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La Marzocco: dalle macchine espresso all’Accademia del caffè. Le sfide del Made in Italy d’eccellenza

Colloquio con l’Ad della storica azienda fiorentina La Marzocco: le nuove iniziative, gli aumenti record di fatturato, il polo di stoccaggio negli Usa. Tutti i segreti del successo

La Marzocco: dalle macchine espresso all’Accademia del caffè. Le sfide del Made in Italy d’eccellenza

I bartenders più famosi e le star dello sport e dello spettacolo le conoscono, le usano e le celebrano. Sono le macchine espresso de La Marzocco, il n.1 in Italia e nel mondo nelle vendite delle espresso professionali, nel settore più prestigioso e in forte espansione, quello degli specialisti dell’espresso che lavorano solo con macchine di gamma alta, dalle prestazioni e affidabilità eccellenti, cioè made in Italy. 

Jimmy Butler, stella del canestro, ne ha installata una anche nel suo aereo personale, Alain Ducasse, Victoria e David Beckham ne sono da anni e anni grandi estimatori. La storica azienda fiorentina, che progetta e fabbrica tutti i suoi prodotti in Italia e ne vende la quasi totalità all’estero (il 97 per cento), sta acquisendo spazio, notorietà e successi anche nel ricco segmento degli home barista. La notizia è che, come si conviene ad un brand che ha alle spalle quasi un secolo (97 anni), ha creato di recente l’Accademia del Caffè Espresso, a Scarperia sui colli intorno a Firenze, con un investimento di 6 milioni di euro per trasmettere competenze, fascino, storia e futuro del caffè italiano.

Nel 2021 il fatturato è aumentato del 60%

Una iniziativa che ratifica in bellezza un anno, il 2021, ricco di eventi culminati in un grande impegno di risorse, 16 milioni di euro, nel sito produttivo di Firenze e chiuso con un fatturato di 210 milioni di euro (70 milioni in più e +61 per cento sul 2020), 670 dipendenti dei quali 250 all’estero e 40mila macchine prodotte

Ed è grazie all’eccellenza del brand e del made in Italy che, mentre l’intero comparto delle attrezzature per bar e ristoranti subìva crolli di vendite durante i mesi di chiusura, l’azienda  registrava solo uno scostamento del 3 per cento della cifra d’affari, per ripartire con il turbo del +60 per cento del 2021 e un +24 per cento dei primi mesi del 2022, frenato solo dalla carenza di materie prime e di chip. Una carenza che non ha però creato a La Marzocco i blocchi di produzione che altri hanno subìto. 

“Avevamo provveduto in tempo a creare scorte dei componenti che sono per l’80 per cento circa di provenienza italiana – dichiara a FIRSTonline il Ceo Guido Bernardinelli – e quando la crisi della logistica mondiale ha cominciato a bloccare i trasporti, abbiamo in un primo momento spedito i prodotti per via aerea e nel contempo abbiamo deciso di creare dei magazzini nelle aree dove sono maggiormente dirette le nostre esportazioni. E proprio di recente abbiamo inaugurato un primo grande polo di stoccaggio negli Usa, a Houston in Texas”.

La Marzocco n.1 mondiale

Il 2021 si è rivelato non soltanto un anno particolarmente ricco di eventi ma anche di consolidamento di quella leadership che vede il made in Italy del caffè espresso saldamente controllato dagli italiani ma soprattutto da La Marzocco (seguita dal gruppo La Cimbali-Faema e da Nuova Simonelli) in un mercato del quale però non si conoscono con precisione le dimensioni, pare poco oltre il miliardo.

L’australiana Breville, nota per i suoi piccoli elettrodomestici di classico stile americano e anche perché imita le macchine espresso italiane con ottimi prodotti, ha di recente acquisito l’italiana Lelit. E ha deciso di sbarcare in Italia usando però un brand nuovo Sage, poiché il brand Breville è stato acquisito a sua insaputa da un operatore che ne ha la esclusiva proprietà per l’intera Europa. Ma ci sono anche altre aziende non italiane che cercano di farsi spazio e strada nel settore.

Il valore inestimabile del Made in Italy

Come risponde il made in Italy all’inevitabile arrivo di nuovi competitor? “La nostra forza e il nostro valore – risponde Bernardinelli – derivano dal fatto che le nostre macchine sono interamente fabbricate in Italia”. Per affermare con maggior incisione questo primato, La Marzocco ha scelto di valorizzare la sua storia con riedizioni, iniziative culturali e commerciali di grande qualità, investendo, tra l’altro, nelle persone e  assumendone di nuove: nel 2020 sono arrivati 90 addetti e nel 2021 altri 120. E di recente ha presentato la Linea Mini Legacy Special Edition ispirata alla Classic che quest’anno compie 30 anni. 

”È una miniatura delle macchine che hanno contribuito alla nostra espansione e dedicata a una particolare categoria di clienti privati – sottolinea Bernardinelli – gli home barista, appassionati del caffè di grande qualità, sempre alla ricerca delle torrefazioni artigianali, delle miscele più esclusive proprio come da anni e anni accade nel settore del vino, dove gli intenditori vanno a caccia di enoteche e vignaioli raffinati”. 

Questo è il nuovo trend dell’espresso. Ed ecco che La Marzocco, ancora anticipando tempi e competitor, affianca caffetterie originali ed ecosostenibili come è accaduto in maggio con la Fluid Specialty Coffee&Sharing, l’innovativo spazio aperto a Firenze creato da Le piantagioni del Caffè, una torrefazione livornese dedita ai caffè specialty e di alta qualità e IDEA Food&Beverage di Milano. 

I caffè de le Piantagioni del Caffè sono tracciabili sino alla piantagione di origine, con i punteggi più elevati durante le degustazioni certificate. Una location celebre sin dall’apertura che vede ogni giorno lunghe file di estimatori e degustatori pronti a gustare e raccontare storie e miti della profumata bevanda.

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