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Le Borse brindano all’intesa sui dazi. Per Fca è il giorno del recupero

I listini europei brindano alla svolta annunciata sui commerci che però taglia fuori l’auto. Rimbalza la galassia Agnelli a Piazza Affari. Sale Telecom Italia, banche bene impostate. Saipem in vetta celebra le nuove commesse. Luxottica incassa il via libera cinese alla fusione con Essilor. Nekl lusso cade Moncler. Occhio allo spread e alla Bce

Le Borse brindano all’intesa sui dazi. Per Fca è il giorno del recupero

L’intesa tutt’altro che scontata sui dazi tra Donald Trump e il presidente della Ue Jean-Claude Juncker ha messo le ali alle Borse europee, compensando l’effetto della frana di Facebook (-24% nel dopo Borsa americano) dopo il warning sui profitti, visti in calo nei prossimi anni per l’impatto delle misure sulla privacy. L’obiettivo dei mercati intanto si è spostato sulla conferenza stampa del pomeriggio di Mario Draghi.

A Piazza Affari (+0,85%) l’indice rimbalza attorno a quota 21.800. Stesso guadagno per Parigi e Madrid. Più tonica Francoforte, la più sensibile alle sorti dell’automotive.

L’euro scambia al massimo di tre giorni sulla scia di un allentamento delle tensioni tra Ue e Usa sul fronte commerciale

Spread invariato a 235 punti in attesa delle decisioni della Bce. Il rendimento del decennale sale al 2,70%.Il Tesoro ha assegnato oggi 1,25 miliardi del Btp decennale indicizzato all’inflazione maggio 2028 a un rendimento dell’1,55% (contro 1,28% precedente) oltre al Ctz marzo 2020. Il rendimento del Bund tedesco si riporta oltre 0,40%.

Sale intanto la tensione sul fronte del petrolio. Il Brent sale di 75 centesimi a 74,67 dollari il barile, il Wti a 69,54 dollari il barile dopo lo stop da parte dell’Arabia Saudita delle forniture attraverso uno stretto strategico di Bab al Mandeb, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden, mentre le scorte statunitensi sono scese ai minimi da tre anni e mezzo. Su questa rotta nel 2016 transitavano circa 4,8 milioni di barili di greggio e prodotti raffinati al giorno, destinati all’Europa, gli Stati Uniti e Asia.

Saipem (+4,1%) si è portata sui massimi da 12 mesi grazie alla notizia di nuove commesse per 800 milioni di dollari ed alla omozione diEquita. Il broker ha invece tagliato Tenaris (-1,26%) a hold. Eni +0,30% alla vigilia del cda sui conti.

Brilla sui listini europei il settore auto (Stoxx +2,3%). A Francoforte Bmw sale del 3%, Daimler +2,4%, guida la corsa Volkswagen (+3,5%). A Piazza Affari va in scena il rimbalzo di Fiat Chrysler (+4%) dopo il tracollo di ieri. Ferrari +1,2%.

Trump ha annunciato ieri sera di aver raggiunto un’intesa con Juncker per “lavorare assieme verso l’obiettivo di zero dazi, zero barriere commerciali e zero sussidi su beni industriali che non siano auto”.

In particolare, saranno riviste le tariffe su acciaio e alluminio imposte all’inizio dell’anno. In cambio, l’Unione Europea s’impegna ad acquistare più soia (per compensare le perdite causate dalla contemporanea guerra dei dazi scatenata con la Cina) e più gas naturale liquefatto americano.

Rimbalza anche Stm (+2,1%) dopo la frana (-8,8%) dopo i conti pur positivi del trimestre.

Ancora consensi per Telecom (+1%) dopo le indicazioni confortanti dell’ad Amos Genish. Mediaset+1,2%. Ieri a Borsa chiusa, la controllata Mediaset Espana ha archiviato il primo semestre con ricavi, margini e utile in calo.

Banche bene impostate. Ubi+1,7%, Intesa +0,3%, Unicredit +1,1%.

Nel lusso piovono le vendite su Moncler (-6,8%). Jefferies alza il target a 40 euro dopo la trimestrale: conti ottimi, ma già scontati secondo alcuni analisti.

Sale Luxottica (+3%). Le autorità antitrust cinesi hanno dato il via libera alla fusione tra Essilor e Luxottica. La notizia, giunta da Pechino, è stata riferita dal presidente e ceo di Essilor, Hubert Sagnieres nel corso della conference call con gli analisti sui conti semestrali del gruppo francese. La Cina ha peraltro posto delle condizioni al via libera. Le due società sono ora in attesa dell’ultima autorizzazione necessaria, quello dell’autorità anti-trust turca.

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