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L’Ape volontaria slitta al 2018: il Governo pensa a una proroga

Il decreto è ancora in mano alla Corte dei Conti e non si sa quando approderà in Gazzetta Ufficiale – I passi successivi sono le convenzioni con Abi e Ania per tassi d’interesse e premi, poi toccherà alle istruzioni Inps – Un anno di sperimentazione ormai è perso ma il Governo pensa a una proroga di 12 mesi

Ape volontaria a rischio per quest’anno. Il decreto attuativo firmato lo scorso 4 dicembre dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, non è ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale. È ancora all’esame della Corte dei Conti e – secondo quanto scrive oggi Il Sole 24 Ore – nessuno dei tecnici “vicini al dossier se la sente di fare un’ipotesi sui tempi della sua pubblicazione”.

Ma non è questo il solo passo da compiere per rendere operativa l’Ape volontaria. Restano da chiudere anche le convenzioni con Abi e Ania per stabilire tassi d’interesse e premi assicurativi del prestito-ponte, il finanziamento che dovrà poi essere restituito in 20 anni con una decurtazione mensile della pensione (nelle ultime settimane s’era parlato di un Taeg del 3,2%).

Dopo di che l’Inps dovrà scrivere le sue istruzioni – che dovranno ricevere il via libera del ministero del Lavoro – per poi attivare il sistema telematico delle certificazioni dei requisiti Ape e il simulatore della pensione decurtata dalla rata di rimborso.

Rischia quindi di saltare in toto il primo anno di sperimentazione dell’Ape volontaria, concepita in origine per permettere ai nati fra il 1951 e il 1953 di uscire dal lavoro con un anticipo fino a 3 anni e 7 mesi. Di sicuro bisognerà aspettare almeno il 2018, visto che ormai mancano i tempi tecnici per una partenza entro l’anno: anche se l’Inps riuscisse a pubblicare in tempi record le disposizioni operative, potrebbe non rispondere subito alle domande di certificazione Ape, dal momento che la norma prevede una scadenza di 60 giorni.

Per tutte queste ragioni il Governo valuta la possibilità d’inserire nella legge di Bilancio un prolungamento di 12 mesi della sperimentazione dell’Ape volontaria. In ogni caso, entro sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto attuativo, chi ha maturato i requisiti per l’Ape volontaria a partire dallo scorso 1° maggio potrà chiedere gli arretrati.

Situazione diversa per chi ha chiesto l’Ape social e per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, che vedono avvicinarsi una scadenza importante. Entro il 15 ottobre l’Inps dovrà far sapere se sono state accolte o meno le domande presentate 3 mesi fa per l’anticipo pensionistico a carico dello Stato e per la pensione anticipata dei precoci.

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