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La ripresa dell’industria trascina Piazza Affari

Balzo a sorpresa della produzione italiana ad agosto +4,1% – Listini europei positivi a metà giornata – Segni di ripresa dalla sterlina, calano euro e petrolio – Sul Ftse Mib avanza Atlantia, mentre le banche procedono a due velocità: in rosso Unicredit, bene Mps e Bpm.

La ripresa dell’industria trascina Piazza Affari

Vira al rialzo Piazza Affari dopo un avvio stentato in scia alle banche, frenate dai problemi di Deutsche Bank. L’indice Ftse Mib sale dello 0,58%, attorno a quota 16.500, in linea con Francoforte (+0,5%). Parigi e Madrid +0,2%, Londra +0,17%. La sterlina prova a riprendersi dopo lo shock della scorsa settimana (-4,5%). Oggi segna un modesto +0,2% contro euro e dollaro.

A favorire il cambio di tendenza sono stati i dati in arrivo dall’economia. È record per la produzione industriale italiana: l’indice di agosto, secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, è aumentato dell’1,7% rispetto a luglio, in netta controtendenza rispetto alle stime del consenso, ferme a -0,1%. La crescita è stata del 4,1% in termini tendenziali, il livello più alto dal 2011.

Euro in calo su euro a 1,117 da 1,120 di venerdì sera. Il petrolio arretra: il Brent è scambiato a 51,7 dollari al barile, in calo dello 0,4%. Segna un nuovo rialzo il numero delle trivelle attive negli Stati Uniti: l’indice Baker Hughes, che traccia l’attività di perforazione, si è portato sui massimi da febbraio. Eni scende dello 0,1%, Saipem+0,6%. 

L’indice Sentix sulla fiducia degli investitori europei è risultato in crescita in ottobre, a 8,5 da 6,8 di settembre, il consensus si aspettava 6.

Nel pomeriggio si terrà la riunione dell’Eurogruppo in cui i ministri valuteranno il rispetto del programma di riforme da parte della Grecia, indispensabile per il rilascio della tranche da 2,8 miliardi di euro.

Il Btp è poco mosso con un rendimento a 1,38%, invariato. Il Bund decennale rende +0,032%. Lo spread con il Bono spagnolo si muove in prossimità dei massimi dal febbraio del 2012.

Nel comparto bancario (-1,3% l’indice di settore) grava l’incertezza legata a Deutsche Bank (-2,7%). Il week end è trascorso senza che sia stato annunciato alcun accordo con il Dipartimento di Giustizia Usa sulla multa da 14 miliardi di euro relativa ai mutui subprime. 

Unicredit perde l’1%, Intesa Sanpaolo -0,5%. Ubi Banca -0,6%. Rialza la testa Monte Paschi (+0,4%). Pop. Emilia -0,5% e Banca Pop. Milano +0,9%: si profila un afflusso record nell’assemblea del prossimo 15 ottobre dei soci Bpm, chiamati ad esprimersi sulla fusione con il Banco Popolare (+0,4%).

Fineco -0,9%: secondo indiscrezioni di Reuters, Unicredit sta valutando la possibilità di vendere la sua quota. Anima -2%: raccolta negativa per 130 milioni nel mese di settembre.

Atlantia avanza dell’1,4% circa, spinta dalle indicazioni da parte del Ceo Giovanni Castellucci della cessione di una quota di Autostrade per l’Italia entro febbraio.

Nel resto del listino, da rilevare il calo del Sole 24 Ore (-4%) dopo la pubblicazione dei dati sulla diffusione dei quotidiani. Il presidente di Assolombarda e di Techint, Gianfelice Rocca, parlando nel corso della conferenza stampa al termine dell’assemblea annuale di Assolombarda, ha detto: “Nell’ambito dello statuto morale del gruppo Techint abbiamo stabilito mai partecipazioni nelle banche, mai nei giornali. Per quanto riguarda Il Sole 24-Ore, premetto che si tratta di una società quotata, comunque mi sono fatto una brutta idea”.

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