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Le Borse in attesa delle banche centrali. La giornata si apre con ottimismo, poi Milano va giù

Piazza Affari parte bene ma poi gira in negativo – Occhi puntati su Madrid: si aspetta, con ansia crescente, la richiesta di attivare lo scudo antispread – Attesa anche per le nuove mosse delle banche centrali, sebbene ieri il presidente della Fed di Dallas abbia freddato gli entusiasmi – A Milano Tod’s dà un calcio alla crisi – Blackrock al 5% di Unipol.

Le Borse in attesa delle banche centrali. La giornata si apre con ottimismo, poi Milano va giù

LE BORSE ASPETTANO LE BANCHE CENTRALI. E L’ASIA SALE

TOD’S DA’ UN CALCIO ALLA CRISI. BLACKROCK AL 5% DI UNIPOL.

L’Asia continua a diffondere ottimismo: Tokyo, per il quarto giorno consecutivo, sale dell1,27%, Hong Kong guadagna mezzo punto. In mezzo una lunga serie di rialzi che coinvolge i listini del Far East e dell’Australia.

L’andamento di Wall Street sottolinea l’atmosfera d’attesa dei mercati: Dow Jones +0,05%, S&P +0,06. Contrastato il Nasdaq – 0,15%.

Le Borse europee chiudono con variazioni modeste dopo tre sedute consecutive di vigorosi rialzi che le hanno portate sui livelli di marzo/aprile. A Milano l’indice Ftse Mib è salito dello 0,07%: ha trascorso quasi tutta a giornata in ribasso. Londra +0,1% e Francoforte -0,1%. L’euro si è indebolito nei confronti del dollaro a 1,236 da 1,239.

Prosegue la corsa del prezzo del petrolio: il future sul Wti sale dello 0,7% a 94,3 dollari il barile.

Sul fronte dei debiti sovrani lo spread tra i titoli decennali italiani e gli omologhi tedeschi è in lieve calo a 446 punti base con un rendimento al 5,9%. Sono tornati gli acquisti sul future Bund, salito a 142,95 da 142,33 di stamattina.

In rialzo anche i tassi di interesse a breve dei periferici: lo spread Bund – Btp sulla scadenza a 2 anni si allarga di 9 punti base al 3,25%.

A trainare il Toro in Asia la notizia che l’inflazione cinese scende dal 2,2% di giugno all’1,8%. Intanto la produzione industriale, secondo i primi dati, dovrebbe crescere meno del 10%, ai livelli più bassi dal 2009. Un mix che lascia prevedere prossimi interventi del governo. Il “sentiment” dei mercati, nonostante la seduta di stallo, resta positivo, sostenuto a livello globale dalla sensazione di un prossimo intervento congiunto delle grandi banche centrali. In Europa si attende, con ansia crescente, la richiesta di attivare lo scudo antispread da parte di Madrid. Ieri, sul listino della capitale, Bankia +24% ha preso il volo sulla prospettiva di una prossima iniezione di capitali (in arrivo dall’aticipo di 30 miliardi).

Ma l’attesa rischia di rivelarsi troppo lunga per i mercati su cui pesano:

1) Le affermazioni rilasciate dal presidente della Federal Reserve di Dallas, Richard Fisher: parlando della situazione economica mondiale con un giornalista di Bloomberg, Fisher ha detto che le banche centrali hanno già fatto tutto quello che era di loro competenza per stimolare la crescita, difficilmente si potrà andare oltre. La produttività non agricola è salita dell’1,6% sopra le attese degli economisti che prevedevano un incremento dell’1,3%.

2) I dati macro non positivi dell’Europa. In Germania a giugno esportazioni e produzione industriale hanno accusato un calo peggiore del previsto. Nel corso della giornata è arrivata anche la revisione al ribasso delle stime sul Pil da parte della Banca d’Inghilterra. L’euro si è indebolito nei confronti del dollaro a 1,236 da 1,239.

A Milano il caso di Borsa del giorno è Tod’s in rialzo del 10,3% dopo la presentazione dei dati del trimestre. Ferragamo ha guadagnato l’1,5% e Luxottica ha perso l’1,3%.

Banche in ordine sparso. Unicredit +1%, Intesa +0,8%,Banco Popolare +2,1%, Ubi Banca -1,6%, Mediobanca-0,3%.

Il fondo Blackrock detiene il 5,030% di Unipol che e ha acquisito la quota al di fuori dell’operazione di aumento di capitale. La comunicazione è arrivata ieri proprio quando Carlo Cimbri si accingeva a dar il via ai cantieri di lavoro per l’integrazione di Fonsai ed Unipol. Note meno liete per il consorzio di collocamento dell’inoptato di Fonsai. Il pool capitanato da Mediobanca è alla ricerca di uno o più partners propensi ad accollarsi una quota rilevante dello stock. La ricerca va fatta in tempi rapidi: l’asta per l’inoptato partirà il 20 agosto; il 5 settembre il board di Mediobanca esaminerà il caso Nagel e farà un primo bilancio dell’operazione.

Nel segmento delle utility sono scese Terna -1,3%, Snam -1,3% ed Atlantia -1%.

Mediaset ha perso il 3,3%, mentre Telecom Italia ha guadagnato il 2,6%.

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