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L’Argentina spaventa i mercati, sull’Italia l’incognita elettorale

L’Argentina è la nuova mina vagante dei mercati: dopo Wall Street cade anche l’Asia – Oro alle stelle – L’incertezza politica domina Piazza Affari

L’Argentina spaventa i mercati, sull’Italia l’incognita elettorale

Il petrolio WTI tratta a 54,7 dollari il barile, +0,5%. I titoli che soffrono di più sono i petroliferi: Tenaris -3,24%; Saipem -2,44% ieri. Il primo, in particolare, paga l’esposizione della società al mercato argentino.

Dall’Argentina ad Hong Kong irrompono, come spesso capita ad agosto, le crisi solo all’apparenza locali che testimoniano la fragilità del quadro globale, già infiacchito dall’interminabile ed inconcludente guerra dei dazi e dalla Brexit.

LA RABBIA DEI CINESI CONTRO DONATELLA VERSACE

A farne le spese, tra gli altri, è Donatella Versace, che ieri si è profondamente scusata per una T-shirt in cui, accanto a “Pechino-Cina” figura quello di Hong Kong-Hong Kong e di “Macau-Macau” trattate come stati indipendenti. Scuse rifiutate e titolo Capri (la holding di Michael Kors che detiene la griffe Versace) giù del 9% a Wall Street. Intanto i dimostranti hanno ieri occupato l’aeroporto dell’ex colonia britannica, oggi tornato, si fa per dire, alla normalità.

BUENOS AIRES TORNA A FAR PAURA

La situazione economica drammatica dell’Argentina (disoccupazione al 35%) è invece all’origine del tracollo alle elezioni primarie del presidente Mauricio Macri. Immediata la reazione dei mercati, convinti probabilmente non a torto che il ritorno alla Casa Rosada dei peronisti di Alberto Fernandez, spalleggiato dall’ex presidente Cristina Kirchner, significherebbe la denuncia dell’accordo siglato con l’Fmi. Brutale la reazione della Borsa: -48%, un record assoluto per la finanza mondiale: Il peso è sceso ieri del 34% a 58 sul dollaro, per poi ritracciare a 53 dopo le deboli rassicurazioni del probabile nuovo presidente: non ci sarà default, ha detto Fernandez, aggiungendo però che il debito è “troppo alto”.

TENARIS NEL MIRINO, SOFFRONO PIRELLI, CNH E SALINI

In forte ribasso ieri Tenaris (-3,4%) che ha in Argentina circa un quinto della sua capacità produttiva. La svalutazione del peso, in termini di mera contabilità, ha un effetto positivo, in quanto i costi delle sue aziende localizzate nel Paese sono espressi in valuta locale. Ma la crisi finanziaria, se dovesse diventare anche economica, avrebbe una ricaduta negativa sugli investimenti nello sviluppo delle attività petrolifere in Argentina.
Altre società, tra le quotate a Piazza Affari, esposte all’Argentina sono Pirelli, Cnh Industrial e Salini Impregilo.

TOKYO -1,3%. STABILE LO YUAN

I mercati registrano le novità con crescente preoccupazione.

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in calo dell’1%. Il Nikkei di Tokyo, ieri chiuso per festività, perde l’1,3%. Kospi di Seul -0,7%. Ftse Strait Times di Singapore -0,8%.

La Borsa di Hong Kong scende dell’1,8% anche se il parziale placarsi delle dimostrazioni intorno all’aeroporto ha permesso oggi la riapertura dello scalo. Le proteste sono arrivate alla decima settimana, le autorità politiche, ieri per la prima volta hanno affermato che si vedono segni di “terrorismo”. Stamane la tv cinese ha diffuso immagini di mezzi blindati in marcia da Shenzhen verso il confine dell’ex colonia britannica.

Lo yuan si muove poco, a 7,06 sul dollaro. La Banca centrale ha fissato il valore di oscillazione di riferimento a 7,032, leggermente sopra il valore di ieri, ma più sotto delle aspettative dei trader.
Si deprezzano il dollaro di Taiwan, lo won della Corea, il ringgit della Malesia ed altre valute dell’area. 
Il cross dollaro yen, sceso stanotte sui minimi da inizio anno a 105,3, rimbalza a 105,5 (+0,2%).

CADE LA BORSA USA, NUOVO COLOSSO NEI MEDIA

Ieri sera Wall Street ha chiuso in profondo rosso: Dow Jones -1,49%, S&P 500 -1,23%, Nasdaq -1,2%.

Tutte giù le banche: Bank of America -2,4%.

