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Le banche trainano una Borsa prudente: Milano la migliore

In una giornata influenzata dalla chiusura di Wall Street e dalla frenata dell’Asia, i listini si affidano alle banche. Bene le assicurazioni. Sale Pirelli – Vertice Opec bloccato

Le banche trainano una Borsa prudente: Milano la migliore

Piazza Affari chiude regina in Europa, con un rialzo dello 0,63% (a 25.441 punti), grazie agli acquisti sulle banche. A infondere ottimismo al listino milanese contribuisce l’indice del settore servizi nel mese di giugno, che ha superato ampiamente le previsioni degli esperti, benché la variante Delta del nuovo coronavirus risulti sempre più minacciosa e la Cina abbia registrato una frenata del terziario il mese scorso proprio a causa di un focolaio di Covid 19 nel Guandong.

L’ansia da pandemia ha pesato inoltre sulle azioni giapponesi, con il Nikkei che è sceso dello 0,6% al minimo di due settimane a seguito di un’impennata delle infezioni a Tokyo, mentre si avvicinano le Olimpiadi. Intanto il ministro della sanità Olivier Veran ha avvertito che la Francia potrebbe essere diretta verso una quarta ondata della pandemia a causa della stessa variante e da Israele arriva la notizia che il vaccino Pfizer, dopo due osi, protegge da questa mutazione solo nel 64% dei casi. 

In questo contesto e senza la bussola di Wall Street, chiusa per festività, sono più cauti gli altri listini continentali: Francoforte +0,07%; Amsterdam +0,06%; Parigi +0,22%; Madrid +0,45%; Londra +0,58%. Fra le materie prime rimane sotto i riflettori il petrolio nell’attesa delle decisioni dell’Opec+. Il Brent, consegna settembre 2021, sta risalendo e al momento tratta a 76,82 dollari al barile (+0,85%). Si muove in lieve progresso l’oro spot, che prezza vicino a 1791 dollari l’oncia (+0,2%%). Sul mercato valutario è poco mosso il dollaro, dopo i dati sul lavoro usciti venerdì che sembrano allontanare il rischio di imminente tapering da parte della Federal Reserve. L’euro cambia con il biglietto verde in zona 1,865.

A vivacizzare l’atmosfera è l’indice Pmi composito dell’Eurozona, nella lettura finale di giugno, che si attesta a 59,5 punti dai 57,1 di maggio. Il dato è al di sopra del preliminare e del consenso di 59,2 punti. L’indice finale relativo al settore dei servizi sale a 58,3 punti rispetto ai 55,2 del mese precedente, al di sopra dei 58 del preliminare e del consenso degli economisti. In Italia la lettura del Pmi servizi si porta a 56,7 punti dai 53,1 di maggio, sopra le attese di 55,8 punti. Si tratta del ritmo espansivo più brillante dal 2018. Secondo il ministro Daniele Franco possiamo essere moderatamente positivi. “Ora che l’economia sta recuperando dagli abissi della recessione possiamo guardare con cauto ottimismo al futuro e porne le fondamenta – ha detto intervenendo al dialogo B20-G20 – accelerare una crescita sostenibile e inclusiva”. L’obiettivo è “raggiungere il nostro potenziale di crescita e rendere la crescita più resiliente”.

In Piazza Affari è Mediobanca, +2,42%, che oggi veste la maglia rosa, grazie all’appeal innescato dal nuovo rafforzamento nel capitale della Delfin di Leonardo Del Vecchio ormai vicina al suo obiettivo di salita al 20% del capitale. Tra le ipotesi giornalistiche, dopo il nuovo blitz, c’è una possibile fusione con Banca Mediolanum (piatta), oggetto di un recente report degli analisti di Citi e un’integrazione con Unicredit (+1,74%), che potrebbe piacere a Del Vecchio. Sono in rialzo Banco Bpm +1,62%; Intesa +1,41%. Bene Poste +1,43%; Pirelli +1,48%; Stellantis +1,4%. La maglia nera spetta a Hera, -2,64%, penalizzata dallo stecca cedola di 11 centesimi per azione. Perdono Amplifon -0,91%; Moncler -0,94%; Diasorin -1,07%.

