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Le Borse europee aspettano le mosse di Draghi e Bce. Apple e Ibm frenano la corsa di Wall Street

I mercati europei aspettano di conoscere la sorte del Governo Draghi e le decisioni della Bce su tassi e scudo anti-spread – La forza del dollaro pesa sulle trimestrali americane

Le Borse europee aspettano le mosse di Draghi e  Bce. Apple e Ibm frenano la corsa di Wall Street

Il rally dell’Orso si è fermato ieri a Wall Street. Colpa della Mela (-2,1%), vittima di un report malandrino pubblicato da Bloomberg: Apple, si legge, sta riducendo il piano di espansione dell’organico in vista di un rallentamento della domanda provocato dalla recessione. Tagli del genere sono già stati anticipati da Meta ed Alphabet oltre che da Netflix, che stasera annuncerà i dati del trimestre. Ma a frenare la miniripresa del mercato Usa, convinto che la Fed limiterà l’aumento dei tassi a 75 punti, ci ha pensato soprattutto Ibm, punita nel dopo Borsa nonostante risultati migliori delle stime. Ma il super dollaro, ha ammesso Big Blue, peserà quest’anno per 3,5 miliardi di dollari di mancati ricavi, un pessimo segnale per le multinazionali a stelle e strisce.

La battuta d’arresto dei mercati Usa, in rosso nonostante la performance di Goldman Sachs, si riflette oggi sui future europei in vista di una seduta interlocutoria, in attesa di un “mercoledì da leoni”, per citare un vecchio cult movie, in cui si deciderà la sorte del governo Draghi, alla vigilia della riunione della Bce.

Future dell’Eurostoxx -0,5%

Il future dell’indice EuroStoxx 50 perde stamane lo 0,5%. L’euro dollaro, ieri in forte recupero a 1,014, stamattina è poco mosso a 1,0138. Lale Akoner, una delle strategist di BNY Mellon Investment Management ha detto a Bloomberg TV che il dollaro resterà alto fino alla fine dell’anno.

Sale Tokyo, deboli i listini cinesi

In Asia, il Nikkei di Tokyo è in rialzo 0,7%. La Bank of Japan, che si riunirà domani, potrebbe avviare, con prudenza, le prime misure a sostegno dello yen

Deboli l’Hang Seng di Hong Kong (-1%) e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (-0,8%). La Cina ha riportato ieri quasi settecento nuovi casi di Covid19, la cifra più alta da metà maggio. Le grandi sale giochi di Macao sono entrate ieri nella seconda settimana di chiusura per epidemia.

Le autorità di Pechino, di fronte alle proteste, hanno stabilito che la rata del mutuo non è dovuta in caso di mancata consegna della casa.

*Investitori in fuga dalla borsa indiana

Il Kospi di Seul è in calo dello 0,3%. Mumbai è sulla parità nel giorno del nuovo record negativo della rupia legato anche all’ uscita di liquidità dal mercato azionario: da inizio anno gli investitori esteri hanno ritirato quasi trenta miliardi di dollari.

Milano (+1,13%) scommette sul governo. Spread a 212

Seduta positiva ieri per i mercati del Vecchio Continente che hanno chiuso i battenti prima della frenata delle Borse Usa.

Milano (+1,13%) scommette su un epilogo positivo della situazione politica. Lo spread riparte da 212 punti base, con rendimenti in rialzo a +3,27% per il Btp decennale e +1,16% per il Bund di pari durata.

“L’Algeria è diventata il primo fornitore di gas del nostro Paese”, ha detto il premier Mario Draghi in visita ad Algeri. Firmati anche due accordi, 12 memorandum di intesa e un protocollo di cooperazione su temi relativi alle rinnovabili e alle grandi opere.

Meglio del previsto Goldman Sachs

Hanno chiuso in pallido rosso i listini Usa: Dow Jones -0,69%, S&P 500 -0,81%, Nasdaq -0,84%.

Nel secondo trimestre del 2022, Goldman Sachs ha registrato un utile di 2,9 miliardi di dollari, con un calo minore del previsto (-47%). Il fatturato si attesta a 11,86 miliardi di dollari, in calo del 23%.

Bank of America ha riportato un utile di 6,2 miliardi di dollari contro i 9,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso (-32%). I ricavi sono aumentati a 22,7 miliardi (+5,6%), oltre le previsioni.

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 2,97%, il biennale è a 3,15%. Lo spread tra le scadenze si è leggermente chiuso a -18 punti base, ma resta prevalente la previsione di recessione.

Petrolio in rialzo. Biden punta sul price cap.

Non ha prodotto grandi risultati, almeno all’apparenza, la missione di Joe Biden in Arabia Saudita. Il petrolio WTI tratta a 102 dollari il barile. Brent a 105,7 dollari. Il ministro dell’Energia dell’Iraq Ihsan ha affermato ieri in un’intervista che i prezzi resteranno intorno a questi livelli per parecchio tempo, anche per qualche anno. L’Opec+ torna a riunirsi il 3 agosto.

“Le discussioni sul price cap al petrolio della Russia continuano”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa, rispondendo a chi le chiedeva se il presidente americano Joe Biden avesse chiesto all’Arabia Saudita di interrompere l’acquisto di petrolio russo. “Ci sono conversazioni con alleati e partner del G7 sull’imposizione di un price cap e queste conversazioni vanno avanti”, ha sottolineato.

Titoli in evidenza: Moncler, Intesa, Leonardo

Moncler. Il Financial Times riporta che in Cina ci sono 41 città in lockdown, per un totale di 264 milioni di persone. Le chiusure dovrebbero avere un impatto sui consumi di prodotto di lusso.

Intesa Sanpaolo. Fondazione Cariplo ha aumentato la quota al 4,8% da 3,95%, con un investimento che sfiora i 350 milioni di euro. Al 15 luglio, la Banca ha acquistato lo 0,73% del capitale con il piano di buyback per controvalore 246,2 milioni di euro.

Leonardo. La Gran Bretagna ha reso noto che sta collaborando con Giappone e Italia, già suo partner, per il programma di caccia di prossima generazione; si prevede che l’analisi concettuale congiunta porterà a decisioni su partnership più approfondite entro la fine dell’anno. Citi alza il target da 11,1 a 15 euro e rafforza il Buy.

Brembo ha aumentato la partecipazione in Pirelli al 5,2% da 4,99% al primo luglio.

Saipem. Nell’aggiornamento Consob delle partecipazioni rilevanti, Ubs detiene il 5,7% per gestione risparmio all’11 luglio.

CNH Industrial. Bernstein ritocca il target price a 12 euro.

Stellantis. La società ha annunciato la chiusura della joint venture con GAC. Il nuovo partner potrebbe essere Geely, socio di maggioranza di Volvo.

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