In questo frangente BlackRock si dà alla moda. Il colosso finanziario newyorkese ha investito 870milioni in Authentic Brands, che possiede diversi marchi di abbigliamento, atletica e intrattenimento. 

Un’altra operazione è quella fra CBS (-1,5%) e Viacom (-2%). Secondo il Wall Street Journal, le due società che risalgono al magnate Sumner Redstone sarebbero vicine a un accordo di fusione con l’obiettivo di creare un nuovo colosso nel settore dell’intrattenimento. 

ARAMCO COMPRA IL 20% DI RELIANCE IN INDIA

Il petrolio Brent si muove poco a 58,5 dollari il barile. Ieri Aramco, il colosso saudita, ha annunciato l’acquisto del 20% di Reliance, il principale raffinatore dell’India.

PARTENZA PIATTA PER L’EUROPA

I future sulle borse europee sono piatti prima dell’apertura.

In un quadro globale così agitato i mercati europei hanno vissuto ieri, dopo un avvio speranzoso, una seduta all’insegna dell’incertezza, anche per le incognite della situazione italiana in costante evoluzione, ora dopo ora. Anche il Vecchio Continente contribuisce così alla corsa dei beni rifugio.

Mai così in alto l’oro, salito ai un massimo a 1.517 dollari.

Arriva una nuova ondata di acquisti sulle obbligazioni. Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso di 6 punti base a 1,68%, nuovo minimo da fine 2016.

Arriva dalla Danimarca la notizia che la terza banca del Paese ha deciso di fare prestiti a tassi negativo.

PIAZZA AFFARI FALLISCE IL RIMBALZO

Dopo un avvio promettente Piazza Affari si è sgonfiata. L’indice cede lo 0,3% e scende a 20.268 punti, aggravando il bilancio delle perdite, dopo il tonfo di venerdì.

In rosso anche gli altri mercati: Francoforte -0,13% in attesa dei dati del secondo trimestre in uscita domani; Parigi -0,33%; Madrid -0,92%; Londra -0,33%.

SPREAD A 234

Il Btp ha chiuso la seduta in terreno positivo dopo lo scampato pericolo di un downgrade da parte dell’agenzia di rating Fitch. Gli operatori scommettono che le elezioni non saranno così vicine come chiede la Lega.

In chiusura lo spread tra Btp e Bund a dieci anni è a 234 punti base dai 233 in avvio e dai 241 di venerdì.  

Il tasso del decennale si è attestato in area 1,74% dopo aver chiuso venerdì a 1,83%.

CAMPARI E FERRARI PROTEGGONO PIAZZA AFFARI

Piazza Affari, come sempre capita nei momenti più difficili, si rivolge a Campari (+2,9%) il titolo difensivo per eccellenza.

Avanza anche Ferrari (+1,28%) benchmark del lusso made in Italy. Invariata Fiat Chrysler.

Sale anche Buzzi Unicem (+0,7%), sostenuta anche da JP Morgan, che aumenta il target a 21 da 20 euro.

BANCARI PIATTI, SOFFRE ATLANTIA

Perde smalto Atlantia (-1,1%), trattata ormai alla stregua di una put sul futuro del governo. In calo del 4,4% anche Salini Impregilo a fronte di possibili ostacoli al Progetto Italia nel settore costruzioni.

Bancari sotto stretta osservazione a causa dell’effetto rischio sovrano anche se oggi, con uno spread in calo a 234 punti rispetto ai 241 di venerdì, le vendite sono limitate. L’indice del settore cede l’1,6% sostanzialmente allineato al paniere delle banche europee dove spicca il nuovo minimo storico di Commerzbank (-4%, a 5,04 euro). Bper e Intesa Sanpaolo perdono attorno al 2% e Unicredit l’1,45%. In controtendenza Mps sale dell’1,3% circa.

In modesto recupero Poste Italiane (+1,2%) dopo le forti perdite accusate venerdì.

Enel (+0,6%) sta trattando la cessione di circa la metà della sua quota in Open Fiber ad un consorzio di fondi, secondo quanto riferito da Bloomberg. Nel quadro si inserisce anche Tim (-0,5%) pronta a rilevare una quota rilevante in Open Fiber da Cassa Depositi e Prestiti.

CROLLANO GLI EDITORIALI, GEDI AI MINIMI

Nel resto del listino da segnalare il crollo degli editoriali. Rcs Mediagroup cade del 7%, al minimo degli ultimi due anni. Gedi -5,3%, al valore più basso di sempre.

Prende il volo all’Aim Confinvest (+6,70%), leader del mercato dell’oro monetato.

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