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L’anti-Twitter di Meta parte col botto: 10 milioni di registrazioni in sole 7 ore su Threads

Il fondatore di Meta ha avviato ufficialmente Threads. “Facciamolo. Benvenuto in Threads”, ha scritto Mark Zuckerberg nel suo primo post sul nuovo social che per il momento non è attivo in Europa

L’anti-Twitter di Meta parte col botto: 10 milioni di registrazioni in sole 7 ore su Threads

Meta Threads sbarca ufficialmente negli Usa. Mark Zuckerberg ha lanciato mercoledì 5 luglio la sua nuova applicazione Threads, che ha raccolto milioni di utenti in poche ore, cercando di sfruttare lo stato di debolezza del suo più grande rivale, Elon Musk, dopo una serie di decisioni caotiche del multimiliardario sul social dell’uccellino (come quella di porre dei limiti alla visualizzazione dei tweet). “Facciamo così. Benvenuti a Threads”, ha scritto Zuckerberg nel suo primo post sull’app, insieme a un’emoji del fuoco, ricevendo subito migliaia di like. Poi è intervenuto su Twitter, postando un noto meme di Spiderman che si confronta con Spiderman – in una battuta ironica sulla rivalità con Musk. In sole 7 ore l’anti-Twitter ha registrato 10 milioni di abbonati.

Il proprietario di Facebook e Instagram ha anticipato il debutto dell’app di ben 15 ore, alle 19:00 negli Usa e a mezzanotte nel Regno Unito, rendendola disponibile gratuitamente in 100 Paesi sugli app store di Apple e Google, anche se per motivi di regolamentazione non sarà disponibile nell’Ue.

Le azioni di Meta hanno chiuso in rialzo del 3% mercoledì in vista del lancio, superando i guadagni delle aziende tecnologiche rivali.

Threads sbarca negli Usa: boom di abbonati per l’anti-Twitter

Tra coloro che si sono subito uniti alla nuova piattaforma Meta ci sono celebrità come Kim Kardashian, Shakira, Jennifer Lopez e politici di spicco come la rappresentante democratica degli Stati Uniti Alexandria Ocasio-Cortez. Anche marchi come Billboard, HBO, NPR e Netflix hanno creato account in pochi minuti dal lancio.

Anche se Threads è stata lanciata come app indipendente, gli utenti possono accedere utilizzando le loro credenziali di Instagram e seguire gli stessi account. In questo modo, i due miliardi di utenti, non solo potranno passare direttamente nell’anti-Twitter, ma anche farsi seguire dai follower. Gli utenti possono pubblicare fino a 500 caratteri di testo, fino a cinque minuti di video e collegamenti oltre a immagini. L’obiettivo? Raggiungere e poi superare Musk in brevissimo tempo.

Le reazioni al debutto hanno spaziato dalla cautela all’entusiasmo, molti hanno lodato la facilità d’uso e altri hanno detto che Elon Musk dovrebbe essere preoccupato, in quanto costituirebbe una minaccia per il dominio del social media. Altri hanno sottolineato che la rapida integrazione dell’app con Instagram ha dimostrato quanto Meta sia diventato potente. Gran parte della conversazione, ironia della sorte, si è svolta su Twitter, dove l’hashtag “Threads” era di tendenza.

Threads di Meta non esiste (per ora) in Europa: ecco perché

L’app è disponibile in più di 100 Paesi tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada e Giappone ma non sarà disponibile al lancio in Europa. A dispetto degli Stati Uniti, le leggi europee sono più rigide per quanto riguarda la raccolta e la gestione dei dati degli utenti, il che rende sempre più difficile per le big tech Usa inserire nuovi prodotti sul mercato europeo.

Lo ha confermato anche il Garante per la privacy irlandese, secondo cui, a differenza che negli Stati Uniti e nel Regno Unito, Meta dovrà rispondere a requisiti più stringenti nel merito dell’app. L’alternativa di Twitter, incentrata su contenuti brevi e testuali, non soddisferebbe ancora tutte le indicazioni che il mercato europeo richiede a servizi del genere, tra cui le modalità di condivisione dei dati tra app dello stesso gruppo e la localizzazione fisica delle informazioni personali degli utenti. Ma questo non significa che gli utenti europei non avranno la possibilità di testare l’anti-Twitter nel prossimo futuro. Anzi, è più probabile che la società stia già studiando una soluzione per riuscire a lanciare la sua app anche nell’Ue, rispettando però tutte le regolamentazioni del caso.

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