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La procura di Trani ordina il sequestro di alcuni documenti a Moody’s e Standard and Poor’s

I magistrati, che agiscono sulla scia di due esposti presentati dalle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, intendono accertare se, dietro alcune manovre speculative, esista “un disegno preciso di hedge fund e di altri soggetti non identificati che possa collegarsi in qualche modo ai giudizi negativi espressi sui conti pubblici italiani”.

La procura di Trani ordina il sequestro di alcuni documenti a Moody’s e Standard and Poor’s

Nell’ambito di un’inchiesta su alcune anomale oscillazioni di borsa tra il 2010 e 2011, la procura di Trani ha disposto un sequestro di documenti nelle sedi milanesi di Moody’s e Standard and Poor’s. Con quest’atto, i magistrati, che hanno emesso anche un ordine di esibizione alla Consob, intendono – nelle parole del procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capistro – “verificare se queste agenzie di rating svolgano il loro lavoro nel rispetto delle normative e abbiano tutti i requisiti per effettuare rating” in Italia.

 

Le inchieste, seguite dal pm Michele Ruggiero, consistono in due filoni: uno riguardante Moody’s e l’altro Standard and Poor’s e i suoi analisti. A dare l’impulso, due esposti, voluti dalle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori. Presentati momenti diversi, il primo contro Moody’s nel maggio 2010 ed il secondo contro Standard and Poor’s nello stesso mese di quest’anno, riguardano gli effetti prodotti dall’attività di rating delle due società sui mercati italiani. Gli esposti sono stati poi integrati dopo le giornate dell’8 e dell’11 luglio scorsi, in cui i titoli italiani, bond e azioni hanno costituito l’oggetto di imponenti vendite. Ai pm di Trani si chiede di accertare l’eventuale commissione di reati nel corso delle due sedute borsistiche.

 

L’associazione Adusbef precisa in una nota come il tentativo del procuratore Ruggiero consista nell’accertare se, dietro le manovre speculative su Piazza Affari, esista “un disegno preciso di hedge fund e di altri soggetti non identificati che possa collegarsi in qualche modo ai giudizi negativi espressi sui conti pubblici italiani dalle agenzie di rating”.

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