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La sfida di Eni a Ravenna: 2 mld per produrre più gas

Eni vuole rinforzare la produzione di gas italiano e ha presentato oggi un piano di investimenti nelle attività upstream nel quadriennio 2017-2020 nell’offshore ravennate, che si conferma strategico per il cane a sei zampe.

Eni ha illustrato oggi il piano degli investimenti e delle attività upstream nel quadriennio 2017-2020 nell’offshore ravennate. Nello specifico, nei prossimi 4 anni verranno impegnati oltre 2 miliardi di investimenti in attività di sviluppo e mantenimento degli asset nell’offshore ravennate. Si ricorda che la società opera in quest’area fin dal 1952, anno della prima scoperta di gas. Nel periodo di piano la produzione di Eni sarà stabile intorno ai 53.000 barili di olio equivalente al giorno, tuttavia il potenziale dell’area consentirebbe di raddoppiare la produzione nel 2020, a fronte di ulteriori investimenti. Eni mira alla produzione di gas italiano e, con il supporto di tutti gli stakeholder, tornare ai valori produttivi di 10 anni fa in quanto il gas occupa un ruolo fondamentale per le rinnovabili nella transizione verso un futuro di energia sostenibile a basso contenuto di CO2.

Ravenna conferma la sua importanza strategica che, grazie a un network infrastrutturale già esistente e a un indotto di alto livello, consente di produrre gas in modo competitivo e sostenibile. Inoltre, l’innovazione tecnologica sarà una leva fondamentale del piano industriale. I progetti di ricerca e innovazione, attualmente in corso di sperimentazione, renderanno le piattaforme di Ravenna un vero e proprio laboratorio per l’adozione di nuove tecniche per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, favorendo l’interazione gas-rinnovabili. La società dedicherà il 50% degli investimenti globali R&D allo sviluppo di nuove tecnologie per una transizione energetica verso un futuro low-carbon.

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