I movimenti più vivaci si registrano fuori dal maniere principale. In particolare Reno De Medici sale del 3,86%, in scia all’annuncio che la maggioranza assoluta del capitale passerà nelle mani dei fondi legati ad Apollo Global Management. La società di private equity, infatti, ha sottoscritto i contratti definitivi per l’acquisto di una partecipazione di maggioranza di circa il 67% del capitale di Rdm dai suoi due maggiori azionisti, ossia Cascades e Caisse de depot et placement du Quebec, a un prezzo di 1,45 euro per azione (pari a un premio del 24% rispetto al valore medio ponderato per i volumi scambiati negli ultimi 90 giorni), per un esborso complessivo di oltre 365 milioni. Il perfezionamento dell’operazione, che è soggetto al verificarsi di alcune condizioni sospensive, è previsto entro il terzo trimestre del 2021. Poi i fondi Apollo promuoveranno un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni residue finalizzata al delisting della società. Gli attivissimi fondi Apollo hanno fatto incursione anche a Londra, dove stanno preparando un’offerta per i supermercati Morrisons, che nel weekend hanno accettato l’offerta da 6,3 miliardi di sterline della cordata guidata da Fortress Investment Group.

Fra i titoli del calcio di Piazza Affari si mette ancora in luce la Roma, +10,63%, in continua festa per l’arrivo in panchina di Josè Mourinho che, secondo Repubblica, starebbe provando a coinvolgere nel progetto giallorosso l’esterno sinistro del Real Madrid Marcelo, mentre sulla stampa si rincorrono le ipotesi sulla nuova area in cui la società punta a costruire lo stadio di proprietà, dopo l’abbandono del progetto dell’impianto a Tor di Valle.

Tra i titoli petroliferi compie un balzo Maire Tecnimont, +3,92%, con l’annuncio di un contratto Epcc da 170 milioni di dollari con Indian Oil Corporation Limited per la realizzazione di un nuovo impianto di polipropilene e della relativa sezione per la logistica del prodotto in India. La chiusura è lievemente positiva sul secondario, con lo spread tra decennale Italiano e tedesco che scende a 105 punti base e il tasso del Btp a +0,8%. 

Dalle statistiche rese note oggi dalla banca centrale europea emerge che, nel mese di giugno, gli acquisti netti di Btp fatti dalla Bce in ambito Qe sono stati negativi per 3,69 miliardi di euro contro i +0,585 miliardi del mese precedente. Il totale dei Btp acquistati dalla Bce dall’inizio del programma si attesta così a 421,64 miliardi. Nello stesso mese, la Bce ha acquistato bund tedeschi per 4 miliardi (a 609,44 miliardi), Bonos spagnoli per 2,74 miliardi (a 301,76 miliardi) e titoli di stato francesi per 5,10 miliardi (a 496,90 miliardi).

Nel corso dell’ultima settimana, la Bce ha realizzato acquisti netti nell’ambito del programma Pepp per 15,73 miliardi (contro 24,31 miliardi una settimana fa) a quota 1.185,67 miliardi. Per quanto riguarda il programma di quantitative easing, gli acquisti netti di titoli di Stato sono stati negativi per 2,58 miliardi (da +7,61 miliardi) a 2.419,82 miliardi, mentre gli acquisti di bond societari si sono attestati a 0,453 miliardi (da +0,174 miliardi) a 282,420 miliardi. Nel periodo, infine, gli acquisti di covered bond sono stati pari a 43 milioni (da 163) a 292,175 miliardi, mentre quelli di Abs sono stati positivi per 76 milioni (da -363) a 28,213 miliardi.

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