Il Qe è finito. Al termine della riunione del Fomc, la commissione che decide sul costo del denaro, la Federal Reserve ha comunicato che il terzo round del programma di allentamento monetario è terminato: la banca centrale americana non farà più acquisti mensili di titoli di Stato Usa e di titoli ipotecari. Come previsto, il Fomc ha lasciato i tassi invariati allo 0-0,25%, minimo storico a cui sono ormai dal 16 dicembre 2008.
Si chiude così l’era del quantitative easing che, iniziato nella sua prima edizione sotto il presidente Ben Bernanke, è costato complessivamente 3.000 miliardi di dollari.
La Fed guidata da Janet Yellen ha confermato nella nota a fine riunione del Fomc (oggi non è prevista conferenza stampa) che i tassi di interesse resteranno bassi per un “periodo considerevole di tempo”, sottolineando che l’attuale livello dei tassi è appropriato”.
Nel complesso la Banca centrale Usa prevede progressi “solidi” sul mercato del lavoro, con un tasso minore di disoccupazione, mentre i prezzi bassi dell’energia frenano l’inflazione.
“L’attività economica si sta espandendo a un tasso moderato – scrive la Fed nella nota -, le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente migliorate. I consumi delle famiglie sono aumentati moderatamente e le spese delle aziende stanno crescono”. I rischi all’outlook economico e del mercato del lavoro sono bilanciati. L’inflazione nel breve termine sarà frenata dai bassi prezzi dell’energia e da altri fattori ma la Fed ritiene che le probabilità di un’inflazione in modo persistente sotto il 2% sono diminuite.
“L’outlook del mercato del lavoro è sostanzialmente migliorato da quando abbiamo attuato l’attuale programma di acquisti di asset – spiega la Fed – e l’economia è nella posizione di continuare a sostenere i progressi verso la massima occupazione in un contesto di stabilità dei prezzi. In linea con questo abbiamo deciso di mettere fine al piano di acquisti di asset”.