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Le banche centrali sostengono le Borse e la Fed riversa nuova liquidità

Nuova iniezione di 75 miliardi della Fed sul mercato obbligazionario e Wall Street va a caccia di nuovi record – D-day per Carige e il fondo Peninsula salva Mediaset

Le banche centrali sostengono le Borse e la Fed riversa nuova liquidità

E tre. La Federal Reserve è di nuovo scesa in campo per garantire al mercato obbligazionario la liquidità con una nuova iniezione di 75 miliardi di dollari e così far fronte ai picchi richieste che hanno spinto all’insù i Fed fund. Difficile valutare a caldo le dimensioni e la profondità del fenomeno amplificato dalle esigenze del Tesoro Usa. Ma, in linea generale, va rilevato che la Banca centrale è tornata a fornire liquidità con operazioni di Quantitative Easing. Anche questo, assieme alle indicazioni colomba in arrivo dalle banche centrali (fa eccezione solo la Norvegia che ha alzato i tassi), ha rassicurato i mercati.

LA FED IN CAMPO SUL MERCATO, VERSO UN NUOVO TAGLIO

Wall Street va oggi a caccia di un nuovo record storico, già sfiorato ieri: l’indice S&P 500 si è fermato a3.006,79 a meno di un punto dal nuovo massimo. In lieve calo il Dow Jones. Nasdaq +0,07%.

Sale Microsoft (+1,8%), sostenuta dall’annuncio di un buy back di 40 miliardi ma Apple -0,8%.

Il mercato al 50% prevede un nuovo taglio dei tassi ad ottobre.

CINA/USA, LA TRATTATIVA TORNA NEL VIVO

Archiviato per ora il dossier delle banche centrali torna d’attualità il negoziato tra Cina e Stati Uniti.

Oggi a Washington si chiuderanno i colloqui preparatori all’incontro ufficiale dei primi di ottobre, il primo dopo due mesi di interruzione. Reuters ha scritto che le due delegazioni si stanno confrontando soprattutto sull’interscambio di prodotti agricoli, mentre sarebbe stato accantonato, il tema spinoso della violazione dei brevetti, quello dove le distanze sono più ampie.

Nell’attesa le Borse dell’Asia sono quasi tutte in rialzo. La Borsa del Giappone è in rialzo dello 0,5%, quella di Hong Kong è piatta, quella della Corea del Sud guadagna lo 0,4%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sale dello 0,2%.

PECHINO TAGLIA ANCORA, BRENT IN RIPRESA

Si apprezzano, di poco, le principali valute dell’Asia. Lo yuan cinese tratta a 7,087 su dollaro. La Banca del Popolo cinese stanotte ha annunciato un taglio del tasso di interesse di riferimento di 5 punti base, a 4,20%.

Il petrolio Brent è in rialzo dello 0,3% a 64,6 dollari il barile, ieri +1,2%.

LA STERLINA SCENDE AI MIMIMI DA MAGGIO

I future sulle borse europee stamane sono piatti prima dell’apertura.

In modesto rialzo a 1,105 il rapporto euro/dollaro. L’euro sterlina si è portato stanotte sui minimi da maggio, a 0,881.

Il premier dell’Irlanda, Leo Varadkar, ha annunciato un nuovo incontro con Boris Johnson per affrontare il tema della frontiera dell’Irlanda del Nord il macigno che blocca un accordo sulla Brexit.

IL CREDIT SUISSE FARÀ PAGARE I DEPOSITI AI GRANDI CLIENTI

Il taglio dei tassi praticato dalla Fed ha prolungato in Europa gli effetti della manovra della Bce nel giorno in cui hanno preso il via i nuovi prestiti erogati dalla banca centrale agli istituti. A Francoforte sono arrivate richieste da parte di 28 aziende (contro 474 dell’ultima operazione di questo tipo) per 3,4 miliardi di euro, molto meno delle previsioni che oscillavano tra i 20 e i 100 miliardi nonostante l’operazione prevedesse un ulteriore sconto rispetto alle condizioni soft per i prestiti oltre una certa soglia, potendo salire fino a -0,50% che è il nuovo tasso sui depositi. Più che la provvista di nuovo denaro a preoccupare gli istituti sono del resto le condizioni troppo generose dell’offerta. La conferma è arrivata con le nuove misure presentate dalla Banca Nazionale della Svizzera per contrastare gli effetti dei tassi sottozero (oggi -0,75%). Intanto Bloomberg riferisce che il Crédit Suisse si accinge a trasferire sui clienti con depositi sopra il milione di franchi gli interessi negativo. In questa cornice i mercati azionari trovano l’ossigeno necessario per riprendere la via del rialzo.

L’OCSE PREVEDE CRESCITA ZERO PER L’ITALIA

Piazza Affari +0,82% è tornata oltre la soglia dei22 mila punti a quota 22.82. Per l’Italia l’Ocse prevede una crescita pari zero nel 2019 (invariato rispetto a maggio) e dello 0,4% nel 2020 (-0,2 punti sull’Outlook precedente). Dati rivisti al ribasso anche per la zona euro, con una crescita all’1% nel 2019 (-0,1 punti rispetto a maggio) e 1,1% nel 2020 (-0,4 punti rispetto a maggio).

