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La minimum tax non dispiace alla Borsa, soia al top (+74%)

Non ci sono per ora effetti significativi sui futures dei titoli del Big Tech Usa coinvolti nella minimum tax – Prosegue la corsa delle materie prime – Piazza Affari riparte dai massimi

La minimum tax non dispiace alla Borsa, soia al top (+74%)

I dati sull’occupazione Usa di venerdì, buoni ma non ottimi, hanno allontanato il rischio inflazione favorendo un’apertura positiva dei mercati asiatici. Sale a Tokyo l’indice Nikkei (+1%), ai massimi del mese; in terreno positivo anche il Kospi coreano +0,7%: la penuria di semiconduttori, specie per l’auto, durerà almeno fino a metà dell’anno prossimo, suggeriscono le ultime ricerche. S&P ha alzato a tripla A il rating dell’Australia.

L’IMPORT CINESE SALE DEL 51%, MENO IPO A HONG KONG

Segnano il passo, invece, i listini cinesi. Sono positivi ma non eccellenti i dati macroeconomici diffusi stanotte. Le esportazioni ridenominate in dollari sono salite del 28% anno su anno in maggio, meno del previsto: pesano le difficoltà logistiche dei grandi porti. Le importazioni, spinte dall’aumento dei prezzi, sono salite in valore del 51%, l’incremento più forte dal marzo del 2010. Continua, ricorda stamattina il Wall Street Journal, la diffidenza da parte delle autorità di Pechino nei confronti delle start up del settore tecnologico: solo a maggio, 105 start up sono state accusate di violazione della normativa sulla privacy. E così si riduce il numero delle Ipo a Hong Kong: da inizio anno gli esordi all’Hang Seng sono stati solo sette, il minimo dal 2009.

IL TESORO USA: TASSI PIÙ, ALTI? POCO MALE

L’esito positivo del G7 di Londra, segnato dallo storico accordo sul fisco, ha diffuso un certo ottimismo tra gli addetti ai lavori. Di ritorno da Londra, Janet Yellen ha concesso un’intervista a Bloomberg: “Non sono affatto preoccupata di avere un po’ di inflazione anche nella prima parte del 2022”, ha detto, aggiungendo che in questo momento l’importante è andare avanti con il piano di spesa da 4.000 miliardi di dollari. “Se anche i tassi di interesse di mercato fossero un po’ più alti, poco male, anzi, bene: in questo momento, per il governo sono un plus”.

Poco mossi stamane i futures sulle piazze europee e sull’S&P. L’euro dollaro è stabile a 1,218. Treasury note a dieci anni a 1,57%.

FRENA IL PETROLIO, INIZIA LA TRATTATIVA CON L’IRAN

Il petrolio tipo WTI tratta a 69,4 dollari il barile, in calo dello 0,5%. Brent a 71,5 dollari. Tornano a riunirsi oggi a Vienna i delegati impegnati nella trattativa sul nucleare dell’Iran. È possibile che non arrivino annunci di rilievo nei prossimi giorni, perché venerdì ci sono le elezioni per il nuovo presidente della Repubblica e, in concomitanza, si vota il rinnovo del Parlamento e dei consigli islamici della città.

LA SOIA AL TOP: +70% SPINTA DAL BIODIESEL

Intanto prosegue la corsa delle materie prime. Tra queste, ce n’è una sui massimi dal 2008: la soia. Il future di riferimento dell’olio di soia guadagna da inizio anno il 70%. A far salire il prezzo, non è solo la domanda in arrivo dall’industria alimentare: sta crescendo in modo galoppante il suo impiego come biocarburante, uno degli effetti della svolta green della Casa Bianca.

FISCO SUI BIG: PROSSIMO ROUND IN CORNOVAGLIA

Non reagiscono, per ora, i futures dei titoli dei Big Usa interessati dal progetto fiscale approvato dal G7 dei ministri delle Finanze, che pure potrebbe essere l’atteso game changer nella partita per far pagare le tasse ai giganti dl web. Ma l’iter è appena cominciato. Se ne parlerà nel fine settimana al primo G7 in Cornovaglia. L’intesa prevede l’introduzione del principio di un’aliquota globale di almeno il 15% per le grandi imprese globali. Le grandi aziende pagheranno le tasse dove fanno business mediante l’imposizione di tasse sul 20% degli utili oltre la soglia del 10% di profitto.

