seduta in un lunedì nero che più nero non si può, le Borse europee provano a mettersi alle spalle la crisi del mattone, dimenticando per qualche ora il caso Evergrande, ma anche i timori sul possibile tapering della Fed.

A metà mattinata i listini europei centrano il rimbalzo, con Milano (ieri la peggiore) che sale dell’1,25% trainata dai petroliferi. La migliore performance della giornata la mette però a segno Amsterdam che, nel giorno dell’Ipo di Universal Music Group, sale dell’1,43%. La casa discografica Usa scorporata da Vivendi (-13%) a poche ore dal debutto guadagna oltre il 35% sopra i 25 euro per azione. Il prezzo di collocamento è stato fissato a 18,50 euro. 

Positive anche le altre piazze: corre Francoforte (+1,4%) e Parigi si mette subito in scia (+1,35%). Madrid (+1,15%) è leggermente più lenta, mentre fuori dall’Ue guadagna l’1% Londra. Dall’altra parte dell’oceano i future Usa viaggiano in netto rialzo.

A dare un po’ i vigore ai listini sono arrivate le nuove stime dell’Ocse che, per quanto riguarda l’Italia, ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita sul PIL del 2021, portandole al 5,9% dal 4,5% ipotizzato nell’outlook di maggio. Nel 2022 la crescita sarà invece del 4,1%, tre decimi in meno delle proiezioni di maggio come conseguenza della performance migliore prevista per quest’anno. Per il nostro Paese, l’istituto di Parigi vede dunque una crescita 2021 più che doppia rispetto a quella della Germania (+2,9%, da +3,3%), mentre a fare meglio saranno la Francia (+6,3%) e la Spagna (+6,8%). Sul fronte dell’inflazione, l’Ocse vede per l’Italia una crescita dell’indice headline dell’1,6% sia quest’anno che il prossimo con un aumento delle stime rispettivamente dello 0,3% per il 2021 e dello 0,6% per il 2022. Sull’inflazione core, la previsione è di un +0,7% quest’anno (dal +1,2% di maggio) e di un +1,2% il prossimo (da +0,8%).

Tornando ai mercati, al centro dell’attenzione degli investitori c’è soprattutto il petrolio, che rialza la testa dopo due sedute in rosso dovute all’uragano “Ida” e ai timori sull’impatto della crisi Evergrande sull’economia cinese, con il possibile rallentamento della domanda. Il Brent sale dell’1,33% a 74,9 dollari al barile e il Wti è in progresso dell’1,46% a 71,16 dollari. Tra i titoli del settore si mette in evidenza Royal Dutch Shell, che a Londra guadagna il 3,7% dopo la vendita dei suoi asset nel bacino Permiano, il giacimento petrolifero più attivo degli Stati Uniti, a ConocoPhillips per circa 9,5 miliardi di dollari in contanti. Rialzi vicini ai due punti percentuali per gli altri i titoli del comparto a partire da Bp (+2%) e Antofagasta (+1,9%).

A Milano in vetta al Ftse Mib c’è Saipem (+3,3%), con Eni e Tenaris che salgono rispettivamente dell’2,1% e dell’1,8%. In forte rialzo anche Moncler (+2,56%) e Buzzi (+2,2%), mentre il settore bancario tenta il rimbalzo trainato da Bper Banca (+2,2%). Acquisti anche sulle big, con Unicredit e Intesa che sfiorano il +1%. Positivo il risparmio gestito con Banca Mediolanum (+2%) e Finecobank (+1,94%)

Unico titolo in rosso sul Ftse Mib è Telecom Italia (-0,17%). 

Passando all’obbligazionario, lo spread è in area 102 punti base, con il tasso sul decennale italiano che si attesta allo 0,69% dallo 0,72% del riferimento precedente.Sostanzialmente stabili le valute, con l’euro/dollaro a 1,1732 (da 1,1734 ieri in chiusura).

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