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Lagarde (Bce) su guerra, inflazione e tassi: “Adotteremo ogni azione necessaria”

La presidente Bce Lagarde avverte che la guerra ha cambiato le carte sul tavolo. Porterà più inflazione e meno crescita in Europa ma “adotteremo ogni azione necessaria”

Lagarde (Bce) su guerra, inflazione e tassi: “Adotteremo ogni azione necessaria”

Con la guerra “l’Europa sta entrando in una fase difficile. Nel breve termine, ci troveremo di fronte inflazione più elevata e crescita più bassa. C’è una notevole incertezza su quanto grandi saranno questi effetti e per quanto tempo dureranno”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde intervenendo a un evento organizzato dalla banca centrale di Cipro, in riferimento alle ricadute della guerra in Ucraina sull’Europa.

Poi il monito di Lagarde: “più a lungo dura la guerra, più alti saranno i costi economici e maggiore sarà la probabilità di finire in scenari più avversi”. Allo stesso tempo la numero uno della Bce ha sottolineato come a ogni crisi passata abbiamo imparato la lezione e ne siamo usciti più forti. “Ciò era vero dopo la crisi del debito sovrano e la pandemia, e tutti i segnali suggeriscono che l’invasione russa sarà un punto di svolta anche per l’Europa”. Dopo i forti rialzi segnati martedì, le Borse europee si confermano in territorio negativo ma hanno accolto positivamente il segnale lanciato da Lagarde, recuperando terreno a fine mattinata: Milano è passata da -0,8 a -0,2 per cento.

Lagarde (Bce): la guerra ha cambiato le carte sul tavolo

Lagarde ha ribadito che l’impatto economico della guerra e delle sanzioni contro Mosca è da considerarsi in quello che gli economisti definiscono “uno shock dell’offerta”, che simultaneamente fa salire l’inflazione e riduce la crescita. Secondo la presidente della Bce sono tre i maggiori fattori che spingeranno al rialzo il carovita. Il primo, i prezzi dell’energia saranno alti più a lungo, con i prezzi del gas aumentati del 52% dall’inizio dell’anno e quelli del petrolio del 64%. Secondo, è probabile che salgano le pressioni sull’inflazione dei beni alimentari, data la rilevanza dei due paesi coinvolti su diverse forniture chiave, come grano e mais, ma anche i fertilizzanti.

Infine, è probabile che le strozzature nelle catene di approvvigionamento globali in alcuni settori persisteranno ancora. L’Europa è un importatore netto di energia e l’aumento dei prezzi implica una perdita di potere di acquisto per le famiglie. Il conflitto ha già iniziato a far calare la fiducia di famiglie (che potrebbero ridurne le spese in consumi) e imprese(che potrebbero ridurre gli investimenti). Difatti, l’indice dell’economic sentiment della Commissione europea per i 19 paesi della zona euro è calato a 108,5 punti a marzo da 113,9 a febbraio, quando gli economisti avevano stimato una contrazione a 109 punti.

Lagarde (Bce): “Pronti a rivedere il programma acquisti”

In base all’evoluzione del conflitto in corso, la Bce adotterà “tutte le azioni necessarie per perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria”, ha detto la presidente della Bce aggiungendo che si continua a monitorare i dati in entrata aggiornando di conseguenza le analisi.

In questo contesto “opzionalità, gradualità e flessibilità“, sono le parole d’ordine per la conduzione della politica monetaria della Bce. “Opzionalità significa che siamo pronti a reagire a una serie di scenari e il corso che seguiremo dipenderà dai dati in arrivo. In particolare, se i dati in arrivo supporteranno l’aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine dei nostri acquisti netti di attività, concluderemo gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività nel terzo trimestre. Ma se le prospettive di inflazione a medio termine dovessero cambiare e se le condizioni di finanziamento diventano incoerenti con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti a rivedere il nostro programma per gli acquisti netti di attività in termini di dimensioni e/o durata”. In secondo luogo – ha proseguito Lagarde – il gradualismo significa che ci muoveremo con attenzione e adegueremo la nostra politica man mano che riceviamo feedback sulle nostre azioni.

Eventuali adeguamenti dei tassi di interesse, dunque, avverranno qualche tempo dopo la fine degli acquisti netti nell’ambito dell’app e saranno graduali. Per quanto riguarda la flessibilità significa che “utilizzeremo il nostro kit di strumenti per garantire che la nostra politica sia trasmessa in modo uniforme in tutte le parti dell’area dell’euro”.

Lagarde (Bce): “Tagli e aiuti fiscali per fronteggiare la crisi”

Secondo Lagarde con la giusta risposta politica si può mitigare le conseguenze economiche della guerra e gestire gli alti livelli di incertezza che stiamo affrontando. “Per compensare gli effetti a breve termine dell’aumento dei prezzi dell’energia e delle sanzioni, le politiche fiscali nazionali dispongono di una serie di strumenti da implementare, come tagli e sussidi fiscali – ha detto Lagarde -. E le regole a livello della Ue vengono allentate in modo che i governi possano adottare le misure necessarie per proteggere la propria popolazione. Le misure fiscali aggiuntive annunciate nell’area dell’euro dall’invasione ammontano quest’anno allo 0,4% del Pil dell’area dell’euro. Ma a lungo termine, abbiamo bisogno di un approccio europeo, che operi oltre i confini, per adeguarci al mondo post-invasione”.

La guerra – ha aggiunto la presidente – ha evidenziato le profonde vulnerabilità strategiche nelle relazioni commerciali e di sicurezza. “Possiamo affrontarle solo essendo più uniti”. Lagarde ha citato poi l’obiettivo dell’Europa di raggiungere l’autonomia strategica con target ambiziosi come quello di raddoppiare la quota europea nel mercato dei semiconduttori al 20% entro il 2030 oltre che la decisione di puntare alla transizione energetica anche il Next Generation Eu. Ma gli investimenti pubblici da soli non bastano.

“Abbiamo bisogno che crescano anche i finanziamenti privati e per questo dobbiamo mobilitare meglio l’ampio bacino di capitali privati dell’Europa. Attualmente, i mercati dei capitali in Europa sono segmentati lungo linee nazionali piuttosto che abbracciare il continente. Ecco perché l’unione dei mercati dei capitali, il progetto di integrazione dei mercati dei capitali europei, è diventata più importante che mai”, ha concluso la numero uno della Bce.

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