Positivi anche gli altri listini: Parigi +0,68 superata di slancio da Madrid +1,14%.

BERLINO OGGI VARA GLI INVESTIMENTI AMBIENTALI

Francoforte (+0,55%) attende oggi il varo dei bond verdi emessi dal governo di Berlino: fino a 100 miliardi attraverso un meccanismo escogitato per evitare che i prestiti vengano conteggiati nel bilancio federale infrangendo così il vincolo del “debito zero”. Un destino ben diverso dagli incentivi italiani fermato dal Tesoro per problemi di copertura.

ROMA ALZA IL GOLDEN POWER SU PIAZZA AFFARI

Londra +0,61%. La Banca d’Inghilterra ha lasciato i tassi invariati ma per la prima volta ha sottolineato nel dettaglio i danni che deriverebbero in caso di un rinvio dell’addio di Londra dal blocco, dopo che il parlamento ha votato per chiedere al premier Boris Johnson di posticipare la Brexit se non riuscisse a giungere a un’intesa con Bruxelles a breve.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge con misure a protezione di infrastrutture strategiche come Borsa Italiana, Il provvedimento rende effettivo il golden power su Piazza Affari, che fa parte del London Stock Exchange, oggetto di una proposta di acquisto non sollecitata da parte di Hong Kong Exchange.

Seduta poco mossa per i titoli di Stato. Sul secondario il tasso del decennale italiano è in lieve ripresa a 0,88% e lo spread fra Btp e Bund si allarga a 139 punti base (+0,81%).

I dati di Banca d’Italia confermano la corsa estiva degli investitori ai rendimenti garantiti dal Tesoro: a luglio gli investitori esteri hanno acquisito titoli italiani per 30,1 miliardi, di cui 19,1 hanno riguardato Btp e Cct.

MEDIOBANCA, DEL VECCHIO PUNTA ALLA GEVORNANCE

Sono state le banche il motore dei rialzi di Piazza Affari. Sensibili i rimbalzi di Ubi (+4,58%), Bper (+4,37%) e di Unicredit e Banca Bpm (entrambe +2,27%). Sale ma meno anche Mediobanca (+1,19%). Generali +2,2%, vero oggetto dei desideri di Leonardo Del Vecchio. Secondo le voci, Leonardo Del Vecchio punta al 10% di piazzetta Cuccia, partendo dall’attuale 6,94%, in modo da entrare nella gestione della società. Probabile la presentazione di una propria lista di consiglieri d’amministrazione, gradita ad Unicredit e dalla famiglia Benetton.

D DAY PER CARIGE, PENINSULA APPOGGIA MEDIASET

Giornata decisiva per Carige, appesa alle decisioni della famiglia Malacalza. Se l’azionista principale dirà no in assemblea al piano di salvataggio concordato con Francoforte non resterà che un intervento sul modello di quello adottato per le banche venete. Stavolta il cavaliere bianco sarebbe Unicredit.  

Recuperano, dopo il rito al bersaglio degli ultimi giorni, sia Moncler (+2,3%) che Prysmian (+1,63%), che ha completato con successo le operazioni di posa sottomarina per le interconnessioni tra le isole di Evia, Andros e Tinos.

Nella scuderia dei titoli presenti nel portafoglio di Tip, la finanziaria di Gianni Tamburi, luccica Oviesse (+8,01%) alla vigilia della riunione sui conti.

Stabile Mediaset a 2,74 euro a ridosso dei valori di recesso. A soccorso dell’operazione di fusione transfrontaliera, messa a rischio dal no di Vivendi, è intervenuto il fondo Peninsula impegnandosi ad acquistare fino ad un massimo di 355 milioni di azioni (il 24,9%) della newco olandese MediaforEurope

Denaro invece Telecom Italia (+2,12%): la controllata brasiliana sta trattando l’acquisto della rete della concorrente Oì.

VOLA AUTOGRILL, SCOSSA ELETTRICA PER FCA

Brilla Autogrill (+4,92%): Equita stima che i ricavi di luglio-agosto siano saliti a circa 926 milioni di euro, in crescita di

circa il 4% e scrive che le azioni registrano un rapporto prezzo utili inferiore a quello dei concorrenti.

Fiat Chrysler (+0,08%) incurante dei problemi che frenano il varo degli incentivi verdi, accelera sulla strada dell’elettrico. Ieri è stato siglato un accordo con Terna -0,28% per sperimentare su una flotta di 700 auto la tecnologia ‘vehicle-to-grid’(V2G), che permetterà alla rete elettrica di sfruttare l’energia immagazzinata nella batteria delle macchine e fronteggiare i picchi di domanda. Il memorandum con Terna prevede il collaudo di una tecnologia che consenta ai veicoli elettrici d’interagire con la rete, attraverso le colonnine di ricarica. L’infrastruttura V2G sarà realizzata nello stabilimento Fca di Mirafiori.

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