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La sonda Schiaparelli è atterrata su Marte

E’ la prima missione europea ad arrivare sul pianeta rossa ed è guidata dall’Italia, a capo del progetto europeo dell’Esa – I materiali sono forniti dal colosso aerospaziale italiano Leonardo, attraverso la controllata Thales Alenia Space – VIDEO.

La sonda Schiaparelli è atterrata su Marte

La sonda Schiaparelli è atterrata su Marte: è ufficialmente arrivato, nel tardo pomeriggio italiano, il segnale di conferma dagli strumenti di Exomars in orbita intorno al pianeta Rosso. In Germania e nel resto d’Europa minuti di apprensione per l’esito della missione, ma alla fine il pollice è stato alzato verso l’alto: l’Italia è finalmente sbarcata sul pianeta rosso.

A rilevare il segnale dell’avvicinamento della sonda Eso era stato dapprima il radiotelescopio GMRT (Giant Metrewave Radio Telescope), localizzato in India. Lo strumento aveva seguito la sonda europea in tutta la delicata fase di avvicinamento al suolo marziano per poi lasciare il testimone a Tgo (Trace Gas Orbiter), la navicella madre da cui Schiaparelli si era separato.

Tra i primi a commentare la missione il premier Matteo Renzi, in trasferta in Usa che non ha voluto mancare all’appuntamento della storia spaziale del nostro Paese. “La sonda Schiaparelli – ha detto durante il suo intervento alla Johns Hopkins University -, è stata la prima missione europea ad arrivare su Marte, prima che gli Usa comincino a organizzarci i viaggi turistici. La missione dell’Esa è ora guidata dall’Italia – ha continuato sottolineando le eccellenze tricolori -. Regno Unito, Germania e Francia contribuiscono insieme più o meno quanto l’Italia da sola. L’Europa però – ha aggiunto Renzi – vada anche nelle periferie e non solo su Marte”.

Schiaparelli ha trasportato sul pianeta rosso un pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate. E di conseguenza di come potrebbe essere affrontate da pionieri terrestri e dalle loro attrezzature.

Attraverso la partecipata Thales Alenia Space, il colosso aerospaziale italiano Leonardo ha la leadership di entrambe le missioni ExoMars del 2016 e del 2020. Realizzati da Leonardo molti dei prodotti ad alto contenuto tecnologico usati nel programma: i sensori stellari di assetto, i pannelli fotovoltaici, il piano focale e l’elettronica di processamento della telecamera stereo di Cassis, le unità elettroniche di alimentazione e la sofisticatissima trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano per la prima volta nella storia fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita.

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