La nuova norma non sembra dispiacere a Facebook. Il vicepresidente dell’area Affari Internazionali, Nick Clegg, ha scritto su Twitter in termini elogiativi: “Un passo nella giusta direzione”, che rende più uniforme e meno imprevedibile il contesto fiscale.

GIOVEDÌ LA BCE: NON È PREVISTO IL TAPERING

Si terrà giovedì il direttorio della Bce, l’appuntamento di politica monetaria più atteso della settimana. Gli osservatori sono concordi nel ritenere che Christine Lagarde si guarderà bene dal mettere sul tavolo la questione di un tapering, cioè una riduzione degli acquisti, nonostante l’inflazione sia salita dall’1,6 al 2%, per la prima volta da anni sui livelli del target della banca di Francoforte. Anzi, secondo Barclays, gli acquisti di titoli proseguiranno anche nel terzo trimestre dell’anno ai ritmi degli ultimi tre mesi: il consensus di Bloomberg è per 20 miliardi di debito acquistati a settimana, fino a settembre.

PREZZI AL CONSUMO USA: PREVISTO +4,7%

Sempre giovedì arriverà il dato macro più atteso: l’andamento dei prezzi al consumo americani. L’aspettativa degli economisti è di una crescita dell’inflazione Usa dal 4,2% di aprile al 4,7%. Il dato sul mercato del lavoro, inferiore alle attese (559 mila occupati contro una previsione di 674 mila) ha parzialmente allentato la tensione sui tassi di interesse.

FITCH CONFERMA BBB- PER L’ITALIA

Venerdì sera è arrivato il verdetto di Fitch sull’Italia. L’agenzia ha confermato il rating a BBB- con outlook stabile. Fitch prevede per l’Italia un pil in crescita nel 2021 del 4,8%, sostenuto da una “forte ripresa nella seconda metà dell’anno”. Per il 2022 il pil è stimato in +4,3%.

Sul fronte interno, l’attenzione si rivolge oggi alla Commissione Bilancio della Camera con le audizioni al decreto Sostegni bis: in agenda ci sono la Banca d’Italia e, in serata, del ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. Quindi inizierà l’esame del provvedimento in Commissione e il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è previsto per le 16 di giovedì 10 giugno.

WALL STRETT, NUOVO BRACCIO DI FERRO SU GAME STOP

A Wall Street tengono ancora banco i “meme stock”, cioè i titoli prediletti dai day traders in contrapposizione agli hedge fund ribassisti. Dopo Amc, che ha concluso il suo aumento di capitale, i riflettori tornano su Game Stop, già protagonista di un’ascesa e di un calo record a febbraio. In vista dell’assemblea di bilancio di mercoledì prossimo il titolo (+1.200% da gennaio) è tornato a correre nonostante le vendite allo scoperto: la guida della società è stato chiamato Ryan Cohen, 33 anni, l’uomo che ha saputo vendere Chewy al sito PetSmart per 3,35 miliardi di dollari, un mito nella storia dell’e commerce.

Stasera comincia anche la conference annuale WWWDC dedicata agli sviluppatori di Apple. C’è attesa per gli annunci di Tim Cook sulle caratteristiche del nuovo MacBook e dei nuovi processori della Mela.

MERKEL RESPINGE LA DESTRA IN SASSONOA

È stato un fine settimana intenso più piano elettorale. In Sassonia-Anhalt la Cdu è a sorpresa al comando con oltre il 36% dei consensi, mente l’Afd, partito di estrema destra, si ferma al 22%. Una vittoria che potrebbe fare da traino in vista delle elezioni nazionali di settembre dove il leader dei cristiano-democratici Armin Laschet cercherà di succedere ad Angela Merkel come cancelliere.

Il partito di centrosinistra che governa il Messico avrebbe perso il controllo della camera bassa nelle elezioni, secondo i primi exit poll.

In Perù i risultati delle presidenziali indicano un vantaggio risicato per il candidato della sinistra, Pedro Castillo, sulla candidata conservatrice Keiko Fujimori.

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