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La magia della preistoria in mostra a Sabbio Chiese (Brescia)

Inaugurata in questi giorni a Sabbio Chiese (Brescia) una mostra che rievoca il periodo nel quale avrebbero potuto vivere Ötzi e Conan il barbaro. “Il Bosco e il Sacro” – Luoghi di culto in Valle Sabbia fra età del Ferro e romanizzazione. La mostra resterà aperta fino al 1 maggio 2019.

La magia della preistoria in mostra a Sabbio Chiese (Brescia)

Si tratta di una raccolta di oggetti che raccontano la magia e le suggestioni della preistoria, restituite attraverso il sapore antico della valle attraversata dalle morbide anse del fiume Chiese. Sulle alture, lungo i sentieri fra i boschi di castagno e i noccioli si ritrova il senso del Sacro, riscoperto attraverso il ritrovamento di oggetti appartenuti alle popolazioni locali risalenti all’età del ferro e del bronzo.

Sono fibule, monete, anelli, pendagli, armille e collari, vasi di coccio di uso comune, molti dei quali sono stati volutamente combusti o frantumati in onore delle divinità dei boschi.

Gli oggetti di particolare interesse storico-antropologico raccontano le capacità artistiche legate al bisogno umano di entrare in relazione con il divino. Così si spiega anche il ritrovamento di un coltello sacrificale, dotato di fodero sul quale è incisa una ruota.

Fibula valsabbina con perla vitrea Bione

Come sottolinea Marco Baioni, Direttore del Museo Archeilogico della Valle Sabbia – Fondazione “Piero Simoni” – “I materiali frutto delle intense ricerche del Museo e della Soprintendenza finiscono a Gavardo e attendono parecchio tempo prima di essere integrati nel percorso espositivo del museo che, come accade spesso per i musei archeologici, non avrebbe mai spazi sufficienti per mostrare tutti i materiali che ha in deposito. Queste mostre, quella di Bione due anni fa e questa di Sabbio, nascono con l’intento di essere occasioni per restituire alla popolazione che vive questi territori il risultato delle nostre ricerche, che contribuiscono a raccontare momenti del loro passato. Io sono fermamente convinto che il nostro lavoro non avrebbe senso senza questa condivisione.“

Spiedo Sabbio

Altrettanto interessante è il rinvenimento di uno spiedo in bronzo con l’impugnatura lavorata, sorprendentemente integro, sul quale compare una scritta in caratteri che ricordano l’insediamento etrusco che si spinse oltre l’alta pianura padana. I luoghi di culto individuati sono caratterizzati da anfratti, pozzi, inghiottitoi e piccoli ripari. I grossi blocchi di roccia allineati dalla natura hanno formato altari votivi, così in posizione dominante su una vasta area, il “Dos delle preghiere”  riconduce con la sua denominazione al suo probabile utilizzo.

I numerosi reperti esposti nella Sala Consiliare del Comune di Sabbio Chiese provengono da tutta la valle che si addentra dalla zona gardesana fino al lago Eridio, dove incideva l’antico confine austriaco e oggi si separano le provincie di Brescia e Trento.

Pendaglio a Lancetta Vallio

Gli oggetti, catalogati e restaurati, hanno trovato la loro collocazione nel museo archeologico di Gavardo. Fra questi si trovano anche resti umani provenienti dalla Corna Nibia, essi sono il prodotto di molti anni di ricerca e di lavoro negli scavi, effettuati sotto la supervisione della Soprintendenza in collaborazione con il Museo Archeologico diretto da Marco Baioni.

Attraverso le attività espositive provinciali, che nulla hanno da invidiare alla grande Cultura, vengono gettati ponti che valorizzano la storia del territorio e idealmente riannodano le esperienze delle odierne generazioni con quelle passate.

 

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