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Le banche riportano Piazza Affari all’inferno (-1,5%)

Mps perde il 10% ma anche le altre maggiori banche chiudono la giornata di Borsa in profondo rosso e trascinano Piazza Affari al ribasso (-1,5%), anche se il FtseMib tiene la frontiera dei 17mila pb – In controtendenza il balzo di Sts, di Telecom Italia, di A2a, di Buzzi e di Azimut – Male tutti i listini eruopei, tranne Francofrte – Apertura negativa anche a Wall Street

Le banche riportano Piazza Affari all’inferno (-1,5%)

Una nuova ondata di vendite colpisce le banche. Il comparto soffre in tutta Europa e in Italia, dove pesa particolarmente sull’indice, nel pomeriggio trascina il Ftse Mib in calo dell’1,53%. Giù anche Londra -0,97% mentre Parigi e Francoforte chiudono al rialzo rispettivamente dello 0,15% e dello 0,92%. 

Continua la volatilità sui listini influenzati anche dall’andamento negativo di Wall Street su cui pesa la frenata del rimbalzo del petrolio, dopo la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte che sono salite di 2,147 milioni di barili  a 504,105 milioni. 

Dopo una mattinata in deciso rialzo in scia alle attese per un accordo sulla produzione, il greggio Wti ha rallentato la corsa e alla chiusura dei mercati europei saliva dello 0,68% a 30,87 dollari al barile. 

Oggi i mercati guardano anche al Consiglio europeo che ha sul tavolo la questione migranti e il nodo Brexit e che si concluderà domani mattina.”Come sapete siamo nel pieno di un negoziato ancora molto difficile e sensibile sulla questione britannica. Una sola cosa e’ chiara: questo è un vertice da ‘o la va o la spacca’, non ci sono dubbi”, ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, arrivando nella sede del Vertice Ue.

In mattinata l’Ocse ha rivisto al ribasso le stime di Pil della zona euro a +1,4% per il 2016 (0,4 punti in meno rispetto alle stime dello scorso novembre) e a +1,7% nel 2017 (-0,2 punti). “L’Europa deve accelerare sulle azioni comuni”, ritrovare se stessa e “parlare con una voce sola”, sottolinea il rapporto, evidenziando la lentezza delle riforme soprattutto sul fronte del mercato unico. Giù anche le stime sull’Italia che per il 2016 indicano una crescita dell’1% dall’1,4%.Lo spread Btp-bund si attesta in leggera risalita a 135 punti base e rendimento all’1,57%.

Negli Usa sono il superindice dell’economia americana è sceso in gennaio dello 0,2% rispetto al mese precedente, in linea con le attese degli analisti, a causa soprattutto dei forti declini dei titoli azionari. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione  sono calate di 7mila unità a quota 262mila nel corso dell’ultima settimana, molto meglio delle attese degli esperti che si attendevano invece una crescita di 6mila unità. L’indice delle attività manifatturiere della Fed di Filadelfia è migliorato a -2,8 punti in febbraio dai -3,5 punti del mese precedente, leggermente meglio delle attese. 

Leggermente sotto la parità gli indici azionari: Dow Jones -0,14% e S&P500 -0,31%. Il cambio euro dollaro cede lo 0,3% a 1,1093 mentre l’oro continua la risalita in rialzo dello 0,83% a 1218,49 dollari l’oncia.

Sul fronte corporate le vendite colpiscono Wal-Mart dopo le indicazioni sul 2016. In luce Ibm che ha acquisito un centro dati sul cloud per 2,6 miliardi di dollari.

A Piazza Affari in fondo al Ftse Mib le banche: Mps -10,09%, Bpm -6,45%, Unicredit -5,54%, Ubi -5,52%, Banco Popolare -5,51%.

In controtendenza in vetta al Ftse Mib Stm +5,20%, Buzzi Unicem +3,94%, Telecom Italia +3,87%, promossa a buy da Bank of America, A2a +3,5% che beneficia del giudizio buy di Goldman Sachs, e Azimut +2,87%.

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