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La guerra sui vaccini spinge le Borse e Tesla fa +13%

Secondo l’Ifo tedesco, la crisi sarà superata del tutto entro 11 mesi, ma intanto la sfida sui vaccini fa bene alle Borse – Lo split delle azioni manda in orbita Tesla – L’oro recupera

La guerra sui vaccini spinge le Borse e Tesla fa +13%

La crisi sarà del tutto superata tra undici mesi. È la previsione dell’Ifo, l’istituto tedesco che ha pubblicato le sue stime sull’economia reale stamane all’alba. Per la manifattura, sostiene il più accreditato centro di ricerca europeo, il recupero sarà più rapido (10 mesi); più complessa la ripresa dei servizi. Le Borse, al solito, si sono portate avanti. Ieri sera l’indice S&P ha chiuso a un soffio dal massimo di febbraio. Aiuta al proposito la contesa tra le superpotenze per il vaccino. Dopo l’annuncio di Putin sul lancio di Sputnik 5, Trump ha rilanciato annunciando l’acquisto di 100 milioni di dosi del vaccino messo a punto da Moderna, la società biotech più vicina al traguardo.

SPUNTA CANSINO, L’ANTI COVID-19 DELL’ESERCITO CINESE

A vincere la gara però potrebbe essere CanSino, la società posseduta dall’Esercito Popolare che ha esordito ieri allo Star Market, il Nasdaq cinese, con un guadagno del 120%. Il vaccino è già in uso presso le forze armate di Pechino. Le Guerre Stellari, insomma, si sono spostate nei laboratori, arricchendo il panorama geopolitico, già assai denso, di un nuovo elemento.

Wall Street, in particolare, cerca di decifrare la figura di Kamela Harris (“Yes, we Kam”, lo slogan mutuato dal fortunato mantra di Obama), la vice scelta da Joe Biden. Per ora prevale il sollievo, perché sono state scartate le figure più ostili al business. E così i mercati si avvicinano al Ferragosto in un clima positivo: sale l’inflazione, i T-bond riprendono quota, i listini azionari offrono ricchi spunti.

TESLA +13,1% SULL’ONDA DELLO SPLIT

Le borse dell’Asia si muovono in prevalente rialzo sulla speranza dell’arrivo in tempi brevi di un vaccino contro il Covid-19. L’indice Msci Asia Pacific guadagna lo 0,6%, Nikkei +2%, sui massimi da febbraio. Seul +0,5%, Mumbay +0,3%. In arretramento Shanghai e Hong Kong (-0,2%).

Ieri sera a Wall Street i tre indici hanno terminato in forte guadagno, malgrado la distanza tra Democratici e Repubblicani sul pacchetto fiscale. Il risveglio dei tech ha spinto il Nasdaq al rialzo del +2,1%, di nuovo oltre area 11mila punti. Dow Jones +1,05%. L’S&P500 (+1,4%) ha fissato sul tabellone un valore di 3.380 punti, meno di un punto percentuale dal record storico di febbraio segnato a 3.393 punti.

Tesla superstar: +13,1%. La società ha annunciato uno split azionario per rendere il titolo più accessibile ai piccoli investitori. Ogni azionista, alla data del 21 agosto, riceverà un dividendo di 4 azioni addizionali per ogni azione già posseduta, che verrà distribuito dopo la chiusura della seduta del 28 agosto. Le nuove azioni saranno trattabili a partire dal 31 agosto.

SCENDE IL PETROLIO, RECUPERA L’ORO

Il petrolio è in lieve calo in apertura di seduta, ieri è salito del 2%, in prossimità dei massimi da cinque mesi. Le scorte Usa si sono contratte per la quarta settimana di fila per un ammontare di 4,51 milioni di barili, circa il doppio delle stime. Lo stock è sceso a 514 milioni di barili, livello più basso da aprile.

L’oro guadagna lo 0,9% a 1.932 dollari, in reazione dai minimi dell’apertura di ieri toccati a 1.863 dollari. Il cross dollaro-euro è in calo per il terzo giorno consecutivo, a 1,181. Stabile il rendimento del T-bond dopo la maxiasta: il decennale tratta a 0,6622%.

CROLLA IL PIL INGLESE, LA CITY FESTEGGIA, PIAZZA AFFARI NON SI FERMA

La risposta della Borsa inglese ai dati annunciati ieri è un buon esempio della fiducia che attraversa i mercati. La City ha relegato in secondo piano il crollo record del secondo semestre (-20,4%: il dato peggiore tra le economie avanzate) e ha premiato con un rialzo superiore al 2% il rimbalzo del Pil a maggio dell’8,7%, appena superiore alle previsioni. I mercati del Vecchio continente hanno fretta di lasciarsi alle spalle i mesi bui. E così non pesa nemmeno la battuta d’arresto della produzione industriale dell’Eurozona, che a giugno ha visto un incremento di 9,1% su mese e un calo di 12,3% su anno, in ambo i casi peggiori delle attese.

Le buone nuove in arrivo da Wall Street hanno contribuito a un finale effervescente, ai massimi di giornata. Piazza Affari ha archiviato la quarta seduta consecutiva in rialzo: +1,13% a 20.437 punti.

