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La valuta neozelandese forse è poco scambiata. Ma è un indicatore prezioso

In queste settimane per esempio è molto forte. Segno che la domanda di materie prime come carne, latticini, lana e frutta è robusta e fa ben sperare per il dopo crisi

La valuta neozelandese forse è poco scambiata. Ma è un indicatore prezioso

Non sono molte le occasioni in cui le cronache valutarie si occupano del dollaro neo-zelandese: anche chi compra la lana o il burro fa gli acquisti in US$, e le vicissitudini del cambio sono a carico (o a beneficio) dei produttori in quell’isola antipoidea. Ma qualche volta il dollaro NZ fa da precursore a più vasti movimenti. La Nuova Zelanda è un’economia piccola e aperta, e se non è da monocultura poco ci manca: i suoi punti di forza sono i prodotti da allevamento, dalla carne ai latticini e alla lana, oltre alla frutta. Ma proprio perché è sballottata dal ciclo internazionale, la sua valuta fa da segnavento, e la recente forza del dollaro NZ (perfino il Governatore della Banca centrale, Alan Bollard, se ne è detto sorpreso) indica che la domanda di materie prime nel mondo (alimentari ma non solo) permane forte e fa ben sperare che il rallentamento in corso nel ciclo internazionale sia solo una pausa.
http://www.nzherald.co.nz/business/news/article.cfm?c_id=3&objectid=10731318
http://www.nzherald.co.nz/trade/news/article.cfm?c_id=96&objectid=10730610

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