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Latte e vongole: vittoria del Made in Italy sulla Ue

Occhio alle etichette: l’Unione Europea non si opporrà alla richiesta italiana di indicare obbligatoriamente il Paese d’origine di latte e derivati – Buone notizie anche per i pescatori: la Ue ha accettato la riduzione da 25 a 22 millimetri della taglia delle vongole.

Una grande giornata per i prodotti più tipici del made in Italy, ovvero quelli che finiscono sulle nostre tavole. Dall’Ue, infatti, arrivano ottime notizie sia sul fronte del Latte, che avrà una nuova etichetta che riporta l’esatta origine del prodotto, che sul fronte delle vongole, la cui taglia accettabile è stata ridotta da 25 a 22 millimetri, un provvedimento molto importante per i pescatori di molluschi, in particolar modo nell’Adriatico.

Latte
Via libera dell’Unione europea alla richiesta italiana di indicare obbligatoriamente sull’etichetta dei prodotti l’origine del latte e dei suoi derivati. La notizia apre il forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Cernobbio e rappresenta un risultato storico per i produttori nostrani.

Per la verità, per l’ufficialità bisognerà attendere la mezzanotte di questa sera, ma è altamente improbabile che la Commissione sollevi obiezioni nelle ultime ore rispetto alla scadenza dei tre mesi di “silenzio assenso”. Si tratterebbe, dunque, soltanto di una formalità.

Per l’occasione, a Cernobbio la Coldiretti ha presentato in anteprima le confezioni di latte, burro e mozzarella dotate delle “nuove etichette per aiutare i consumatori a scegliere”. Il provvedimento era stato annunciato e voluto dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano.

Il nulla osta dell’Ue, secondo il ministro Martina, rappresenta “una tappa storica per il mondo dei produttori e degli allevatori” e un passo “necessario per garantire sempre di più e sempre meglio i nostri allevatori in questo momento molto difficile per la crisi del latte che sta vivendo tutta l’Europa”.

D’ora in poi, dunque, l’origine del latte verrà indicata in etichetta, con la segnalazione del “paese di mungitura”, del “paese di condizionamento”, del “paese di trasformazione”. Se ogni passaggio viene svolto nello stesso Paese, invece, basterà la dicitura “Origine del latte: nome del paese”. Se le diverse fasi produttive avvengono in luoghi differenti, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate, a seconda del tipo d’operazione, le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE”, “latte condizionato in Paesi UE”, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Stesso discorso per i paesi non-Ue.

Per ribadire l’importanza del provvedimento, la Coldiretti cita una consultazione online del Ministero delle Politiche agricole, secondo cui il 95% dei votanti ritiene molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%).

Secondo le stime dell’associazione, “Il provvedimento salva 120mila posti di lavoro nell’attività di allevamento da latte che generano lungo la filiera un fatturato di 28 miliardi che è la voce più importante dell’agroalimentare italiano dal punto di vista economico, ma anche da quello dell’immagine del Made in Italy. La scelta di trasparenza fatta in Italia è importante per essere piu’ forti anche nella lotta all’agropirateria internazionale sui mercati esteri dove i formaggi Made in Italy hanno fatturato ben 2,3 miliardi (+5%) nel 2015″. L’entrata in vigore della nuova etichetta è prevista per il primo gennaio 2017.

Vongole
Buone notizie, come detto, anche sul fronte delle vongole. La Commissione europea ha ufficialmente, “adottato un atto delegato che stabilisce un piano di gestione dei molluschi nelle acque italiane”, riducendo la taglia accettabile “da 25 a 22 millimetri per un periodo di tre anni a partire dal gennaio 2017“, come annunciato da Enrico Brivio, portavoce del commissario Ue alla pesca Karmenu Vella.

Si chiude, in questa maniera, una lunga disputa, per la gioia del settore ittico italiano. “Potrebbe sembrare solo una questione di millimetri – spiega Brivio – ma è in realtà importante per molti pescatori del mare Adriatico (dove le vongole sono mediamente più piccole, ndr), che hanno dovuto pagare delle multe per aver pescato delle vongole sotto misura. Abbiamo tenuto conto delle raccomandazioni proposte dall’Italia e valutate dagli scienziati che assicureranno un futuro economicamente sostenibile per i pescatori italiani”.

Lo scontro sulle vongole tra Bruxelles e i pescatori italiani durava da anni e si è risolto con quella che, dalle parti di Coldiretti Impresapesca, viene ritenuta una grande vittoria: il via libera della commissione, secondo l’associazione, salva uno dei piatti tipici della nostra cucina, alla luce anche dei cambiamenti climatici che hanno reso più piccole le vongole negli ultimi anni.

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