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La Mantova di Candida Höfer

Dopo Fabrizio Plessi e Bill Viola, è Candida Höfer (Eberswalde, Germania, 1944), fotografa tra le più importanti e riconosciute a livello mondiale, a proseguire il ciclo de “La casa degli dei” che vede protagonisti internazionali dell’arte contemporanea dialogare con gli spazi di Palazzo Te di Mantova.

La Mantova di Candida Höfer

Nell’Ala Napoleonica, l’esposizione presenta 8 fotografie che l’artista tedesca ha scattato, tra il 2010 e il 2011, all’interno di edifici monumentali di Mantova, quali il Teatro Scientifico Bibiena, il Museo Civico di Palazzo Te, la Biblioteca Teresiana, Palazzo Ducale, la Basilica di Santa Barbara, Palazzo Canossa, il Museo di Palazzo d’Arco.

“La Mantova ritratta da Candida Höfer – afferma Marco Tonelli, Assessore alla Cultura del Comune di Mantova – è una città perfetta, ideale, così equilibrata e olimpica da sembrare finta. Ognuna di queste fotografie dà l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista prima ancora che vista attraverso gli occhi. Eppure tutto è così limpidamente, luminosamente ed otticamente reale, osservato fino al minimo dettaglio architettonico, decorativo o pittorico”.
Accompagna la rassegna un catalogo bilingue (italiano/inglese), edito da Publi Paolini, nel quale si trovano tutte le opere della serie dedicata a Mantova, l’introduzione curata da Marco Tonelli, Assessore alla Cultura del Comune di Mantova, e un testo critico dell’architetto Simona Malvezzi, fondatrice dello studio Kuehn Malvezzi di Berlino.
Note biografiche.

Candida Höfer è nata nel 1944 a Eberswalde, nella regione del Brandenburgo, figlia del giornalista Werner Höfer.
Principale esponente, insieme a Thomas Ruff e Thomas Struth, della cosiddetta Scuola di Düsseldorf, profondamente influenzata dall’opera di Bernd e Hilla Becher, ha ritratto con stile documentario ambienti interni di edifici sia pubblici che privati, in condizione di totale assenza dell’uomo e con particolare minuziosa attenzione nei confronti dei dettagli decorativi (Residenzschloss Weimar XIV).
Alla prima mostra personale tenutasi alla Konrad Fischer Galerie di Dusseldorf (1975) ne sono seguite molte altre, tra le quali si ricordano nel 2005 Candida Höfer: Architecture of absence, al Norton Museum of Art di West Palm Beach (Florida) e allo University Art Museum di Long Beach (California), e quelle alla Rena Bransten Gallery di San Francisco (2000-2001; 2003; 2005; 2008). Insieme a Martin Kippenberger ha rappresentato nel 2003 la Germania alla Biennale di Venezia.

CANDIDA HÖFER: A Palazzo Te ci sono otto mie fotografie. Otto non sono molte. Ma quando espongo le mie fotografie preferisco adottare un approccio riduzionista. La mostra cerca di adattarsi al luogo in cui viene ospitata. È una riflessione su quel senso di proporzione che mi trasmette Palazzo Te. Quando ho scattato quelle fotografie stavo lavorando in diverse città e luoghi del Nord Italia. Ciò che più mi aveva colpito di Mantova e dei suoi edifici è quel senso di proporzione, le relazioni spaziali tra altezza, larghezza e lunghezza, la sua luce, il paesaggio che circonda la città e i suoi palazzi. Mi sembra che questo senso della misura sia indice di un perfetto equilibrio tra una tendenza all’ostentazione del potere e, allo stesso tempo, la coscienza della reale dimensione dell’essere umano, del suo desiderio di bellezza ma anche del suo essere costantemente esposto alla storia e al cambiamento. A Palazzo Te questo si percepisce nella toccante semplicità dei suoi elementi, essendo stato derubato di gran parte del suo antico splendore a causa di questi mutamenti della storia. Esporre queste fotografie a Palazzo Te, nello stesso luogo in cui due di queste sono state scattate, è come tornare a casa. Chi le osserva è invitato a prendersi un po’ di tempo per riflettere sulla realtà che si percepisce quando ci si trova a Mantova, a riflettere sulle sue diverse rappresentazioni e su quello che può fare la differenza. Esporre queste fotografie a Palazzo Te è per me anche un atto di gratitudine nei confronti di quello che gli spazi di Mantova mi hanno dato.

 

Mantova, Palazzo Te – Ala Napoleonica (Viale Te)
15 marzo – 1 giugno 2014

Ideata e promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e alla Promozione Turistica del Comune di Mantova.

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