TLC: SUNRISE +26% DOPO LO SBARCO DI LIBERTY

A dare la carica ai mercati europei è stato il volo del gruppo di tlc elvetico Sunrise communications, balzato del 26% a un nuovo massimo storico dopo che l’americana Liberty Global ha lanciato un’offerta per l’acquisizione del gruppo con un’operazione valutata 6,8 miliardi di franchi svizzeri (7,4 miliardi di dollari). La Borsa di Zurigo è salita dell’1,1%.

A Francoforte (+0,83%) prende il volo Freenet (+16,1%) che è il maggiore azionista di Sunrise. Il comparto europeo delle tlc guadagna l’1,4%.

ABN AMRO DÀ LA CARICA AL CREDITO

Abn Amro (+7% ad Amsterdam) ha trascinato al rialzo l’intero settore bancario europeo. La banca ha chiuso il primo semestre con una perdita di 400 milioni di euro contro l’utile di 1,2 miliardi dello stesso periodo del 2019. Le entrate operative ammontano a 1,98 miliardi nel secondo trimestre (-15%) e a 3,9 miliardi nel semestre (-11%).

A Parigi (+0,9%) ben i comprati i titoli del lusso: Lvmh +2,5%. Madrid +0,42%.

I BOT ALL’ASTA AI MINIMI DA FEBBRAIO, AL VIA LE ASTE DI FERRAGOSTO

Due appuntamenti hanno condizionato l’andamento del mercato obbligazionario: l’asta dei titoli a medio lungo termine del Tesoro italiano, per la prima volta dal 2010 in azione anche a metà agosto; e l’attesa dei risultati della mega asta dei T bond Usa di ieri notte (38 miliardi di titoli a 10 anni e 26 in quello a 30 anni. Nell’asta dei Bot a 12 mesi i tassi sono scesi a -0,192%, minimo da febbraio, rispetto al -0,124% di metà luglio. Cala lo spread: 141 punti base (-0,88%), con un rendimento del Btp di 0,96%.

GRILLO RILANCIA; RETE UNICA SOTTO LA CDP

Indici azionari in rialzo a Milano in un mercato dai volumi sottili. Si muove poco Tim (+0,5%), non molto sensibile all’operazione Sunrise. Si fa sentire invece Beppe Grillo, che invita il governo a spingere sull’integrazione delle reti di Telecom Italia e di Open Fiber per far nascere un soggetto unico, indipendente dagli operatori telefonici, dove Cdp sia azionista di riferimento. Cresce così la pressione per il ritorno dello Stato alla guida dell’economia.

SALE MEDIOBANCA IN ATTESA DELLO SHOPPING DI DEL VECCHIO

La questione investe Borsa Italiana e Mediobanca, su cui una parte della maggioranza (ma anche la Lega) vorrebbe imporre la golden rule per evitare l’avanzata di Del Vecchio, sospettato di concerto con la finanza transalpina. Il titolo di Piazzetta Cuccia sale dell’1,94%: Del Vecchio punta ad aumentare la quota al 13-14%, una volta che la Bce darà il suo via libera alla richiesta di salire fino al 20%. La decisione è attesa per il giorno 24. Piatta, invece, Generali.

IL MERCATO ASPETTA BPM E BPER

Sotto i riflettori anche il resto del credito: Banco Bpm sale dello 0,75%, che si aggiunge al +7% circa della vigilia, sulle attese di M&A alimentate dalle dichiarazioni dell’ad Castagna. Oggi Ubs ha portato il prezzo obiettivo sul titolo a 0,97 euro da 0,95 euro precedente.

Vivaci anche le big Intesa Sanpaolo (+1,8%) e Unicredit (+2,3%). Prende il volo Bper (+3%), uno dei titoli rimasti più in attesa dell’aumento di capitale a seguito dell’accordo per rilevare 532 sportelli nell’ambito dell’operazione Intesa-Ubi.

Il mercato ha premiato ieri le banche più piccole, come Popolare di Sondrio (+1,3%), l’unica popolare che non si è ancora convertita in Spa, e Creval (+6%).

AVANZA FERRARI, ACCELERA IL LUSSO

Ben comprata Ferrari, sull’onda dell’overweight di Morgan Stanley: il target price sale a 226 euro da 153. Più cauta invece Jefferies, che ha portato il Target da 108 a 118 dollari, con raccomandazione underperform.

Prosegue la ripresa del lusso: Ferragamo e Moncler +3,7%; comprata anche Tod’s, che sale dello 0,5%, sotto i massimi di seduta.

RIPARTE MEDIASET, NUOVI COLLOQUI CON VIVENDI

Prosegue il rimbalzo di Autogrill (+3,5%), uno dei titoli più colpiti dalla chiusura delle attività e dal drastico calo del traffico aeroportuale e autostradale, che già ieri è salito di oltre il 9%.

Recupera Juventus: +1,77% dopo il tonfo di lunedì. Nel pomeriggio è partita Mediaset con un balzo del 3,5% sulle attese di un accordo con Vivendi in merito al lungo contenzioso sulla creazione di Mfe.

AIM, DEBUTTO RECORD DI SOURCESENCE

Ancora un debutto all’Aim. È la volta di Sourcesence, società attiva nell’integrazione di soluzioni enterprise-ready basate su tecnologie Open Source. Il titolo, che non è riuscito a fare prezzo, ha segnato un valore indicativo di 1,95 euro da 1,3 euro del collocamento.

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